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Per i ritardatari
Mi do da fare
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Un bagno di umiltà

Da piccolo mi capitava di leggere il settimanale Oggi, che mia nonna acquistava con regolarità e che io sfogliavo a casa sua. Non che mi interessasse particolarmente, ma quando da lei non c’era mai moltissimo da fare, quindi mi adattavo. Tra una vicenda dei Savoia e i consigli ai lettori di Susanna Agnelli, un giorno lessi in un titolo il nome di Donald Regan. “Che ignoranti!”, sbottai, “due errori in un solo nome: si chiama Ronald Reagan, non Donald Regan!” e mi affrettai a girare pagina, beandomi della mia saggezza. Da bambino mi gasavo assai quando scovavo gli errori altrui; ad esempio una volta corressi la maestra su una frase che aveva scritto alla lavagna: “Suora, non si usa la e con la virgola!”. Non ricordo la frase precisa che stava scrivendo, ma ovviamente se la “e” è usata per coordinare più frasi e non più termini di un elenco è ammesso usarla in congiunzione con la virgola. Ad esempio: “Io mangio il maiale, e ne vado fiero!” è corretta, mentre l’elenco “Mangio pollo, manzo, e maiale” suona piuttosto male. Ricordo che la maestra corresse la frase che stava scrivendo, probabilmente perché stava facendo matematica e non aveva voglia di andare fuori tema.

Beh, comunque, qualche tempo dopo scoprii che esisteva effettivamente un certo Donald Regan e, sorpresa!, non era Ronald Reagan! Arrossii e mi scusai mentalmente con il giornalista di Oggi. Però non persi il gusto nel correggere la gente, e questo è uno dei motivi per cui tutti mi odiano.

Enciclopedia Stronza XXV: Lethal Explosions, Retroculo, Partito delle Panchine

Lethal Explosions: pellicola del 1998 del regista Hector Strabone, con il defunto Max Rampage nel ruolo del protagonista. Lethal Explosions vanta il curioso record di ben 246 esplosioni in soli 84 minuti di film, contro appena 98 battute di dialogo, 65 delle quali sono “Aaah!” o “Dannazione!”. Il film è allo stesso tempo celebre perché Rampage morì sul set appena al secondo ciak, non a causa di un’esplosione ma per una nocciolina andatagli di traverso; per il resto delle riprese fu sostituito da un manichino doppiato da Strabone.

Retroculo: il retroculo (del metrò) è un montacarichi pieno di banane attaccato in fondo ai vagoni della metropolitana di Singapore. Quando passa emette il caratteristico rumore “glon glon”, poiché c’è sopra un uomo che suona un campanaccio.

Partito delle Panchine: Formazione politica creata nel 1996 da Augusto Bellantoni, pensionato di Malnate in Subbuglio (VA). Stanco della penuria di panchine nel suo paese natìo, impossibilitato a riposare all’ombra dei celebri salici di Malnate poiché gli unici posti pubblici dove sedersi erano costantemente occupati da immigrati nordafricani, Bellantoni decise di fondare un partito politico, il Partito delle Panchine, per ristabilire gli equilibri di una volta. Riuscito a farsi eleggere sindaco dopo un’agguerrita battaglia con Tano Santacroce, sfidante della Lega Nord, il pensionato mise immediatamente in atto il suo programma, che prevedeva il posizionamento obbligatorio di una panchina ogni dieci metri di strada e l’istituzione di una task force impegnata a controllare che tutti quelli che vi si siedono siano in possesso di regolare permesso di soggiorno. Per finanziare il suo ambizioso progetto, che prevedeva l’installazione di oltre millecinquecento panchine, il neoeletto sindaco tagliò i fondi alle scuole, agli ospedali e al trasporto pubblico di Malnate. Una volta attuato il suo programma politico, Bellantoni si ritirò a vita privata, passando il resto della sua vita comodamente seduto sulle panchine del suo paesello, che da allora vive un’insanabile crisi socioeconomica.

