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Annecy 2010 parte prima: lungometraggi

Vedo già Joril strozzarsi col vitaminico katsudon che stava sgranocchiando davanti al pc e Kotekino inveire “Per Belenos! Per Toutatis!”: ma come?!? Non avevi detto che quest’anno avevi saltato il festival e quindi avresti rinunziato ai consueti pallosissimi resoconti? Certo! E’ per questo chegli articoli del 2010 saranno scritti da Mastro Botty, e solo commentati da me (nonché corretti dove non mi piaceva come aveva scritto, che diamine, questa è casa mia e qui comando io!). I miei commenti in corsivo.

Partiamo subito con una considerazione di carattere generale: la consueta mandria di gente con borsa e badge al collo che gli altri anni praticamente soppiantava la popolazione locale, quest’anno non si è vista… Gran numero di persone, sì, ma non così eclatante. Io me lo sono spiegato con tre possibili ipotesi (non ho ancora scelto quella da ritenere vera…. fate voi, o aggiungetene altre): c’erano effettivamente meno partecipanti, per i più svariati motivi (meno soldi? Si era sparsa la voce che Luca XXmiglia non ci sarebbe stato? Mah!); c’era lo stesso numero di persone ma una considerevole percentuale si è rotta le palle di andare in giro festonata con borsa e badge (tendo ad escluderla); i locali, complice il bel tempo (che io in realtà gli anni scorsi non avevo mai visto) hanno deciso in massa di uscire e godere della loro splendida cittadina riducendo l’impatto percentuale.

 Mumble…intanto non sono mica tanti quelli che vanno in giro con la borsa, che è oggettivamente più scomoda di un italico zainetto. I badge a volte si tende a nasconderli, soprattutto se, come l’anno scorso, i portabadge sono difettosi e tendono a rompersi verso il giovedì. Magari c’era più gente autoctona in giro, ma anche se l’impatto percentuale varia non cambia quello del numero assoluto. Insomma, l’unica possibilità ragionevole è la prima che citi: che si fosse saputo che io non c’ero e che quindi mancasse lo stimolo primario a recarsi nella lacustre cittadina. Sì, non c’è dubbio.

Altra considerazione importante, il nostro scout (nel senso US Army del termine, non nel senso badenpauelliano) Spacca ha scoperto un luogo dove fanno il caffè meglio che nello Chalet a Crepe (anche se con cameriere più brutte); per non dire della recente apertura di un Sushi restaurant in zona Pierre Lamy, che è stato prontamente collaudato (si puo` andare, l’anno prossimo, tested and approved).

L’immagine di Spacca vestito da scout è impagabile. Infatti non la pagherei. Stigmatizzo invece il sushi: che diamine, siete in Haute Savoie, patria della tartiflette, e vi andate a cibare di pesce vecchio di giorni, e quindi con poche vitamine? Scuoto la testa in segno di disapprovazione e vi informo che ad Annecy 2011 nessuno mangerà sushi se non ha mangiato prima almeno una tartiflette, una tartare di manzo, due crepe (o galette) e un assiette du terroir.

Nota finale ‘extra evento’, la Grande Salle ha raggiunto livellio termici degni della Pierre Lamy. Solo che in Gran Salle ci sono 2000 persone…

Ciccio, tu non sei stato nella Pierre Lamy nel 2003, l’estate più calda del millennio, e non hai idea di cosa sia una sala bollente. (Aggiungo come nota di colore che nel 2003, mio anno di novellinato ad Annecy, ero andato su pieno di maglioni e pantaloni lunghi perché mi avevano detto che faceva freddo. Stolti consigliori!)

E ora veniamo all’evento vero e proprio.

Era ora.

