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Pinguini in cucina V: bis di torte salate

Adesso che finalmente avete digerito il maiale in agrodolce, possiamo passare al livello successivo. Oggi parliamo di torte salate. Ma come, e di torte dolci non parli mai? Non sono un grande fan dei dolci e fanno ingrassare un sacco, quindi non ho molti stimoli a cucinarne. Se volete dolci, andate da Nonna Pina. Ah, no, quella fa le tagliatelle. Allora andate dalla Peppina. Ah, no, quella fa il caffè. Insomma, compratevi un Mars e non rompete!

Dicevamo, torte salate.  Due, perché sono il tipico piatto che porti in quanto ospite (cioè ospitato da un ospite, non ospite che ospita un ospite), e con una sola fai brutta figura. “Ah, hai portato una quiche? Oh, che idea originale! Mettila là!”, e poi c’è Carlomaria a cui non piace mai niente, quindi con due torte aumenti le probabilità di far felici tutti (tranne Carlomaria, a cui non piace mai niente). Infine, le due torte verranno fatte contemporaneamente, in modo da aumentare il grado di difficoltà, visto che ormai siete degli ometti. Ovviamente se ne farete una sola non manderò Golosino a picchiarvi a casa, ma per complicarvi la vita vi do ingredienti e procedura tutto mescolato, in modo che dobbiate inveire non poco per farne una sola. Nessuno aveva mai detto che sarebbe stato facile.

Prepararsi

Ma veniamo a noi. Le due torte salate in questione sono la canonica quiche lorraine (con qualche piccola variante rispetto alla ricetta standard) e una torta a base di porri e speck. Sappiate che i porri sono come la cipolla, ma più delicati.

Avrete bisogno di questi ingredienti:

E necessiterete di questo equipaggiamento:

Il bis di torte per sua natura richiama i pettegolezzi. Quindi, mentre cucinate, invitate la vostra amica più pettegola, l’equivalente di Clarabella, e fatevi raccontare tutte le ultime novità.

Ma lo sapevi che l’ex di Mariapetarda ora vive in una comune di rastafani?

Cucinare

Iniziamo! Innanzitutto i porri. Vi dirò un segreto: sono come la cipolla, ma più delicati, e in quanto tali vanno preparati. Sapete come si preparano i porri? No, eh? Ne ero certo! Allora, mondatene la capa: si iniziano a utilizzare a partire da quando sono bianchi e non più verdi. Va tagliata anche la parte opposta (il “culetto”) e gli strati più esterni, come se fossero cipolle. Infatti i porri sono come la cipolla, ma più delicati. Fatte queste operazioni, prendete il tagliere e il coltello fico e tagliateli a fettine sottili sottili. Sbattete i due porri così ottenuti in padella con un po’ di olio. Li fate dorare un attimo, poi allungate con dell’acqua, li coprite col coperchio e li fate stufare per una mezzoretta, girando ogni tanto ed eventualmente allungando con acqua. Non siate tirchi con la cottura: i porri, se rimangono crudi, rischiano di essere un po’ troppo pesanti, esattamente come le cipolle, a cui sono simili, pur essendo più delicati.

Non so con che coraggio Gianpistillo si possa far vedere alle feste del Circolo Alpini dopo quello che ha combinato a Capodanno.

Mentre che i porri (verdure che hanno molto in comune con le cipolle, ma risultano più delicati) si stufano, passiamo alla quiche. Sono abbastanza sicuro che non siate riusciti a trovare membri della famiglia Bone, rattodonti che non siete altro, quindi avrete ripiegato sulla pancetta. Va bene lo stesso, tranquilli! Prendete il padellino, versatevi la pancetta e fatela saltare a fuoco medio girandola ogni tanto col secondo cucchiaio di legno. Dai, non potete usare quello dei porri!

Non solo Annapariglia è stata a letto con tutta la squadra di bocce levitanti, ma ha avuto la sfrontatezza di vantarsene su Facebook!

Visto che siete così bravi, aggiungo un terzo task contemporaneo ai due attivi: prepariamo il ripieno della quiche. Nella scodella versate il latte, le uova (…senza il guscio…scemini!), sale, pepe e noce moscata (non esagerate con nessuno dei tre, mi raccomando! La pancetta sala non poco, e troppe spezie rovinano l’equilibrio; se avete dubbi, mettetene di meno, giusto un pizzico) e il formaggio. Per quest’ultimo, va un po’ a vostri gusti: se vi piace che tutto sia amalgamato e non siete pigri, grattugiatelo o tagliatelo a pezzi piccini picciò. Se, come me, siete un po’ sfaticati e vi nascondete dietro il fatto che i blocchetti di formaggio semifuso sono un sacco buoni, tagliatelo a dadini di dimensioni simili a quelli della pancetta. Nel frattempo, la pancetta sarà pronta. Fatela raffreddare qualche minuto perché non cuocia il composto e poi versatela dentro la scodella col resto. Mescolate meglio che potete.

