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Per i ritardatari
Mi do da fare
Sono alla moda e tuitto
Decalogo del cinefilo integralista

Primo
I film si vedono solo al cinema. E’ ammesso il DVD per vedere i film in lingua originale quando altrimenti non sarebbe possibile. Bandita rigorosamente la TV tradizionale, che inserisce le pubblicità (di solito male, ma è irrilevante) e taglia pezzi di film. E’ al vaglio uno studio che stabilisca se sono ammissibili la pay-TV e i DivX, ma nel dubbio è meglio evitare.

Secondo
Il cinema non è un evento sociale. Si va al cinema per vedere un film, non per intrattenersi con altre persone. Quindi, è meglio andarci da soli.

Terzo
Al cinema non si produce il minimo rumore. Non solo non si parla mai, per nessuna ragione, non solo il cellulare viene tenuto spento (e non in vibrazione, può comunque recare disturbo), ma non si mangia niente (nemmeno caramelle) ed è vietato tossire o starnutire. Se state male, imbottitevi di medicinali o rimanete a casa. Le risa e i pianti, quando i film li richiedono, sono ammessi ma con discrezione.

Quarto
I film si vedono dall’inizio alla fine senza interruzioni. Alvy Singer e Michele Apicella vengono personalmente a picchiarvi a casa (minaccia poco spaventosa, si dirà!) se arrivate in ritardo anche solo di cinque secondi dall’inizio del film. E’ auspicabile, ma non obbligatorio, vedere anche gli Opus Proclama e i trailer precedenti l’inizio della proiezione vera e propria. Nei cinema che tradizionalmente iniziano 10-15′ dopo l’orario è comunque obbligatorio andare nell’orario indicato. Non si sa mai.

Quinto
I titoli di coda si vedono per intero. Fanno parte del film e spesso portano alcuni indizi utili a interpretare il film e la sua realizzazione, per non parlare di quando, come nel remake de L’alba dei morti viventi, il vero finale è durante i titoli di coda. Inoltre la visione dei titoli è un segno di rispetto per tutte le persone che hanno lavorato al film. Ultimo ma non meno importante, chi non guarda i titoli di coda viene colpito dalla maledizione del Best Boy: i Best Boy che lavorano ad ogni film la invocano e le peggiori disgrazie capitano a chi non legge i loro nomi.

Sesto
Nella scelta del cinema, considerare i seguenti parametri, oltre agli ovvi parametri di qualità audio/video:
– un cinema che fa l’intervallo tra il primo e il secondo tempo è da evitare.
– evitare i multisala solo perché sono antipatici.
– scegliere uno spettacolo il meno affollato possibile: possibilmente un pomeridiano (ma non di domenica) e non di mercoledì.
– la comodità delle poltrone non è importante, una sedia troppo comoda può favorire la distrazione dal film. Solo per i film sopra i 120′ la si può considerare come parametro, perché i crampi alle gambe e al culo possono distrarre dalla visione.
– sono da evitare i cinema in cui la presenza di uno spettatore nella fila davanti oscura anche lo schermo anche in minima parte.

Settimo

Il film deve essere visto il più avanti possibile, nella prima fila in cui lo sguardo abbracci l’intero schermo, longitudinalmente situati nel mezzo. Nel caso ciò sia impossibile, meglio troppo avanti che troppo indietro, meglio troppo indietro che troppo di lato. I cinema che nel mezzo hanno il camminatoio (sempre più rari, per fortuna) sono da evitare.

Ottavo
Terminata la visione, il film può essere commentato con altre persone, ma ricordandosi che le sensazioni devono sempre marinare. Ogni commento deve quindi iniziare con: "Dovrei rifletterci un po’ sopra, ma…".

Nono
Appena possibile, la visione va registrata da qualche parte: in un database è l’ideale (si può usare anche quello dell’imdb, volendo), ma van bene anche un foglio excel, un documento di testo o un tradizionale quadernetto. Se il film non è stato visto in modo completo (per cause di forza maggiore) o in condizioni non accettabili, non va registrato e la visione va ritentata prima possibile

Decimo
Queste regole valgono per tutti i film, da Giovannona Coscialunga a Quarto Potere. Fanno solo eccezione i film degli autori che se la tirano troppo, come Michael Haneke (Funny Games) o Godrey Reggio (Koyaanisqatsi), i quali per sberleffo non meritano la visione dei titoli di coda.

PS: ho scritto queste regole interrompendo la visione a 1h:35′ di Cape Fear di Scorsese, quindi al climax del film, visto in dvd in italiano, durante il quale ho anche bevuto un tè e sono andato in bagno senza mettere in pausa.