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Il cartone del buongiorno

Mattino feriale, risveglio in casa XXmiglia. Sveglia, doccia, barba (non sempre), colazione. La colazione, tra le 7.30 e le 8, rappresenta uno dei pochi momenti della giornata in cui accendo la tv e guardo ciò che la scatola infernale mi propina, senza essere io a scegliere cosa guardare (sì, l’attitudine pull dovuta all’uso di internet ormai non me la scrollo più). Dribblando oroscopi e deprimenti telegiornali flash, la scelta cade inevitabilmente sui miei amati cartoni animati; è un’abitudine che mi porto dietro da oltre dieci anni. Quand’ero giovane, addirittura, mi mettevo apposta la sveglia mezz’ora prima per vedere Ken il guerriero (ma si può?!?), mentre ora guardo quello che c’è all’ora in cui mi alzo, e di solito non vedo puntate intere ma frammenti varii.

Ecco quello che in cui mi sono imbattuto negli ultimi mesi.

Ape Maia: sì, il classico cartone con l’antipaticissimo insetto. Non l’ho rivalutato vedendolo da adulto, mi è parso noioso, privo di mordente e persino retorico, un peccato piuttosto raro nelle serie giapponesi. Però gli sfondi pittorici sono belli: (modalità vecchietto) sissignore, non li fanno più sfondi così belli oggigiorno.Hamtaro

Hamtaro: Hamtaro è geniale. Il suo palese obiettivo è di portare all’estremo l’estetica del kawaii, il carino, in modo da conquistare bambini e ragazzine. I cricetini da questo punto di vista sono irresistibili, ma non solo: oltre ad essere carinissimi, riescono anche ad essere buffi e ad avere una loro personalità. In tal modo l’eccesso di zucchero non diventa mai stucchevole, e le avventure dei criceti, che riguardano l’esplorazione obliqua della quotidianità umana, sono sempre godibili. Una vera rivelazione.

Hello Spank: il cane demente con la testa quadrata. Mah, in fondo non è lontano da Hamtaro come concezione e filosofia commerciale/estetica, ma è molto più primitivo (i markettari di anime non erano ancora molto bravi a quei tempi) e decisamente più idiota. Sei meno.

Monster Allergy: il fumetto mi è piaciuto abbastanza, ma la versione animata soffre dei tipici mali dei passaggi di media da fumetto ad animazione: mancanza di ritmo, edulcorazione, disegni poco incisivi, annacquamento della trama. Di buono c’è il design dei personaggi, ma è poco per renderlo un buon prodotto.

pupsnacks.jpgScooby Doo: ne ho visto due serie diverse, entrambe moderne. La prima di esse (dovrebbe essere “What’s new, Scooby Doo?“) commette un paradosso: per essere più snella limita i personaggi del team storico ai due più amati, Scooby e Shaggy, ma nella disperata ricerca di nuovi spunti si rivolge ai personaggi secondari come Scrappy Doo, Scooby Dum o altri. La serie è terribile e si sviluppa sulle solite gag riviste alla nausea, e non riesco proprio a comprendere come abbia fatto a tirare avanti tre stagioni. Molto meglio la seconda, “A puppy named Scooby Doo“, col team completo in versione bambina e Scooby Doo da cucciolo. Al di là della bella estetica quasi superdeformed, le sceneggiature sono ricche di gag riuscite, di numeri musicali, di ritmo e di azione…e il tutto in soggetti imperativamente in stile Scooby Doo! Un buon lavoro.

Winx: pietà. Cito un amico che ha lavorato su questo prodotto: “Ci sono puntate che ho visto e rivisto fino alla nausea…e ancora non riesco a capire che cacchio succede!”

Kim Possible: ecco, lo confesso. Trovo Kim Possible irresistibilmente sexy. Le sue avventure poi sono banalotte, prive di mordente e con sceneggiature molto spesso già viste…ma rimango inevitabilmente ipnotizzato di fronte all’ombelichino di Kim. Ho il sospetto di non essere l’unico.

bratz.jpg Bratz: il cartone animato più tamarro dai tempi di Gokinjo Monogatari (“Curiosando nei cortili del cuore“), ha un suoindubbio fascino trash. Moralmente è abbastanza riprovevole: perché vogliamo insegnare alle giovani donne ad essere delle orrende zoccole stratruccate e con solo lo shopping per la testa? Certo, Bratz racconta di alcune amiche che hanno un sogno e lavorano duramente per ottenerlo, ed è una storia che gli americani amano molto. Ma forse all’etica americana del lavoro sfugge che se il sogno è imbecille (avere una rivista di moda tutta per noi!) allora la cosa non è necessariamente positiva. La grafica 3d è incredibilmente brutta. Eppure, anche Bratz mi ipnotizza. Non mi spiego il perché.

