Io sono una persona sostanzialmente prudente, e lo ero anche da giovane, quindi diciamo che mi è capitato assai raramente di vedere la Bieca Mietitrice da vicino. Ma una volta ho sentito chiaramente il suo fetido respiro aleggiare su di me.
Non si è trattato di quella volta che, neopatentato, ho avuto un brutto incidente con la Y10 di mammà, né di quando, al ritorno da una discoteca col mio fido Sì chiamato Ataru, sono stato abbagliato da un’automobile noncurante e sono finito contro un bidone della spazzatura; neppure sto parlando di quando, pochi mesi fa, un simpaticone ha accostato in doppia fila e ha spalancato la portiera senza guardare mentre stavo sopraggiungendo in motoretta, e l’ho schivato per un pelo.
Sto parlando di una sera un paio di anni fa che, tornato stanco dal lavoro, mi sono tolto sovrappensiero la camicia, omettendo di slacciare i polsini. Mi sono ritrovato con la camicia rovesciata, ancora ancorata a me per le maniche, senza la possibilità di usare le mani perché incastrate dentro l’ammasso di stoffa. Se fossi stato da solo in casa, avrei sofferto un’orribile morte di inedia. Forse in tal caso Mr. Bean sarebbe venuto a tenere un’orazione funebre.
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