Piercanaro ha messo sua mamma in ospizio, dopo tutto quello che quella santa donna ha fatto per lui. Ah, ma ora voglio vedere chi gli stira le camicie! Quel soprammobile di Giannauncinata? Non penso proooprio!

Torniamo ai porri (come la cipolla, ma più delicati). Dovrebbero essere ormai a buon punto; aggiungete ad essi lo speck e fate terminare la cottura. Quando vi sembrano pronti, spengete e fate raffreddare. Se non siete sicuri di quando siano pronti, contate mezz’ora sul fuoco.

Uuuuh, devo fare la pipì! Torno subito!

Round-robin sulla quiche. Accendete il forno a 200° e prendete la prima teglia. Rendetela inattaccabile all’attaccamento ungendola col burro o stendendo la carta da forno, e poi sistemate la pasta brisé. Versatevi sopra tutto il ripieno; se la pasta sborda, ripiegatela verso l’interno. Non preoccupatevi se il ripieno, che è liquido, tocca i bordi, quando è cotta non ne se accorge nessuno. Quando il forno è caldo, potete infornare, e ci vorranno circa 20′. Non preoccupatevi se vi sembra ancora un po’ liquida dopo questo tempo, raffreddando poi finisce di rapprendersi. Se avete il forno ventilato, usatelo pure, aiuterà.

…e poi Cristacchina le ha risposto: “Tesoro, perché non ti guardi un po’ allo specchio?”

Mentre che la quiche quoche (o la cuice cuoce, vedete voi) terminiamo la preparazione della sua negletta gemella. Aggiungete la ricotta alla combinazione di porri (affini alle cipolle, ma con maggior grado di delicatezza) e di speck , sempre in padella ma col fuoco spento. Salate e pepate (con maggior foga rispetto alla quiche) ma non nocemoscate, qui non ci va. Amalgamate tutto e preparate la seconda teglia in modo simile alla prima, ma con la pasta sfoglia. Il ripieno, in questo caso, sarà assai meno voluminoso: sistematelo in mezzo e ripegate la pasta. Se siete bravi, potrete dargli la forma di una specie di fiore.

A proposito di fiori, sai che Grubbaberto ha portato delle rose rosse a sua moglie? Peccato che gliene ha portate quattro! Quell’uomo vive fuori dal mondo!

Pultroppo la modalità di cottura di questa seconda torta è differente dalla quiche, quindi per infornarla dovrete aspettare che la prima sia cotta. Intanto spettegolate. Drin! Quiche cotta! Abbassate la temperatura a 180°, niente ventilatura e 30′ di cottura. Il ripieno ci mette un’attimo,  è la pasta che deve cuocere.

Al supermercato poi ho incontrato Mariobaleno, e nel carrello in mezzo a zucchini latte e biscotti aveva una scatola di preservativi. Quello va a zoccole, dammi retta!

Mangiare, bere e impatto anale

Ho sempre mangiato entrambe le torte  a temperatura ambiente; ho il sospetto che se scaldate si ammollino troppo, quindi adeguatevi. Anzi, portatele in ufficio, farete bella figura e conquisterete la bella collega con le tette grosse o il bel collega coi mustacchi. Pultroppo, in ufficio non si bevono alcolici, quindi vi toccherà bere Fanta, Coca e Sprite. Sì, solo roba della The Coca Cola Company, mi hanno pagato. Se proprio doveste mangiare queste delizie a casa, suggerisco un rosso non troppo corposo. Il canonico Morellino andrà benissimo.

L’impatto anale è da non trascurare. Non tutti sanno che i porri sono come la cipolla: anche se più delicati, sono comunque pesanti. Voi avrete seguito le mie istruzioni e li avrete cotti adeguatamente, ma è possibile che risultino lo stesso di digestione difficoltosa. Preparatevi. La quiche è spessissima, ricca di grassi e di gioia (le due cose vanno di pari passo), ma come tale un po’ faticosa da assimilare. Nel contesto dell’ufficio, quindi, passerete un pigro pomeriggio a commentare Pinguini nel Salotto, perché pultroppo Facebook ve l’hanno bloccato.

Parliamo delle possibili varianti. Se avete la sventura di essere vegetariani, potete escludere lo speck dalla torta di porri: perderà qualcosa ma risulterà comunque accettabile. Se invece siete vegani, pussate via di qua o chiamo Goldrake. La quiche, nella ricetta originale, prevede la panna al posto del latte, ma per me è davvero eccessivo. Se ve la sentite, però, probabilmente potrebbe venire più soda (e più grassa, ça va sans dire). Dal lato opposto, se la volete più leggera, sostituite la pancetta con il prosciutto cotto a dadini; in tal caso, occhio ad aggiustare col sale.

PS: dalle “vecchiette”, uno dei nostri locali da pranzo preferiti di Annecy, fanno una quiche di porri, crasi del vostro lavoro di oggi. Stupide vecchiette.

E poi sai che…
Oh, insomma, Clarabella, fatti un po’ i cazzi tuoi!