Little Einsteins: una scoperta. Little Einsteins è un programma educativo della Disney rivolto ad un pubblico di seienni o giù di lì, ed è bellissimo. Ogni puntata focalizza su un luogo, un’opera d’arte e un brano di musica classica (spesso con un riferimento ad uno strumento) incoraggiando i bambini ad imparare con avventure coloratissime e rocambolesche, invitando persino il pubblico a partecipare! Quando uno dei protagonisti chiede “Vi ricordate che strumento è questo? Diciamolo insieme: il flauto!” ero sempre pronto a rispondere. Mi manca tanto Little Einsteins…

27 Comments »

  1.  MonsterID Icon

    Ricordo che avevo circa otto anni e trovavo hello spank ributtante. ora ne ho trentaquattro e non ho trovato un solo appiglio per variare di una virgola la mia opinione. Sii uomo ed abbi il coraggio di non farti affascinare dal perverso cartone e piuttosto scegli il tg 5 flash (o meglio ancora, accendi la radio come da sempre in casa nostra. Ps nient hello spank per silvia

    Comment di tua sorella • 18 Aprile 2007 17:50

  2.  MonsterID Icon

    Direi che sono d’accordo praticamente su tutto. In particolare su Hamtaro (ottimo prodotto davvero, lo guardavo sempre quando ci capitavo sopra in preserale) e su Kim Possible (ma anche le storie non sono così male, e Ron Stoppable è abbastanza divertente).

    Non ho mai visto Little Einsteins. Dei quattro protagonisti, il negro è quello che muore sempre per primo? (Walt approverebbe). Però sono una doppia coppia, quindi significa che ci sono implicazioni interrazziali (Walt disapproverebbe).
    Comunque ti faranno un regalo il giorno che manderanno Spongebob in mattutina.

    Sua sorella: sono d’accordissimo su Hello Spank, e mi compiaccio del fatto che l’erede ne sarà risparmiata. Suggerirei però di evitare anche la tentazione Teletubbies: funzionano, l’ho verificato su più figli di amici, i bambini rimangono imbambolati di fronte allo schermo dopo pochi minuti di musichette e vocette stridule che accompagnano movimenti lenti e studiati come quelli di un ipnotista (è una cosa molto inquietante da osservare), ma non garantirei sulla salute mentale adulta di chi subisce questa cura. Credo che l’assassino del Virginia Tech appartenesse alla generazione che li ha conosciuti per prima.

    Comment di Kumagoro • 18 Aprile 2007 19:39

  3.  MonsterID Icon

    Uffi, mi strapazzate la poesia del folle amore di Torakiki :P
    Iaaaiaaaaa!!!

    Comment di MCP • 18 Aprile 2007 20:05

  4.  MonsterID Icon

    terrò conto dei teletubbies. tieni però presente che a volte l’istinto di sopravvivenza fa sacrificare sull’altare della quiete anche la sanità mentale dell’erede…….

    Comment di tua sorella • 19 Aprile 2007 08:48

  5.  MonsterID Icon

    a proposito di trasposizioni tv di fumetti, su Mtv ci sono i Boondocks, ma la versione cartonimato mi fa cagare.
    per quanto riguarda le Bratz, nessuna scusante!
    assieme a Paris Hilton sono le principali responsabili dell’inzoccolimento delle nuove generazioni

    Comment di golosino • 19 Aprile 2007 12:18

  6.  MonsterID Icon

    Miasorella: purtroppo in questi giorni mi tocca vedere i tg, perché son cambiati i cartoni del mattino e non c’è proprio nulla di vedibile (c’è la serie di Fievel su Italia 1 e quella di Lilo & Stitch su raidue!). Ma il tg è deprimente, al mattino…e la radio non va bene, per la colazione.

    Kuma & miasorella: ecco, non ho mai avuto occasione di vedere i teletubbies. Regalatemi qualche dvd per il mio compleanno. O magari li compro per Silvia e poi glieli rubo.

    Marco: non ricordo di chi fosse innamorato Torakiki. Rinfrescami.

    Golosino: Paris Hilton e, non dimentichiamolo in omaggio al disperso Jack, Elisabetta Canalis.

    Comment di xx • 19 Aprile 2007 13:12

  7.  MonsterID Icon

    XX: di Spank, in gran segreto :P. No, di Micia, come Spank. Che pero’ era cotto anche della padroncina. Iaaiaaaaa.