La bella lavanderina

Alassio, 1984 circa (ehi, ma pare che in quegli anni sia successa un mucchio di roba!)
Era un pomeriggio primaverile, ed ero solo in casa a farmi gli affari miei, probabilmente guardando cartoni animati in allegria dopo aver fatto i compiti. Io prima facevo i compiti, poi guardavo i cartoni animati, e per questo ero additato come esempio dalle mamme dei compagni di classe meno coscienziosi. Bando alle divagazioni, all’improvviso biiip! suonò il citofono. Oibò, chi sarà? Giacché abitavo in una villetta fuori città, esco di casa e mi appropinquiai al cancello a vedere chi fosse. Lì vidi una signorina sconosciuta, che mi apostrofò:

– Ciao, che ne diresti di comprare dei fazzoletti di carta?
– No, grazie.
– Ma dai, prendimi dei fazzoletti!
– No, davvero, non mi servono, mi dispiace
A questo punto la signorina in questione, smessa la faccia gentile di circastanza, sbottò:
– Ma insomma, se ti dispiacesse veramente mi compreresti qualcosa!, e se ne andò imprecando e insultandomi.

Io ci rimasi malissimo, perché, se non mi servivano dei fazzoletti di carta, non avrei mai immaginato di dover comprare dei fazzoletti di carta. Ci rimasi talmente male che la cosa mi segnò per sempre: da allora, quando vado a comprare qualcosa in un negozio, mi premuro di non scontentare il venditore, e spesso compro qualcosa di cui non ho realmente bisogno solo per non essere scortese. Se vado in panetteria, prenderò una scorta di pane per un mese. Se ho bisogno di un biglietto dell’autobus, ne prenderò almeno due, e magari pure un giornale.

Maledetta zoccola. Sicuramente vendeva fazzoletti per comprarsi la droga.

Misteri della vita LXXII: …e chi se ne frega!

Ovvero, una serie di misteri che nessuno si è mai chiesto.

Di cosa sa la buccia delle banane?
Qual è il Pokèmon più bravo a giocare a scacchi?
Chi ha inventato l’asse del cesso sollevabile?
Come si fa ad avviare una sezione del fan club ufficiale di Loredana Bertè?
Quante penne biro si possono scaricare scrivendo in un giorno?
Il cocktail fatto con vino rosso, blu di curaçao, succo di mela e angostura è buono?
Quante formiche conta il formicaio più a nord di Cairo Montenotte?

Chi si impegna a cercare la risposta a queste domande verrà elargito del Mongolino d’Oro. Era da quando andavate alle medie che non sentivate più il Mongolino d’Oro, vero?

The Man of the Year

Signore e signori, trasmettiamo il seguente comunicato, ad opera di Kotekino, a blog unificati.

The Man Of The YearNew York, 16 gennaio 2008. Sono davanti all’enorme porta a vetri che mi condurrà dalla chiassosa Manhattan all’ufficio di colui che, a buon diritto, il Time ha eletto come l’uomo dell’anno del 2007. Sento che l’emozione sta per avere la meglio sulla professionalità, ma varco ugualmente quella porta che mi condurrà alla prima e storica intervista per il pubblico italiano a Luca Ventimiglia, in arte XX, dopo la recente incoronazione: quest’uomo è il primo cittadino del Bel Paese in grado di conquistare il prestigioso riconoscimento da parte del glorioso periodico statunitense; del resto stiamo parlando di colui che, in soli tre anni da quel famoso 23 Ottobre 2004, è riuscito a scalare, con i suoi Pinguini nel Salotto, le vette di internet arrivando addirittura a minacciare il mostro sacro Google: l’uomo, in cifre, vale un fatturato annuo di 35 Euro (solo la pizzeria lo Scugnizzo, da lui citata, gli valse nel 2006 oltre 13 Euro come partecipazione da inserzionista), una cinquantina di contatti sulla sua homepage ogni giorno (ogni giorno!) e la presenza stabile ai vertici di google alla voce di ricerca “Dentuto Gianfranco”.

