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Enciclopedia Stronza XLII: Biliardino dell’Apocalisse, Ortica di Khalì, Catapupùlta

Biliardino dell’Apocalisse: leggendario flipper che si trova nel Bar Sport di Casalpipìno, in provincia di Terni. Il Biliardino dell’Apocalisse è famoso per essere talmente difficile che nessuno, nemmeno i campioni più rinomati nella specialità, è mai riuscito a fare un solo punto. Appassionati di flipper di tutto il mondo percorrono migliaia di chilometri per arrivare a Casalpipìno e, appena varcata la soglia del Bar Sport, chiedono una spuma e affrontano il Biliardino dell’Apocalisse. Solo allora i malcapitati scoprono che nessuno ha mai fatto un punto semplicemente perché il flipper è rotto, e di solito riempono di busse Germano Pappalardo, il gestore del bar. La moglie Mariella, intervistata da “Chi”, sostiene che “è vero che col Bilardino si fanno affari, ma il mio Gerry si sta rovinando la salute”.

Ortica di Khalì :  è specie di pianta simile all’ortica, cresce spontaneamente nelle campagne della regione depressa del Punjab, in India.  L’ortica di Khalì è nota perché, a differenza della sua cugina occidentale, punge se non viene sfiorata.

Catapupùlta: ordigno da guerra inventato nel 1248 da Astolfo il Belloccio durante il celebre Assedio degli Odori, con cui il condottiero espugnò l’ormai scomparsa Fortezza del Pappatacio. Dopo mesi di combattimenti, finite le munizioni ordinarie, l’astuto Astolfo ordinò ai suoi di caricare le catapulte con qualsiasi oggetto capitasse loro a disposizione. Dopo aver lanciato contro la fortificazione tutta la mobilia, le suppellettili, le armi e financo i vestiti dell’accampamento, lo stratega rimasto in mutande fu colto da un attacco di diarrea e, non trovando più il suo vaso da notte, defecò in una catapulta. Colto da folgorazione, ordinò a tutti i suoi soldati di imitarlo e scagliò una micidiale palla di feci contro i soldati assiepati nel Pappatacio. Cogliendo lo scoramento degli assediati, comandò ai suoi di defecare in quantità maggiore e, dopo averli spremuti oltre il possibile, fece mangiare loro cibo avariato, affinché fossero colti a loro volta da diarrea. Nel giro di una settimana, sommerse la Fortezza del Pappatacio di merda, facendo morire tutti i suoi abitanti di asfissia, infezioni e scivoloni giù dalle scale. Come rovescio della medaglia, la gran parte dell’esercito di Astolfo morì di stenti, e peraltro i sopravvissuti si rifiutarono di varcare le soglie di quella montagna di popò, così come del resto tutti coloro che si avvicinarono alla Fortezza nei successivi duecento anni, provocandone così la rovina. Concimata da così tanto letame, sopra le rovine della Fortezza crebbe un bosco chiamato Foresta della Scìbala, che gli abitanti del luogo evitano perché dicono abitato dai fantasmi dei caduti nell’Assedio degli Odori, e anche perché gli fa un po’ schifo andare lì.