    Comment di MCP • 19 Aprile 2007 20:54

  8.  MonsterID Icon

    Ti passo i DVD dei teletubbies di mia nipote (ahime` mio fratello ha sacrificato la quiete alla sanita` mentale della discendenza): sono agghiaccianti. Per rimanere in tema di cartoons per piccini ma decisamente ipnotici per noi grandi: le Superchicche su cartoon network.

    Comment di kotekino • 21 Aprile 2007 13:02

  9.  MonsterID Icon

    No, no, “Le superchicche” (The Powerpuff Girls) di Craig McKracken è un cartoon per adulti che finge di essere un cartoon per bambini (pur essendo perfettamente adatto anche a questi ultimi). E’ una satira della cultura pop, pieno zeppo di riferimenti artistici e musicali che mandano in solluchero appassionati ed esperti. Spesso per esempio ci sono citazioni dei Beatles: ricordo un episodio, spesso proiettato ai festival, in cui si ricrea interamente la storia del gruppo, formato dai nemici delle Girls, e alla fine Mojo Jojo abbandona i compagni dopo aver incontrato una scimmia giapponese di nome “Moko Jono”. E un altro episodio rimetteva in scena Yellow Submarine.

    Comment di Kumagoro • 22 Aprile 2007 00:46

  10.  MonsterID Icon

    Si’ ma il chade e’ tremendo IMO.. Meglio le Powerpuff girls Z, diciamolo

    Comment di Joril • 22 Aprile 2007 10:39

  11.  MonsterID Icon

    Chiedo venia per la grossolana imprecisione. In effetti, insieme a Samurai Jack e Johnny Bravo, ho sempre seguito le Powerpuff Girls con grande passione: o sono infantile io o c`erano diverse corde da adulto stuzzicate (ooops mi sa che sto disimparando l`italiano: l`altra notte mi sono ritrovato a sognare in giapponese, ovviamente non capendo una cippa nemmeno del sogno)

    Comment di kotekino • 22 Aprile 2007 13:02

  12.  MonsterID Icon

    Le PP le amo anch’io, sebbene non sia mai riuscito a seguirle con regolarità e sebbene il mio dvd col bellissimo film sia andato smarrito (ma a chi l’avrò mai prestato?!?). Sempre di quella cricca non si può non segnalare Il laboratorio di Dexter, che ha molti punti in comune con le Superchicche.
    E il chade è bellissimo. Joril, hai fatto un post malvagio!

    Comment di xx • 23 Aprile 2007 10:20

  13.  MonsterID Icon

    XX: Chiedo venia, stavo solo approfittando degli ultimi giorni privi di bollino Evil Free..

    Comment di Joril • 23 Aprile 2007 14:00

  14.  MonsterID Icon

    E dei fantagenitori che dite? (non so come si chiamano in originale, e non ho voglia di andare su wikipedia).. a me e a mio fratello fnno sganasciare…

    Comment di Chicca • 26 Aprile 2007 18:59

  15.  MonsterID Icon

    “Due fantagenitori” di Butch Hartman (in originale è, più appropriatamente, “The Fairly OddParents”, visto che non si tratta affatto di genitori, ma di “padrini”, cioè “godparents”: i soliti analfabetismi dei titolisti italiani) è una delle mie serie contemporanee preferite. Ritmo spesso pressoché perfetto e idee sempre nuove innestate su un soggetto assolutamente strumentale (ad ogni episodio il protagonista esprime ai due padrini fatati un diverso desiderio che cambia le regole del suo mondo, con conseguenze funamboliche). Spesso cita i classici: l’episodio in cui non esiste più il linguaggio e tutto viene espresso tramite onomatopee, citazione dottissima del cartoon che cambiò la storia dell’animazione americana e mondiale, “Gerald McBoing Boing” della UPA, lo proiettai e commentai l’anno scorso a Napoli durante una rassegna sull’uso della musica nell’animazione.
    Fra l’altro, Fairly OddParents è un’altra dimostrazione che Nickelodeon (già notevole con “SpongeBob SquarePants” di Stephen Hillenburg e i prodotti più adulti della Klasky-Csupo, come “As Told by Ginger”) è un avversario temibile per le creazioni di Cartoon Network, che arriva anche a battere.

    Comment di Kumagoro • 27 Aprile 2007 03:32

  16.  MonsterID Icon

    Bastava dire “Sì, è fico”. ;)

    Comment di xx • 27 Aprile 2007 10:01

  17.  MonsterID Icon

    Su questo blog nessuno perde mai occasione di sfoggiare le proprie conoscenze, non l’avevi notato?

    Comment di Kumagoro • 27 Aprile 2007 17:54

  18.  MonsterID Icon

    Bravo Kuma! Altrimenti come facciamo a pavoneggiarci?

