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Enciclopedia Stronza XXV: Lethal Explosions, Retroculo, Partito delle Panchine

Lethal Explosions: pellicola del 1998 del regista Hector Strabone, con il defunto Max Rampage nel ruolo del protagonista. Lethal Explosions vanta il curioso record di ben 246 esplosioni in soli 84 minuti di film, contro appena 98 battute di dialogo, 65 delle quali sono “Aaah!” o “Dannazione!”. Il film è allo stesso tempo celebre perché Rampage morì sul set appena al secondo ciak, non a causa di un’esplosione ma per una nocciolina andatagli di traverso; per il resto delle riprese fu sostituito da un manichino doppiato da Strabone.

Retroculo: il retroculo (del metrò) è un montacarichi pieno di banane attaccato in fondo ai vagoni della metropolitana di Singapore. Quando passa emette il caratteristico rumore “glon glon”, poiché c’è sopra un uomo che suona un campanaccio.

Partito delle Panchine: Formazione politica creata nel 1996 da Augusto Bellantoni, pensionato di Malnate in Subbuglio (VA). Stanco della penuria di panchine nel suo paese natìo, impossibilitato a riposare all’ombra dei celebri salici di Malnate poiché gli unici posti pubblici dove sedersi erano costantemente occupati da immigrati nordafricani, Bellantoni decise di fondare un partito politico, il Partito delle Panchine, per ristabilire gli equilibri di una volta. Riuscito a farsi eleggere sindaco dopo un’agguerrita battaglia con Tano Santacroce, sfidante della Lega Nord, il pensionato mise immediatamente in atto il suo programma, che prevedeva il posizionamento obbligatorio di una panchina ogni dieci metri di strada e l’istituzione di una task force impegnata a controllare che tutti quelli che vi si siedono siano in possesso di regolare permesso di soggiorno. Per finanziare il suo ambizioso progetto, che prevedeva l’installazione di oltre millecinquecento panchine, il neoeletto sindaco tagliò i fondi alle scuole, agli ospedali e al trasporto pubblico di Malnate. Una volta attuato il suo programma politico, Bellantoni si ritirò a vita privata, passando il resto della sua vita comodamente seduto sulle panchine del suo paesello, che da allora vive un’insanabile crisi socioeconomica.