Commenti a: Altri cattivi maestri

Di: MCP

MCP — Wed, 05 Mar 2008 20:23:14 +0000

Simpatico il controllo dei compiti per posta! Ah, i beati anni del castigo. Anche nel triennio del liceo il metodo adottato da alcuni prof e’ sempre il caro vecchio ti punisco e ti mortifico per educarti e fortificarti (si lavora e si produce.. ah no, quella e’ un’altra cosa).

Di: golosino

golosino — Wed, 05 Mar 2008 11:58:11 +0000

XX (GEppetto): dunque, ci sono dei tizi incatenati in una caverna che vedono la loro ombra. poi muoiono. la morale è che se sei rinchiuso in una caverna, incatenato, e nessuno ti libera, poi muori.

Di: xx

xx — Wed, 05 Mar 2008 11:31:11 +0000

Golosino: parlami del Mito della Caverna di Platone.

Serir: quand’ero piccolo giuocavo a capire a cosa corrispondessero le diverse sigle: TOnti, SVitati, IMbecilli, MIopi erano le più diffuse dalle mie parti. Con MI si può fare di molto meglio (lascio al lettore come facile esercizio capire come), ma da piccolo non ci pensavo.

Di: Serir

Serir — Tue, 04 Mar 2008 19:41:36 +0000

Io ricordo che la mia diceva compiaciuta che “aiuole” era la parola con il dittongo più lungo, omettendo il fatto che la i in questo caso dovrebbe essere semiconsonantica… Suppongo che cuoiaie non si insegnasse perché troppo facilmente storpiabile (ho scoperto da poco che la targa di Cuneo non è Cu perché troppo simile a culo…)

Comunque confermo, l’esame di matematica a biologia è un’ infarinatura di analisi I, che chiunque abbia frequentato il liceo scientifico può sostenere senza studiare di più. Statistica si fa in un secondo esame, che per motivi estranei alla comprensione umana, si chiama laboratorio di fisica.

Di: golosino

golosino — Tue, 04 Mar 2008 15:43:47 +0000

io ci avevo una prof del liceo di filosofia che chiedeva solo il Mito della caverna di Platone (che peraltro imparavamo a memoria senza che però nessuno di noi ne comprendesse il significato). le sono grato perché pur non avendomi insegnato nulla di filosofia antica (cosa che l’anno dopo pagammo tutti a caro prezzo, all’arrivo di un nuovo, inflessibile professore) mi ha fatto passare momenti di impagabile iralità, come al suo arrivo in classe, quando sottolineavamo la sua entrata canticchiando il motivetto tipico dei pagliacci al circo.