    Comment di Chicca • 27 Aprile 2007 18:13

  19.  MonsterID Icon

    Mah, veramente lo fate solo tu e Chicca. ;)
    Kotekino è un poveretto che cerca su wikipedia per far bella figura. (Ehi Renzo, attendiamo la puntata successiva delle Avventure di Kotekino nel Paese dei Musi Gialli!)

    Comment di xx • 27 Aprile 2007 18:14

  20.  MonsterID Icon

    si si voglio sapere altre storie come la mucca di kobe.sono rimasta folgorata, specie dopo nove mesi di trisitissima astinenza da carne al sangue la mucca di kobe mi è apparsa come un’estatica visione (segue disegnino di homer simpson che pensa alle ciambelle)

    Comment di tua sorella • 27 Aprile 2007 20:38

  21.  MonsterID Icon

    Sono un poveretto, è vero: confesso tutto! cerco su wikipedia anche ciò che avrei dovuto mandare a memoria sin dai tempi della scuola. Detto questo (e precisando che, essendo ancora un po frastornato dal cambio di fuso, la mia già pencolante prosa ne risentirà ulteriormente) come da richiesta del Capo, ecco a voi la nuova puntata.

    Le avventure di Kotekino nel paese dei Musi Gialli
    Mafia, religione e manzi

    Il marito della migliore amica di mia moglie è un bonzo buddista: l’anno scorso in occasione della mia prima visita nel paese del sol levante ebbi la fortuna di conoscere questo simpaticissimo elemento che mi raccontò che lui è sacerdote appartenente ad una scuola buddista che non impone voti di castità ne particolari morificazioni corporali, per cui, esplicitato il nostro comune amore per la carne di manzo, abbiamo convenuto che si doveva prima o poi andare a cena. Martedì scorso, memore della promessa, ci ha telefonato invitandoci a cena in un “posticino che conosce lui”. Prima di continuare preciserò che il racconto che segue vede il manzo solo come protagonista marginale: il protagonista principale è la famosa Yakuza, ovvero la mafia giapponese.

    Durante il viaggio per le tangenziali di Osaka sulla sua lussuosa automobile mi racconta che lui è nato e cresciuto nel quartiere dove hanno inventato la ricetta di carne che andremo a mangiare: quello è il quartiere più antico e ora anche più povero di Osaka, quello è il quartiere dove oggi l’unica legge vigente è quella della Yakuza. In più aggiunge, amabile, che suo padre, bonzo anch’egli, più che un sacerdote è in realtà “praticamente” uno Yakuza. E così ci fa visitare il palazzo di famiglia: ho l’onore di apprezzare la struttura di 5 piani dove vive la famiglia, con servitù, il gigantesco tempio in oro dove si celebrano i riti, la sala ricevimenti e pranzi di lusso, il cimitero dove custodiscono le urne dei fedeli, la pinacoteca dove sono conservati i quadri donati dai “pezzi grossi, la sala con i ringraziamenti agli amabili donatori di generose offerte in danaro (sempre di provenienza Yakuza).

    In passato, leggendo Terzani, ho appreso che la Yakuza non è esattamente un’organizzazione criminale all’occidentale ma, diciamo, un tollerato “interlocutore” dello stato che regola e tiene sotto controllo la criminalità (i pezzi piccoli sono effettivamente criminali, i pezzi grossi sono rispettabilissimi ed onorevoli appartenenti al “governo ombra”). Essa importa la droga, ma ne limita la diffusione e ne controlla la qualità del taglio, impedendo ad altre organizzazioni criminali di intromettersi e dilagare; controlla e regola la prostituzione, impedendo il degrado di violenza a cui può arrivare. Insomma è senz’altro criminalità ma in qualche modo è accettata (e a volte protetta) dallo stato giapponese perchè permette di contenere e regolare la criminalità stessa. Ed effettivamente quanto avevo letto, coincide perfettamente con quanto visto ed udito in quella memorabile serata: loro, la famiglia di bonzi, sono i sacerdoti delle rispettate e potenti famiglie Yakuza, gentiluomini d’onore devoti al buddismo e dai modi raffinati.

