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Misteri della vita XXVII

Recentemente si parla molto di influenza aviaria, con informazioni contraddittorie che alternano allarmismo e isteria a tranquillizzazioni e minimizzazioni altrettanto eccessive. Io di carattere sono molto scettico, quindi continuo a gustare il pollo, animale che amo molto, felice del fatto che sia sceso di prezzo e irridendo coloro che, per eccesso di prudenza, si privano del prelibato alimento.
C’è però un aspetto di tutta questa storia che mi incuriosisce: le uova. Essendo una malattia che pare si trasmetta attraverso il sangue, mi pare più che ragionevole che il virus sia presente anche negli embrioni, quindi nelle uova. Inoltre, le uova, a differenza della carne di pollo, si consumano frequentemente crude (maionese, creme varie, gelati, carbonara…), senza l’effetto disinfettante della cottura. Come se non bastasse, la provenienza delle uova nei prodotti industriali è spesso ignota. La mia curiosità è data dalla latenza di notizie da parte dei mass media su questo aspetto, visto che continuano a focalizzarsi sull’aspetto più evidente, quello della carne. Anche nell’ipotesi che le uova siano sane, perché non dirlo? O, per mettere la cosa sotto un altro aspetto, perché perdere un’occasione di creare isteria e allarmismo?
La mia ipotesi è che semplicemente non ci abbiano mai pensato. Ecco la ragione di questo post: far scendere un brivido di terrore a chi, dei miei lettori, affogherà le patatine in quella merda gialla.