La programmazione di quest’anno, tanto per iniziare, era un discreto scoglio, quantomeno all’apparenza, visto che pareva nettamente privilegiare i corti in concorso e i lunghi, sia in concorso che fuori concorso, a discapito degli altri programmi. In realtà alla fine non è stato proprio così perché son riuscito a vedere tutti i corti fuori concorso, un paio di film di scuola, oltre ai commissioned e un paio di retrospettive. Però in concomitanza dei corti della sera in Grande Salle, c’era, alla Petite Salle, la retrospettiva completa dei vincitori di Annecy, da quando e` stato creato ad oggi. Unica programmazione possibile, in quell’orario. Che, come è chiaro, può essere un po’ fastidioso…

Non mi è chiaro in cosa consistesse il privilegiamento dei corti in corcorso e dei lunghi rispetto agli altri programmi. E’ una mera questione di orari? Comunque consolati… a vedere i vincitori di Annecy, avresti dovuto riguardare anche i bambini sudanesi!

Il concorso.

I lungometraggi erano ben 7. Non mi ricordo, onestamente, quanti fossero gli altri anni, ma mi sembra un buon numero. Di questi 7 ne ho visti 5, perdendomi scioccamente quello di Trondheim (basato su un soggetto suo, sì, non saltatemi dalla sedia pensando che LT si sia dato all’animazione senza avvertirvi) che avevo bollato come cazzata (mal me ne incolga) e rifiutandomi invece di vedere One Piece (di cui sono in overdose solo che da cosplayer).

Il lungometraggio di Trondheim è tratto da Allez raconte, una sua opera molto personale in cui il nostro rivive le favole che raccontava ai suoi figli da piccoli: sono storie folli, sconclusionate, ricche di immaginazione e per questo spassosissime. Ne era già stata fatta una serie, e ora si attendeva per il lungometraggio. Che Botty avrebbe dovuto vedere, ovviamente. One Piece è roba di gente che si mena con un bel design gommoso. Secondo me un lungo si può anche vedere, c’è di peggio in giro.

Il livello di questi 5 era tutto sommato accettabile, con un solo sconfinato abisso costituito dal Beavis and Butthead cinese, Piercing I di Jian Liu… Corruzione e ingiustizia esistono anche in Cina…  (“sai la novità” “no, invece è importante che si faccia un film così, vuol dire che la cina si apre” “no, è esattamente il contrario. E’ innegabile che esistano corruzione e ingiustizia, ci faccio fare un film che così sembra che sono un paese democratico” fu il dialogo Botty – resto del mondo… ma è noto che io sia un cinico e anche un po’ arido…). Comunque il film era brutto.

Non ho capito, Beavis and Butthead parlano di corruzione?

Carino ,nel suo essere una favoletta per bambini, Kerity et la maison des contes, a cui è anche stata assegnata la Menzione Speciale. Naturalmente gli integralisti hanno subito avversato che la sceneggiatura era fatta a rampazzo e che non era realistico (belin, è una fiaba per bambini, dico io) che c’era troppo affidarsi al caso come espediente narrativo (belin, è una fiaba per bambini, ripeto io), che si prende il pubblico per scemo, perché i pretesti di base non sono credibili (belin, è una fiaba per bambini, insisto io, cominciando a mulinare una mazza ferrata). Comunque ha vinto.

Hai torto: il fatto che un’opera sia diretta ai bambini non deve pregiudicarne la coerenza, la validità della struttura narrativa e la credibilità.

Il grande atteso dallo spettatore offstream (tutti i mainstream avevamo Fantastic Mr. Fox di Wes Anderson. Non ne parlo perché ne hanno gia` parlato dovunque. A me è piaciuto. Ha vinto il Cristal. Direi che basta e avanza, come recensione) era Summer Wars di Mamoru Hosoda, che gli ammiratori de La ragazza che saltava nel tempo attendevano in questa nuova prova. Non ho visto ‘la ragazza’, ma se era come questo, tutto sommato non ne sento troppo la mancanza. Si commentava che ha perso l’occasione per essere la versione anime di “Speriamo che sia femmina”, visto che l’incipit aveva un po’ questo sapore. Dopo un tot di tempo, che non saprei quantificare, parte lo svacco. In crescita esponenziale. Non ero pronto. Pollice verso. Mi dispiace Paolo e Giovanni, ma proprio non si poteva guardare.
Soprattutto, era l’ennesima parabola sui pericoli della rete, mi viene il latte alle ginocchia ogni volta che si sfiora l’argomento, ormai (vedi anche alla voce “faciloneria”).

