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Quindici cose poco note su Santo Domingo

(ovvero, roba che ha imparato un tizio che non era mai stato ai tropici)

1) Le automobili hanno solo la targa posteriore.
2) Si mangia un mucchio di cose buone e strane, per di più a prezzi modici. Ciononostante, per quanto ti piacciano il riso e il pollo (e a me piacciono parecchio), dopo due settimane ne sarai un po’ stufo.
3) Durante la stagione delle pioggie piove.
4) Impegnati quanto vuoi, ma un po’ di cacaruola te la beccherai lo stesso. Prega che non capiti durante una gita in catamarano.
5) Non è vero che il sole tramonta in un momento, ma a mezzogiorno è proprio sopra di te.
6) I dominicani in generale sono bravi cristi e non hanno l’obiettivo di mettertelo in culo. Ci sono delle eccezioni, ma a differenza dell’Italia e la Grecia (dove è la norma) sono casi isolati.
7) La musica popolare dominicana offre dei tormentoni che manco “Sole cuore amore”, e forse anche più brutti.
8) E’ possible mangiare una pizza all’ananas cucinata da una tedesca, se ne avete il coraggio. Io l’ho avuto.
9) E’ pressoché impossibile comprare un pallone.
10) Si trova birra praticamente di una sola marca e solo in bottiglia, la Presidente. Per fortuna è birra buona.
11) Ci sono zanzare ma non così tante. Più che a Genova, meno che a Milano. In generale, ci sono meno insetti di quanto temessi.
12) I vegani indiani fanno una vita di merda.
13) I cessi sono in stile americano, pieni d’acqua fino a metà tazza, coi relativi fastidiosi schizzi.
14) I bancomat di Santo Domingo sono guardati da guardie con un fucile a pompa. Pare che serva a tranquillizzare i turisti, più che per reale necessità. Sarà, ma io accanto ad un tizio con un fucile a pompa tanto tranquillo non sono.
15) Gli autobus dominicani sono o pittoreschi o gelati, aut aut. Non esiste una terza possibilità.