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Enciclopedia Stronza XV: Tascaguanto, Jerry Porter, Dendrobenzopireto

Tascaguanto: capo di abbigliamento lanciato nella collezione primavera/estate 1990 dalla stilista Rosanna Cambietti. Pubblicizzato al grido di “il nuovo accessorio per l’estate”, il tascaguanto era una specie di involucro di lana da mettersi sulle natiche, al di sopra della gonna o dei pantaloni, nel quale infilare le mani per riscaldarle. Data la conformazione dell’accessorio, in breve questo divenne noto come “guantochiappa”. Rimane oscura la motivazione che spinse la Cambietti a proporre nella collezione estiva un capo di lana studiato per riscaldare: alcuni sostengono che si trattava di una donna molto freddolosa, ma i più ritengono semplicemente che al momento della chiusura della collezione fosse ubriaca.
Nonostante tutto, il “guantochiappa” fu un enorme successo e nel 1990 era molto comune vedere gente camminare goffamente per strada con le mani sul proprio posteriore. Il tascaguanto tramontò quando, a febbraio 1991, scoppiò la moda di dar fuoco ai propri peti, procedura palesemente ostacolata dall’accessorio firmato Cambietti.

Jerry Porter e la Pietra dei Segreti: squallida imitazione di Harry Potter creata nel 2004 da Jimmy Esposito, italo-americano di Brooklyn. J.K. Rowling, quando è venuta a saperlo, ha fatto un cenno ai suoi servitori e il povero Esposito si trova ora sminuzzato nei pupazzetti di Ron Weasley.

Dendrobenzopireto: nome scientifico di una droga sintetica, volgarmente conosciuta come Inferno, scoperta nel 1976 dallo scienziato ungherese Anatoly Tripelmalt, nel corso di alcuni esperimenti sulla cicatrizzazione delle ferite da graffettatrice. Il dendrobenzopireto ha, come unico effetto consistente, quello di provocare uno stato allucinatorio che dà al soggetto la sensazione di avere delle enormi e dolorose emorroidi. In compenso, l’Inferno provoca facilmente assuefazione e ha una serie di spiacevoli effetti collaterali: tremito, convulsioni, vertigini, paralisi temporanea, arresto cardiaco e, su lungo periodo, emorroidi. Fino a pochi anni fa, a causa dei suoi scarsi vantaggi a fronte dei rischi elevati, l’Inferno è rimasto pressoché inutilizzato, non arrivando così a costituire un pericolo per l’ordine pubblico. Tuttavia, a partire dal 2003, anno in cui il Ministero della Salute ha inserito il Dendrobenzopireto nella lista delle sostanze strupefacenti fuori legge, questa droga ha conosciuto in Ungheria un’improvvisa popolarità, soprattutto fra i giovani, divenendo il perfetto coronamento delle notti brave in discoteca. Nel giro di 3 anni, il consumo è aumentato vertiginosamente e, secondo una stima dello stesso Ministero della Salute, il 53% dei ragazzi al di sotto dei 18 anni ha provato almeno una volta l’ Inferno, e il 12% ne fa un uso abituale.
Questo ha avuto notevoli ripercussioni sul sistema sanitario nazionale.