Non so niente di questo film, ma La ragazza che saltava nel tempo è una roba discreta, non un capolavoro ma affascinante per il suo spirito “eighties”. Non ho capito bene di che parla questo qua, ma è vero che la rete è pericolosa, se esistono siti come Pinguini nel salotto!

Il mio favorito era Metropia, di Tarik Saleh, film svedese (ché in Svezia  non producono solo bambini sudanesi e powerpoint) con un’interessante (anche se un po’ deja vu) rappresentazione di un futuro distopico in cui la vita è sorvegliata dalla solita mega corporation che controlla i pensieri della popolazione (anche se, pensandoci a mente fredda, non si capisce esattamente quale sia lo scopo, visto che non si prospettano gli effetti di questo controllo). Hanno detto (e può essere vero) che hanno usato l’animazione per rendere attraente un qualcosa che in live action non si sarebbe filato nessuno. Può essere. Comunque all’inizio si vede la fermata della metropolitana di Kista, dove lavoro io, quindi era bello.

Tu lavori alla fermata della metropolitana? Questo spiega molte cose! Anche a Genova ho visto controllori del metrò fare presentazioni powerpoint! Non ho capito, comunque, di cosa parli questo film, al di là dell’ambientazione.

Gli altri due, come già detto, non li ho visti. Mi sono pentito di aver perso Allez Raconte!, di Jean-Cristophe Roger ché Spacca mi ha detto essere molto carino e reggere parecchio bene il lungometraggio, a dispetto dell’apparenza un po’ “serie tv”. Di One Piece Film: Strong World di Munehisa Sakai mi importa una seppia.

Le seppie sono buone.

Dei lunghi fuori ho visto probabilmente i più tamarri. Il secondo della quadrilogia di Evangelion Evangelion shin gekijōban: Ha, di Hideaki Anno che, rispetto alla serie, parte con lo svacco e le esagerazioni nettamente in anticipo (ce ne hanno messo di ogni, a partire dalla metà del secondo film… voglio sapere ora come vanno avanti. Giudizio sospeso, anche se su Eva son diventato un po’ un fanboy. Ah, e c’era un sacco di fan service, ma l’avevano in effetti promesso alla fine del primo…).

Sabisu, sabisu! Eva è fanservice (anche a livello meta) nel suo nucleo, quindi c’è poco da stupirsi. Ecco, questo mi ruga moltissimo non averlo visto sul grande schermo…

Prometteva di essere devastante (e a quanto ne so lo è stato) il lungometraggio colombiano a tecnica mista (e con mista intendo tutte quelle umanamente utilizzabili) Los extraños presagios de León Prozak, per la regia di Carlos Eduardo Santa, affettuosamente rinominato Prozac, per non parlare del minacciosissimo croato Duga (Joško Marušić). Tuttora ignoro. Rintarô, col suo Yona Yona Penguin, mi dicono aver raggiunto abissi ormai imbarazzanti, mentre pare essere stato discreto Mai Mai shinko to sennen no maho di Sunao Katabuchi. Ma veniamo alla vera star della programmazione Lunghi fuori concorso… Redline, di quel genio di Takeshi Koike. Dichiaratamente tamarro, fin dallo snapshot dei cataloghi… non si può non amarlo. A differenza di Summer Wars era così talmente sfacciatamente cafone che l’istruzione ‘spegni il cervello che arrivano le vacccate’ passava gia` da prima di entrare al cinema… Mi son divertito. Come un bambino scemo, sì, ma mi son divertito.

