Sud è stato uno spartiacque: c’è il Salvatores di prima di Sud, che faceva commedie all’italiana un po’ classiche e un po’ giovaniliste, e che oggi sembrano leggermente goffe (Turnè è la migliore, l’Oscar a Mediterraneo è sempre stato un po’ imbarazzante, ma siamo stati contenti lo stesso come lo saremmo se l’Italia vincesse i mondiali di calcio rubando il gol decisivo); e il Salvatores da Sud in poi, che ha deciso di ispirarsi al cinema internazionale, a sperimentare (no, non con i quadri sfasati! ^_^), a muovere meglio la macchina da presa, a usare la steadycam, eccetera. Forse è stato persino il primo a farlo, in Italia.

Comunque non mi pare che manchi tanto spesso il bersaglio.
Vediamo, ha girato 12 film. Essi sono:

1) Sogno di una notte d’estate (1983)
2) Kamikazen – Ultima notte a Milano (1987)
3) Marrakech Express (1989)
4) Turnè (1990)
5) Mediterraneo (1991)
6) Puerto Escondido (1992)
7) Sud (1993)
8) Nirvana (1997)
9) Denti (2000)
10) Amnèsia (2002)
11) Io non ho paura (2003)
12) Quo vadis, baby? (2004)

Il primo non l’ho mai visto, dovrebbe essere d’ispirazione teatrale (guidava il Teatro dell’Elfo a Milano, a inizio carriera). Il secondo è un film sul cabaret, con Paolo Rossi, Silvio Orlando e altri di questo calibro. Non male.

Quelli dal terzo al sesto sono i film “sulla fuga” (detti anche “i film dell’Abatantuono ripulito”) di cui parlava M2. Un po’ invecchiati, secondo me. Comunque alla peggio innocui, nessuno di questi è veramente molesto, forse solo “Puerto Escondido”, che non aveva un granché da dire e ripeteva stancamente la formula.

Con “Sud” arriva la maturità. Gran film, direi ancora oggi il mio preferito dei suoi. Tra i successivi, “Denti” (cronenberghiano: ma chi altri ha fatto film alla Cronenberg in Italia?), “Io non ho paura” e “Quo vadis, baby?” sono tutti ottimi film, moderni, ben strutturati, con occhio di riguardo per gli aspetti visivi e registici (da noi spesso trascurati), influenzati dal cinema americano.

Restano fuori solo “Nirvana”, che aveva buone intenzioni (fare il Blade Runner italiano: e chi altri ci ha provato, comunque?), finite ahimè malissimo, con esiti a tratti imbarazzanti, ma onore al coraggio; e “Amnèsia”, che voleva essere un film alla Tarantino/De Palma con le storie che s’intrecciano in narrazione non sequenziale.
Boh, ha una brutta fama, ma io non me lo ricordo mica così brutto. Anche qui, almeno ha provato a fare qualcosa di molto differente dal solito, e questo spesso ce lo dimentichiamo, perché un po’ lui resta ancora per tutti “il regista di Mediterraneo”. Invece la sua carriera diventa davvero interessante solo da Sud in poi, e sembra quella di un altro regista.

Dei recenti non ho visto nulla tranne Nirvana: chiaramente giocava -parecchio- fuori casa ma non era un disastro totale. Certo a rivederlo oggi risulterebbe invecchiato molto e molto peggio degli altri.

Golo: ma no, è più divertente rimanere nel dubbio e lamentarsi. :)