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Alla ricerca del pinguino perduto
Io ho la mania di catalogare le cose: i miei fumetti, i miei film, le mie spese hanno tutti il loro bravo database in cui vengono gestiti e analizzati. Credo di essere un po’ anale da questo punto di vista, anche se non sono sicuro di ciò che questo significhi o implichi, quindi fate finta che non l’abbia mai detto. Perciò, quando ho messo su il sito che state leggendo, è stato per me inevitabile installare un software per monitorare le visite.

Non starò a tediarvi coi numerini che tiro fuori, dato che trovo molto più divertente analizzare i referer: quando una persona giunge su un sito, può arrivarci o tramite accesso diretto (scrivendo l’indirizzo nel browser o usando un bookmark) oppure seguendo un link da un altro sito. Il posto da cui si proviene è un’informazione disponibile e si chiama appunto referer.
Per quanto riguarda il sito "Pinguini nel Salotto", sono ben pochi i siti che lo linkano. Ci sono quei disgraziati de Il covo degli sbronzi, c’è una ragazza che non conosco e che saluto, c’è il mio amico Carlo L. che mi ha segnalato nel suo blog. Sì, sono piuttosto isolato dalla blogosfera. Ogni tanto arriva gente da queste fonti, ma la parte veramente interessante sono i motori di ricerca. Anch’essi non sono altro che siti che indicizzano altri siti e osservando il link che si clicca si può capire qual è stata la chiave di ricerca utilizzata. Il mio sito, in particolare, ha una componente di testo dominante, e quindi, pur avendo poche visite, è raggiunto da molte ricerche. E direi che ho avuto qualche sorpresa, che, pure nel mio piccolo, dà conferma di alcune tendenze sull’uso di internet.

Un sito sfigato come il mio è tra i primissimi per google e msn search sulla ricerca pinguini, tanto che me ne arrivano sempre almeno un paio al giorno. Ovviamente questi due motori non sanno capire che, nonostante il titolo, io non parlo di pinguini in senso comune, però pare che in rete ci sia poco amore per i simpatici goffi uccelli antartici. Cattivi!

Si sa che su internet il sesso vende, e pure io ho avuto la mia dose di porcelloni che chissà cosa si aspettavano. Parecchio inquietante è la dose di gerontofilia che mi sono beccato: c’è il signore che cerca "zia figa", quell’altro che digita su google "cerco signore attempate" e quello che addirittura va a cercarsi "scopare mia nonna". E che cazzo, un po’ di decenza, gente! Per fortuna c’è gente sana alla ricerca di "tette calde", "casalinghe esibizionismo", "manga tette" o "mi piace scopare" (come dargli torto?). Non sono sicuro che chi cercava "calcio nelle balle lotta tette" andasse a cercare siti sporcellosi, ma è comunque finito nel posto sbagliato. Nè calci nelle balle né lotte né tette da queste parti, sorry.
(NB: purtroppo dopo aver scritto tutte quelle frasi in un solo periodo temo che le visite a questo scopo si moltiplicheranno!)

Ci sono poi quelli che sono assolutamente incapaci ad usare i motori di ricerca. Una persona è arrivata da queste parti cercando "frasi per compleanno", ma proseguendo fino alla nona pagina di google. Amico, se non hai trovato quello che cerchi nella prima pagina, al massimo nella seconda, vuol dire che hai sbagliato chiave di ricerca, non che quello che vorresti trovare sta sepolto nelle pagine successive! Stessa storia per quello che cerca "metafore genitori" ed è arrivato fino all’ottava pagina, o il mattacchione che alla ricerca di "barze" si è scorso sei pagine prima di giungere in un posto che denigra le sue amate storielle.

E ancora, ogni tanto sbucano gli studentelli sfaticati furbacchioni che cercano roba già fatta per i loro compiti. Non spiego altrimenti le ricerche su "commenti Malavoglia", "rapporto col lettore Manzoni" o lo spudoratissimo "saggio breve la fame nel mondo". Certo che i professori potrebbero sforzarsi di trovare qualcosa di più interessante…

Pare incredibile, ma alcuni sono arrivati nel posto giusto. C’è quello che cerca "Malmsteen il demonio" ma avrà scoperto che è un mistero anche per me, c’è quello che cerca "luca xxmiglia" e mi ha trovato, c’è il signore che cercava "recensioni blankets" e pure lui ha trovato una delle pochissime recensioni di questo bel fumetto. Molto inquietante è colui il quale ha cercato "ancona livorno empoli roma ancona modena otranto", ovvero lo spelling di "Aleramo". Io avevo le mie ragioni per farlo, ma non riesco ad immaginare perché qualcun altro dovrebbe scrivere questa esatta sequenza. Evidentemente ha fatto copia e incolla da quell’articolo a google e poi è tornato indietro, ma me ne sfugge la motivazione.

E infine c’è il contadino tecnofilo che usa google per "cerco stalla a Sassello". Sniff, chiedi a Baciccia al Piano, puoi sempre comprare la mia vecchia adorata casa!

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