    Abbastanza shocckato ma molto incuriosito, proseguo la serata visitando a piedi i veri bassifondi di Osaka, dove case fatiscenti si alternano a ristoranti di lusso, con un occhio al portafoglio ma nient’altra preoccupazione rilevante insieme com’ero ad un “intoccabile”; segue visita al quartiere delle prostitute (decine e decine di “vetrine” dove una gentile vecchietta mostra la deliziosa fanciulla alle sue spalle elegantemente seduta in attesa del cliente e ti invita rispettosamente a scegliere la sua protetta); per concludere tour dei “quartieri generali” delle famiglie importanti (qui, su suo consiglio, non ho scattato foto). Infine la cena nel più valido, a suo dire, ristorante di lusso tra quelli incontrati poco prima; Il menu. Tutti i tagli migliori dell’ormai celebre, su queste pagine, manzo di Kobe in varie declinazioni: fegato crudo in salsa di limone (surreale); fettine sottilissime mangiate come sashimi (con le salse appropriate per lo più a base di sesamo); pezzi spessi da fare sulla piastra presente al centro del nostro tavolo e opportunamente conditi con un sugo di cui ignoro la totalità degli ingredienti; tritato di filetto disteso su un intruglio fatto con la rapa giapponese (non induca in errore il termine “rapa”: è buono); birra e sake a fiumi e un conto che non mi sono neanche azzardato a far finta di voler pagare al posto del gentilissimo bonzo, perchè tanto non avrei potuto farcela neanche liquidando ogni mio avere. E’ stata una cena veramente memorabile: tutto delizioso e un po’ esotico, euforia data dall’alcool (che il nostro bonzo non ha consumato, accontentandosi di una quarantina di sigarette distribuite tra un piatto e l’altro: nulla di religioso, le multe per chi guida sotto l’effetto di alcool sono molto pesanti in giappone), una lieve ma costante sensazione di vivere all’interno di un film appassionante. Aggiungendo la ciliegina sulla torta rappresentata dalla moglie del bonzo, che è una ragazza di una bellezza abbagliante, avrete un quadro preciso della mia depressione attuale: quando mi ricapiterà una serata così ?

    Comment di kotekino • 28 Aprile 2007 18:35

  22.  MonsterID Icon

    Piccolo inciso. Luca potresti introdurre anche la classifica dei commentatori più logorroici: credo proprio che Kuma ed io potremmo dare battaglia. Va beh: era solo un modo per dire “sorry per il commento chilometrico”.

    Comment di kotekino • 28 Aprile 2007 18:44

  23.  MonsterID Icon

    Luca, potresti anche farglieli fare come post, questi racconti.

    Credo che qualcuno abbia detto (forse ero io) che in Italia la mafia controlla il governo, in Giappone il governo controlla la mafia. Per questo da loro funziona.
    Oggi aggiornerei la sentenza inserendo anche la Chiesa Cattolica nell’equazione.

    Comment di Kumagoro • 28 Aprile 2007 19:21

  24.  MonsterID Icon

    E a che punto dell’equazione la metteresti? ;-)

    Comment di Botty • 4 Maggio 2007 09:16

  25.  MonsterID Icon

    Scusate mi sapete dire come si chiama quel cartone dove c’era una ragazza che andava sotto al mare per andare a cercare delle pietre e poi quando ne trovava una andava da una balena e gliel’ha dava e questa ragazza aveva anche un fidanzato che l’aiutava e aveva un padre che era il re di quel mare e un nemico che il capo era rinchiuso in una sfera di rigeneramento e quindi nn poteva cercare lui queste pietre(in realta’ erano come dei frammenti gialli)e quindi aveva due scagnozzi, vi prego aiutatemi devo assolutamente scoprire come si chiama questo cartone, l’ho visto nel 2005 credo e poi me ne sono scordato. Grazie in anticipo

    Comment di namy • 18 Agosto 2007 14:48

  26.  MonsterID Icon

    Caro/a nomeutente: namy,
    questo sito è attualmente chiuso per ferie. Il suo proprietario sta facendo la bella vita a Santo Domingo e potrebbe non tornare.
    Nel frattempo, nessuno visita queste pagine.

    In merito alla tua richiesta, proponiamo una delle seguenti alternative.

    a) La sirenetta
    b) Gli Snorky
    c) Marco dagli Appennini alle Ande
    d) Le meravigliose avventure delle scimmie di mare

    Questo è un messaggio automatico. Si prega di non rispondere.

    Questo messaggio ha risolto il tuo problema?

    No
    Torna all’inizio

    Comment di Rispondibot • 18 Agosto 2007 18:10

  27.  MonsterID Icon

    Ma Namy è l’amica di Mila Azuki, quella brava in ricezione (ricordiamo che Nami riceve, Kaori alza e Mila schiaccia)? Ah, quante botte prese dal cattivo mister Diamond!

    Per quanto riguarda la sua richiesta, purtroppo son rimasto senza fiato alla terza riga per mancanza di virgole e sono morto soffocato. Però secondo me potrebbe essere Gloiser X.

    Comment di xx • 23 Agosto 2007 11:02

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