Noto per la sua idiosincrasia per i cavalli, sembra che abbia avuto una storia d’amore con Paris Hilton, incontrata a Hollywood in occasione della presentazione ai media del nuovo blog, dal taglio editoriale più leggero dei Pinguini, da lui sponsorizzato alla fine del 2007. Voci o verità? Stiamo per scoprirlo direttamente attraverso le sue parole.

Allora Mr. Ventimiglia, come giudica il suo operato nel 2007? Così straordinario come dicono i media di tutto il mondo o, conoscendola, ha qualcosa da rimproverarsi? Innanzitutto buongiorno a lei e a tutti i lettori. Il mio 2007? Beh, all’inizio dell’anno proclamai in mondovisione il 2007 come Anno dell’Esagerazione. Mi pare che il risultato sia stato soddisfacente. Eppure, c’è qualcosa che non posso non rimproverarmi: nonostante io ce l’abbia messa tutta per impedire che ciò accadesse, L’allenatore nel pallone 2 è uscito lo stesso. Però nel 2008.

Sui Pinguini lei non ha mai nascosto il suo passato, anzi ne ha fatto un cavallo di battaglia (e mi scuso per la parola cavallo). Ma com’è xx oggi? (si rabbuia) Le tiro le orecchie per questa domanda, perché la mia ostentazione del passato non è altro che un modo per il lettore attento per arrivare a conoscere il me stesso attuale. Noi siamo quello che eravamo, è il mio motto (da adesso in poi, almeno). Quindi, si rilegga la sezione Aneddoti Inconcludenti, e lì troverà la sua risposta.

Il gossip mondiale insiste a diffondere la notizia secondo cui lei e Paris Hilton siate in rapporti più che amichevoli. Cosa c’è di vero in tutto questo? (ride) Ma no, io e Paris siamo solo buoni amici. Prossima domanda, per favore. (strizza l’occhio)

L’enciclopedia stronza, gettonatissima rubrica dei Pinguini, sta prepotentemente soppiantando l’orami datata Wikipedia. La critica che le viene mossa dai media tradizionali è che l’informazione da lei prodotta non ha alcun fondamento di realtà. Come commenta? I media tradizionali, i cosiddetti GIGI, hanno fatto il loro tempo, e la loro autorevolezza ormai è scemata. E quindi chiedo io a lei: se chi è privo di autorevolezza muove critiche ad informazioni diverse, a chi bisogna dare ascolto? La risposta, amico mio, soffia nel vento!

Vuole descriverci in due parole gli abitanti primigeni dei Pinguini, ovvero l’affezionato pubblico che, nei primi anni di difficoltà, l’ha aiutata a diventare l’incontrastato opinion leader mondiale che oggi può vantarsi di essere? Nei primi anni di difficoltà non c’era alcun abitante nei Pinguini, a parte me stesso. Infatti, tutti mi odiano. Ma io non mi sono mai arreso, e col duro lavoro oggi sono qua, uomo dell’anno. Devo rigraziare solo me stesso: d’altronde, tutti mi odiano. Ah, l’ho già detto. Questo non scriverlo. (la deontologia professionale e un certo sadismo mi impongono di scriverlo ugualmente per dovere di cronaca, ndr.)

Progetti per il futuro? I Pinguini continuano a darmi grandi soddisfazioni, ma bisogna saper guardare anche oltre il proprio orticello. E’ per questo che ho pensato di provare nuove esperienze, e ho cullato l’idea di imbarcarmi come mozzo per cercare fortuna. Poi mi son ricordato del mio lucroso conto in banca, e ho deciso di no. Come nuova esperienza, questa sera cucinerò il pollo coi peperoni.