Dicci di più: tamarro in che senso? come trama, come spirito, come realizzazione? Tamarro come può essere Ken il guerriero o un film con Vin Diesel? O piuttosto come Beavis and butthead?

Grazie mille a Botty, soprattutto da parte di Joril, e attendiamo la parte seguente!

13 Comments »

  1.  MonsterID Icon

    Grazie a Botty per il suo primo intervento su Annecy.
    Mentre macino i miei commenti, aggiunte e precisazioni, godetevi questa visione del Bonlieu il lunedi’ mattina all’inizio del festival, il particolare interessante e’ in basso a destra (grazie ad Andrea Spacca per aver rintarcciato qeusta perla):

    http://annecy.org/resources/images/b_07juin_ambiancebonlieu011.jpg

    Comment di paolo • 22 Giugno 2010 09:41

  2.  MonsterID Icon

    Mi aspettavo commenti più caustici da parte di Mio Cuggino.
    Ma il katsudon è vitaminico? Avrei optato più per il proteico…

    Comment di Suo Cuggino • 22 Giugno 2010 10:10

  3.  MonsterID Icon

    Paolo: attendiamo il tuo verdetto. Quello di spalle è Botty.

    Miocuggino: e perché avrei dovuto essere caustico? Botty è stato gentile ad aiutarmi a fare un dispetto a Joril! Il katsudon, come tutti i cibi giapponesi, è vitaminico secondo Kotekino. Diglielo anche tu che la pizza ai bruste è molto più completa!

    Comment di xx • 22 Giugno 2010 10:29

  4.  MonsterID Icon

    sono un panda molto triste

    Comment di golosino • 22 Giugno 2010 10:55

  5.  MonsterID Icon

    Si’, quello di spalle e’ Botty con borsa di Annecy con (10**23)! pins.

    le mie aggiunte ai giudizi di Botty:

    Fox: a me e’ sembrato piu’ un esercizio di stile, del tipo: “facciamo un film di Wes Anderson in animazione con tutte le sue idiosincrasie stilistiche”. Il risultato mi e’ sembrato freddo. Visto il resto, nulla da dire sul cristallo

    Metropia: come Botty ha riconosciuto Kista, io ho riconosciuto la Hauptbahnhof di Berlino. Per me e’ l’unico merito di un film che ha l’unica particolarita’ di essere in animazione e per questo e’ stato mostrato in tutti i festival dove sono stato (ma l’ho visto solo ad Annecy…) Non fosse stato in animazione sarebbe stata una banale storia di psicosi dell’essere controllato, altro argomento che mi fa venire il latte alle ginocchia.

    Kerity: il mio preferito di quelli in conocrso. Una storia che va dritta al punto (“la fantasia va conservata e coltivata”) con una grafica piacevole e un buon ritmo. E’ un film didattico ma non e’ pedante: mi chiedo solo se piacera’ piu’ ai bambini (a cui e’ rivolto) o ai loro genitori e insegnanti…

    Piercing 1 (do il titolo come sta sull’officiel): concordo in pieno con Botty. Spiego solo il riferimento a beavis e Butthead: i due protagonisti sono due giovani senza arte ne’ parte che assomigliano (e hanno lo stesso livello intellettuale) a B&B

    Summer Wars (che ho visto alla Berlinale e non ad Annecy): Botty mi ha gia’ citato come uno dei suoi estimatori. E’ un film che mette troppa carne al fuoco e si ritrova quindi a non sapere come tirare le fila. La Ragazza che faceva i salti temporali era piu’ compatto. Alcuni singoli momenti del film valgono comunque la visione.

    E con questo finisco i film in concorso, anch’io ho colpevolemente mancato Allez raconte, avrebbe potuto essere la vera sorpresa.

