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Cinque puntate perdute di Holly e Benji

Lo so, crediamo di averle viste tutte alla nausea le puntate della classica serie Holly e Benji due fuoriclasse (aka Captain Tsubasa aka Che Campioni Holly e Benji) : la prima, la seconda serie, gli OAV sulla nazionale e i remake.  Ma non è così: la tv non ci ha detto tutto. Solo i più informati, infatti, hanno visto cinque puntate perdute. E io mi picco di essere uno di essi. Degli informati, cioè.

Il gemello perduto

La Newteam incontra ancora una volta la Hot Dog dei gemelli Derrick, ma la aspetta una sorpresa: Jim Derrick, il terzo gemello che finora era stato in Germania a studiare per diventare ispettore. Lo stupore si muta in sconcerto quando Jason, James e Jim sfoderano il nuovo tiro speciale: il Panino al Wurstel, omaggio alla propria squadra. Si tratta di una variante della Catapulta Infernale, in cui Jason e James agganciano contemporaneamente Jim coi piedi e lo scagliano velocissimo in avanti, permettendogli di andare a segnare di piede o di testa. La potenza è tale che vengono sollevate zolle d’erba, al che James commenta asciugandosi il moccio col dito: “Che panino al wurstel è senza insalata?”. Holly, dopo un attimo di sconforto, trova la soluzione piazzandosi coraggiosamente di fronte a Jim quando sta per essere scagliato, facendo in modo di farsi fare fallo. “Coi wurstel ci vanno i crauti, non l’insalata!” è il suo commento dopo la rimonta e la vittoria.

Rigore a porta vuota

Nel girone eliminatorio  del Campionato Nazionale il sorteggio porta ancora una volta la Newteam di Holly Hutton e la Toho di Mark Lenders a confrontarsi. La partita finirà in un rocambolesco pareggio 3-3, quindi il primo posto nel girone verrà deciso dalla differenza reti. Entrambe le squadre devono ancora affrontare la Doner Kebab, ed entrambe si ritroveranno nella stessa situazione: viene assegnato un calcio di rigore alle due contendenti, e il portiere Peter Fries, spaventato dalla potenza di fuoco dei due numeri dieci, non osa mettersi in porta. Mark non avrà pietà e segnerà a porta vuota sfondando la rete, mentre Holly preferisce passare il pallone con dolcezza a Fries, per insegnargli che il pallone è il suo migliore amico. Come conseguenza sarà la Toho ad arrivare prima nel girone e la Newteam dovrà affrontare avversari assai più ostici nel suo cammino verso la finale.

Il tiro ipnotico

La Newteam affronta la Mandrake (pronunciato “Mandrache”), squadra nota per il famigerato “Tiro ipnotico” del capitano Gus Goldwing. Quest’ultimo è in grado di imprimere al pallone un tale effetto per cui tutti coloro che lo guardano rimangono paralizzati e impossibilitati a muoversi (durante l’ipnosi, ovviamente, ci sarà un florilegio di flashback). Il tiro è talmente efficace che nessun membro della Newteam è in grado di contrastarlo, e ogni azione di gioco si conclude con un gol. Per fortuna la Mandrake è assolutamente incapace in difesa, quindi i gol si accumulano fino all’incredibile risultato di 23-23. Allo scoccare dell’ultimo minuto, però, Bruce Harper ha un’idea: chiudere gli occhi quando il tiro viene scoccato. Giocando al buio e basandosi solo sul suono del pallone, Holly riuscirà a neutralizzare il Tiro Ipnotico e vincere 26-23.

Il mistero della Mythos

Anche la Flynet di Phillip Callaghan affronta un avversario inedito ed ostico: la Mythos, squadra famosa per essere particolarmente resistente. Nel secondo tempo, infatti, quando la fatica della partita si inizia a sentire, la Mythos è fresca come una rosa e, forte di un gioco basato sul movimento continuo dei giocatori, finisce per rimontare e fare polpette di tutti i suoi avversari. Il primo tempo finisce 2-0 per la Flynet, ma è nella ripresa che tutti sono col fiato sospeso: infatti la squadra di Hokkaido, nonostante la durezza dei suoi allenamenti nella neve, pian piano cede alla velocità e alla resistenza dei giocatori della Mythos e a pochi minuti dalla fine perde per 4-2. La manager della Flynet Mary Aircrosser, però, vedendo da vicino un avversario e notandone una cicatrice, ha un sospetto: si mette un paio di baffi finti e si introduce nello spogliatoio della Mythos dove scopre che questa squadra è composta da undici coppie di gemelli identici: un gemello gioca il primo tempo, mentre il secondo entra nella ripresa in modo da essere freschissimo. Mary corre, va dall’arbitro cercando di spiegargli la situazione ma a causa dei baffi finti non è riconosciuta dal direttore di gara, che fischia il termine dell’incontro ignorando le sue proteste. In seguito la situazione viene a galla, ma essendo ormai impossibile provare la condotta smargiassa della Mythos, la vittoria di quest’ultima viene confermata. Nel turno successivo, però, l’arbitro verificherà i giocatori mettendo loro dei braccialetti e la Mythos perderà con ignominia.

A piedi nudi dalle isole

E’ invece la Mambo di Julian Ross che affronta la Bossanova, proveniente da un’isola presso Okinawa. La Bossanova ha la caratteristica di giocare a piedi nudi: il regolamento del calcio per giovani virgulti infatti non richiede in Giappone l’uso di scarpe durante le partite. La grande sensibilità che deriva dal contatto diretto col pallone permette alla squadra del sud una grandissima precisione nei tiri, da cui deriva una strategia particolare e molto efficace, soprattutto contro la tattica del fuorigioco messa in atto dalla Mambo. Tutti i giocatori stanno in difesa, tranne le punte che stanno però sempre nella propria metà campo. Appena il pallone viene conquistato, viene scaraventato lontanissimo, verso la bandierina del calcio d’angolo, dove rimbalza e ritorna in mezzo all’area, con le suddette punte pronte a insaccare. L’incredibile strategia combinata alla strenua difesa della Bossanova la porteranno in vantaggio per 3-0. Ci vorrà tutta l’energia di Julian Ross (e un nuovo farmaco per il suo cuore malato sviluppato durante il secondo tempo dai Laboratori Eggfield) per ribaltare il risultato e vincere ai rigori.

(Tsuzuku?)