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Martedì 27, lunedì 2

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27 luglio
Ieri 26 luglio era Sant’anna. Sant’anna è una piccolissima chiesa del piano.  Perciò Sant’anna è la festa del piano. Di solito per festeggiare fanno dei falò. Due anni fà hanno fatto un falò di almeno il doppio di quello di quest’anno noi non l’abbiamo visto bene perché eravamo andati a messa. A proposito di falò, abbiamo inventato il gioco del falò. Uno imita il falò e gli altri gli girano attorno. Perde quello che vieno toccato dal falò.

2 agosto
Ieri, siamo andati a fare un picnic nel bosco dopo aver mangiato un buon pranzo abbiamo scoperto, nel bosco, un laghetto nascosto. Non so perche di ciò, ma si chiama Lago dei Giardini.

Ma…che diamine! Cattivo Luca, sfaticato! Hai iniziato a saltare i giorni! Evidentemente dovevo  essermi un po’ stufato di fare il bravo bimbo e stare a casa a fare i compiti quando gli altri se ne andavano per villaggi abbandonati tra bisce, orologi e temporali. Tuttavia, la pagina del 27 luglio è più lunga del solito: forse mi sentivo un po’ in colpa, o forse percepivo l’importanza della festa di Sant’anna (la maestra si è ostinata a correggere la maiuscola, senza capire che è una parola sola con un apostrofo in mezzo. E comunque anche Piano, che è un toponimo, andava messo in maiuscolo, per Giove pianeta!) che, in una frazione con una trentina di residenti, era proprio il culmine della stagione e si festeggiava, come si sarà intuito dal fatto che ho ripetuto questa parola sei volte in tre righe, con dei falò. Certo che suona bene la parola falò, d’ora in poi ripeterò falò molto spesso. Dicevo, si festeggiava con dei falò, ma in seguito (magari prima o poi ne parlerò nello specifico) la festa andò oltre i falò, e si affiancò ai falò (che non sarebbero mai mancati) anche una specie di piccola sagra in cui io e il mio entourage, più grandicelli, avremmo collaborato. Invece Luca mai collaborò ai falò, perché, ciò lo so, subivano la concorrenza sleale della messa, uffa. Io volevo il falò.
Il gioco dei falò, invece, non lo ricordavo assolutamente, ma giocare al falò dev’essere stato piuttosto divertente, anche se non quanto assistere a un falò.

Passano un sacco di giorni, e torniamo alla normalità, senza i falò, ma con un picnic. Ripensandoci, però, probabilmente avevamo acceso un focherello, quindi, anche se non era un falò vero e proprio, almeno assomigliava a un falò. Chiedo aiuto ai miei lettori perché la parola che ho traslitterato come “bosco”, probabilmente “bosco” non è. Non credo che sia falò, ma per colpa delle dannate cancelline (ci aveva ragione la maestra a combatterle!) non riesco a decifrare. La parola mancante potrebbe svelare il mistero del Lago dei Giardini, che, da quel che ricordo, è tutto tranne che nascosto, e che quindi non è proprio una scoperta.

Ah, dimenticavo: falò.