    Dei film fuori concorso ho visto:

    Redline: concordo con Botty su tutta la linea, film per mandare in vacanza il cervello

    Evangelion 2 (o 2.0? fa piu’ trendy): concordo con Botty. E per di piu’ non sono un fan della serie…

    Leon Prozak: interessante. Non ha un vero plot (vabbe’, diciamo che c’e’ questo artista che vende la sua testa -non la sua anima, attenti bene- al proprietario di un circo, il signor Mefisto, il quale lo accompagna a visitare gli altri artisti che lavorano per lui), e’ piu’ una successione di immagini animate da vari artisti. Il risultato e’ quello che promette: un trip onirico e ipnotico (anche nelle mie reazioni: mi sono addormentato parecchie volte durante la proiezione) con acclusa riflessione sul ruolo dell’artista nella societa’ dei consumi (o qualcosa del genere).

    Ora chiudo il mio intervento, spero di essere stato palloso a sufficienza.

    La France va toujours gagner, vive la France (non in questo momento…)

    Comment di paolo • 22 Giugno 2010 17:10

  6.  MonsterID Icon

    Visto che sono stato citato non posso esimermi dal dichiarare: ehy ma allora i post su Annecy *possono* essere interessanti!
    ;)
    (e’ da parecchio che non faccio il katsudon, urge rimediare)

    Comment di Joril • 22 Giugno 2010 21:02

  7.  MonsterID Icon

    Summer Wars sono in realtà due film in uno. La parte su “internet” (ma io non vi leggo alcuna critica, quanto un volersi divertire di Hosoda) è la copia sputata di Digimon 2 bokura no war game. Che pure era un film di Hosoda. Questa cosa dell’autoplagio e’ piuttosto imbarazzante, perche’ e’ davvero lo stesso film, con le stesse scene, la stessa soluzione, ecc…
    Tuttavia l’altro film e’ quello dell’impatto fra un ragazzo figlio unico che vive con genitori assenti, che si trova immerso in una classica daikazoku giapponese. Mi sono molto divertito a vederne l’impatto. I personaggi sono tanti e ovviamente non sono approfonditi, pero’ ognuno ha una sua unicita’ e guardando alla famiglia nel suo complesso ne viene fuori un bell’affresco. Poi e’ imprescindibile il fatto che questo film sia abbia “summer” nel titolo. C’e’ praticamente tutto quello che contraddistingue un’estate tipo giapponese. Al mio occhio fa molta tenerezza, quasi nostalgia.

    Eva 2.22 non e’ giudicabile per il significato, dato che e’ il mediano di una trilogia. Pero’ le scene hanno tutte un gran bell’impatto. Se l’1.11 era un semplice riadattamento della serie tv per il cinema, questo e’ cinema pensato per essere cinema.

    Comment di Garion • 22 Giugno 2010 21:41

  8.  MonsterID Icon

    Grazie a garion per le sue analisi di Summer Wars e Eva 2.22 (quindi il prossimo sara’ 3.33?).
    Siccome conosco di Hosoda solo la Ragazza che faceva i salti temporali non avevo colto il cote’ “autoplagio” nella parte su internet (che all’inizio del film mi aveva colpito nel suo delirante stile “Hello Kitty”).Ora so che non e’ cosi’ originale.
    E la parte “famiglia tradizionale giapponese” e’ indubbiamente affascinante, soprattutto i totali con tutta la famiglia a tavola sotto il portico disegnati senza far uso della prospettiva classica (o occidentale, se preferite).
    Dire “due film in uno” era quello che intendevo io con “troppa carne al fuoco”. Per questo lo scioglimento (con almeno due climax!) non mi era sembrato all’altezza delle premesse

    Comment di paolo • 23 Giugno 2010 11:25

  9.  MonsterID Icon

    Per Belenos! Per Toutatis! Io ho paura solo di due cose: che il cielo mi cada sulla testa e che qualcuno pubblichi resoconti da Annecy!