Chiudiamo con il più grande dei rovelli che affliggono il mondo che segue le sue imprese: ha mai perdonato il Dentuto Gianfranco, dopo lo spiacevole episodio? (ride) Il Dentuto Gianfranco è stato già abbastanza punito da Suor Luciana, e non ho motivi per serbargli rancore. Anzi, approfitto dell’occasione per rivolgere un appello al Dentuto Gianfranco per una pubblica rinconciliazione. Con un pranzo a base di lumachine! (ride fragorosamente)

Dopo aver concluso l’intervista informalmente con qualche battuta sui cavalli e aver gustato dell’ottimo Tavernello che l’Uomo dell’Anno ha insistito per offrirmi, egli mi congeda con cordialità e con la raccomandazione di accompagnare l’articolo con una foto che gli renda giustizia: crediamo di averlo accontentato.

Enciclopedia Stronza XXIV: Pentacar, Squadra Anti Mariuoli, Tricchiarello Extreme

Pentacar: automobile progettata dai laboratori della casa automobilistica cinese Brum Tsu. Prendendo esempio dalle sedie da ufficio, che hanno un’invidiabile stabilità dovuta ai cinque bracci della base, gli ingegneri cinesi proposero una vettura pentagonale con cinque ruote, chiamata, dagli astuti uomini del marketing della Brum Tsu, “Pentacar”. La Pentacar è stata lanciata in Kenya, come mercato di prova, mediante una campagna molto aggressiva scandita da slogan del tipo “Pentacar! La tua pentamica per la pentaspesa!”. Purtroppo, la vettura è stata un insuccesso, un po’ perché nessuno sa come parcheggiare un’auto pentagonale, un po’ perché la gente, si sa, ha paura dell’innovazione, un po’ perché in Kenya la gente non ha i soldi per comprare automobili di qualunque numero di ruote. Ciononostante, i concorrenti dell’australiana Chollaroo stanno per lanciare in Tanzania la “Esosa”, macchina esagonale a sei ruote. Gli analisti osservano con fiato sospeso l’escalation al numero di ruote.

Squadra Anti Mariuoli (SAM): divisione speciale della polizia di Boston, costituita dopo le lamentele dell’ennesima anziana signora vittima di marachelle da parte dei monellacci del quartiere. Per evitare di sottrarre risorse a questioni più importanti, fu quindi costituita ex-novo una squadra da dedicare a tutti i fatti sgradevoli ma che non costituiscono reato, come suonare il campanello, fare pernacchie, correre sui prati o stazionare di fronte a casa delle signore a giocare a Magic. Purtroppo, per definizione, tutti i mariuoli catturati dalla SAM vengono rilasciati perché non hanno commesso reati, e la squadra SAM, priva di risultati, è stata mandata a dirigere il traffico.

Tricchiarello Extreme: versione videoludica del celebre gioco del Tricchiarello, sviluppato nel 2006 dalla software house svizzera Emmental Blast per vari tipi di console. Nel videogame si può scegliere tra diversi personaggi, tra cui il lanzichenecco, il villico bergamasco, il predicatore invasato o il monatto; dopodiché, all’interno di sterminati livelli in cui la vita del 1400 è ritratta sin nei minimi dettagli, si svolge la sfida tra due o più avversari. Il match inizia quando uno dei giocatori tira un buffetto ad un altro, lanciando la sfida; a questo punto i personaggi devono avventurarsi per il livello alla ricerca di una nespola da sparare in faccia all’avversario con uno shotgun, vincendo così la partita. Nel mentre, però, i giocatori si possono ostacolare, sia nel gioco nascondendo trappole o sparando palle di fuoco, sia nella realtà, tirandosi vecchie sugli avambracci o giuggiole sui lobi delle orecchie. Il gioco fu un vero e proprio successo in Ticino e nelle province di Lecco e Como, ed è stato segnalato dalla regione Lombardia come “esempio preclaro di videogioco educativo”.

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