    Comment di kotekino • 23 Giugno 2010 11:35

  10.  MonsterID Icon

    Dunque… un paio di commenti miei anche per spiegare quello che ho raffazzonatamente scritto… (con buona pace di Kotekino… al quale comunque annuncio che, per par condicio, ieri sera mi sono sfondato di sushi).

    La programmazione pareva avere orari che, si`, impedivano di gustare i corti fuori concorso e i film d’etude, invece alla fine ci se l’e` fatta. Comunque nella retrospettiva sui vincitori i bambini sudanesi non c’erano! :)

    Su Allez reconte ho gia` fatto il mea culpa :( Su One piece non mi convinci comunque… ;)

    “Beavis and Butthead” come gia` detto da paolo e` relativo alla grafica. Purtroppo non erano doppiati da Elio e Faso…

    Su Kerity, si badi bene, quegli elementi erano a mio vedere presenti, con un lieve indulgere alla fantasia quando richiesto e a un dosato intervento del caso… Il fatto che i personaggi delle fiabe escano dai libri non e` sicuramente realistico, ma nell’ambito del racconto e` perfettamente accettabile, anche se si sostiene che accade solo perche` sono prime edizioni…

    Su Summer Wars, grazie a Garion ho capito un po’ di piu`… In effetti, si`, sono due film in uno. Ho gradito molto di piu` il primo, mettiamola cosi`. ;-) Mi compiaccio che quello sulla rete sia un mero divertissement e non l’ennesimo pamphlet, che` di soloni onniscenti non se ne puo` piu`…

    Eva vince! :) Alla faccia di Luca che su grande schermo non l’ha visto (Garion, mi pare sia un tetralogia…)

    Io lavoro a Kista (che, peraltro, tradotto significa anche ‘bara’) ma non alla fermata della metro, anche se a volte lo troverei piu` interessante! :D Fatti bastare la spiegazione di paolo, che non ho voglia di addentrarmi… ;-)

    Redline e` tamarro come Fast and Furious con Kenshiro come protagonista… ;)

    A la prochaine!

    Comment di Botty • 23 Giugno 2010 16:48

  11.  MonsterID Icon

    anche se si sostiene che accade solo perche` sono prime edizioni

    Be(r)lin, Botty, non mi ricordavo piu’ che i personaggi possono uscire dai libri perche’ sono prime edizioni! Bravo, l’hai guardato con piu’ attenzione di me!

    Comment di paolo • 23 Giugno 2010 17:00

  12.  MonsterID Icon

    Botty: Eva è una tetralogia solo sulla carta. Perche’ il 3° e il 4° film verranno proiettati insieme, un po’ come The End of Evangelion è composto dagli episodi 25′ e 26′. Cosi’ ha dichiarato anno sul booklet dell’1.11, annuncianto i titoli giapponesi dei tre film “Jo, Ha, Kyu” (cioe’, prologo-intermezzo-epilogo o beginning-breaking-quickening).

    Comment di Garion • 23 Giugno 2010 21:16

  13.  MonsterID Icon

    Ciccio, tu non sei stato nella Pierre Lamy nel 2003, l’estate più calda del millennio, e non hai idea di cosa sia una sala bollente. (Aggiungo come nota di colore che nel 2003, mio anno di novellinato ad Annecy, ero andato su pieno di maglioni e pantaloni lunghi perché mi avevano detto che faceva freddo. Stolti consigliori!)

    Quoto ogni singola sillaba. Nonostante all’epoca non ci si conoscesse ancora.

    Per le cose serie, aggiungo solo che Redline, oltre ad essere tecnicamente impressionante, è stracarico di auto-citazioni da altri lavori di Koike e soprattutto di Ishii. L’anno scorso a Locarno a volte ridevo veramente solo io.

    Comment di Kinoppi • 29 Giugno 2010 16:18

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