Gli inglesi mi sono antipatici perché un popolo che mangia così male deve per forza essere malvagio. Inoltre sono tutti brutti e se la tirano troppo per il loro supposto humour.
Gli svizzeri mi piacciono perché sono buffissimi ed è divertente osservarli come si fa con gli animali allo zoo. In fondo, poi, sotto sotto, un po’ li invidio.
I giapponesi non mi piacciono perché sono piccoli e sgraziati e con le gambe storte. Inoltre sono scemi perché mangiano con le bacchette, quando sanno tutti che le forchette funzionano meglio. Però c’hanno i cartoni animati, hanno inventato il bukkake e alcune signorine dal muso giallo sono molto carine.
I francesi, tutto sommato, li rispetto, perché purtroppo se ci guardano dall’alto in basso è perché possono permetterselo. E poi in Francia amano la cultura molto più che in Italia, hanno una lingua molto bella ed è l’unico Paese al di fuori dell’Italia dove si mangia bene.
I greci mi sono simpatici perché sono zozzoni e rumorosi e ti accolgono sempre a braccia aperte. Poi, appena abbassi la guardia, te lo mettono nel culo.
I tedeschi non li ho ancora ben capiti, quindi non so se mi piacciono o meno. Non sono buffi come gli svizzeri però c’hanno più cultura, che d’altronde raramente è in sintonia coi miei gusti. Mi sa che mi tocca andare in Germania.
I neozelandesi mi sono simpatici perché alle elementari mi avevano detto che la Nuova Zelanda è come l’Italia ma agli antipodi, e allora li sento un po’ fratelli. In realtà probabilmente sono dei buzzurri pastori, ma io gli voglio bene lo stesso.
I brasiliani mi sembrano un po’ fessi perché cantano e ballano e fanno capoeira e poi c’hanno le favelas. Inoltre c’hanno l’Amazzonia che ha dei ragni enormi, e io non ci voglio andare.
Gli irlandesi sono meglio dei cugini inglesi perché hanno paesaggi più belli, birra più buona e ragazze più belle. Però, sotto sotto, sono inglesi anche loro e quindi tanto fichi non lo sono.
Gli indiani mi rugano perché ogni volta che parli di loro devi specificare "gli indiani d’India", e questo complica le cose. Poi sono tanti e mi rubano il lavoro di informatico. Però fanno dei film buffi e il puntino sulla fronte mi fa ridere.
Gli spagnoli mi sono simpatici perché sono tutti terroni, anche quelli che vivono a nord.
Gli americani sono al di là di ogni giudizio, sia buono che cattivo. Ci ho provato, ma non è possibile essere razzisti con gli americani.
So quanto sia banale il post sulle chiavi di ricerca, è una tentazione a cui nessun blogger sa resistere. Io stesso ne ho già fatto uno tanto tempo fa, ma acciocché non si dica che non voglio bene ai miei lettori, ecco le risposte alle loro domande, realmente arrivate sul mio sito nello spazio di 48 ore.
Significato di broccoletto
È una verdura il cui nome mi fa ridere.
Barzellette Candy Candy
C’è Candy Candy che passeggia e incontra il Principe della Collina che suona la cornamusa. Lo apostrofa: "Che buffo suono! Sembrano tante lumache che strisciano!". E lui risponde: "Vieni che ti spalmo sul panino!"
Nomi città stupidi
Io ci sono abituato e non mi fa più ridere, ma Loano ha un suo bel fascino. Lo-ano, hai capito? Le matte risate! I miei preferiti comunque sono le siciliane Misterbianco e Ficarazzi. La prima non può non essere un detersivo per il bucato, mentre la seconda mi fa venire in mente gaie immagini di vagine con petardi.
Dove mettere le piante in salotto
Ficcatele in culo.
Storie di zoofilia
C’era una volta una vecchia signora a cui piacevano molto i gatti, e quindi andava a dar da mangiare ai randagi. Un giorno venne un vigile e le fece la multa perché sporcava. La signora, che aveva la pensione minima, per sopravvivere fu costretta a mangiarsi i gatti. Eh, sì, è una storia triste.
Come augurare buon compleanno ad una signora di 50 anni
"Auguri di buon compleanno, signora di cinquant’anni!".
Zia Franca
Sì, è una mia parente che definisco "zia" per comodità. Per la precisione, è la cugina di mia nonna.
Definire valvassore
Non è fico come il vassallo, ma nemmeno sfigato come il valvassino. Ed è anche uno dei sette mestieri che consiglio.
Come fare lo chignon
Ecco, a dire il vero lo ignoro, anche se Zia Adelina ce l’aveva sempre: devi raccoglierti i capelli in qualche modo. Però non farlo, lo chignon ti sta male.
Storiella divertente compleanno
Ah, qua ce ne sono un paio niente male!
Cose che vorrei fare
E lo chiedi a me?
Come diventare ispettori del lavoro
Va’ dai lavori in corso e rivolgiti agli operai chiedendo: "Si lavora, eh?". Se non sei un pensionato, penseranno che sei un ispettore del lavoro.
Perché le ragazze vanno al bagno in coppia
Così possono limonare e palparsi le tette a vicenda.
Me la sono fatta addosso
Mi dispiace, sono cose che capitano, però adesso lavati.
Origine significato JHWH non significa niente
Se non significa niente non ha un significato di cui trovare l’origine, no? Almeno, questo è quello che dici tu. Comunque, è il nome di Dio, valuta pure tu se vuol dire qualcosa.
Significato sognato i pinguini
I pinguini puzzano di pesce e di cacca, quindi, se li sogni, anche tu puzzi di pesce e di cacca, e questo è esattamente quello che diceva Freud. Per l’interpretazione junghiana è sufficiente inventare un archetipo arbitrario rappresentato dai pinguini…uhm, ecco: i pinguini rappresentano la voglia di mangiare pasta con ricotta e pancetta.
Porco demonio è una bestemmia?
Io direi di sì, ma leggiti tutta la pappardella , così impari qualcosa.
Beavis and butthead esistono ancora nel 2006
Esistono ancora nei nostri cuori.
Reo di peccato in eterno
Il trucco è pentirsi, quello risolve tutto. A meno che non tu non abbia bestemmiato lo Spirito Santo, in tal caso sei fottuto.
Barzellette troia
Ci sono Achille, Ettore e Patroclo che devono passare la notte in una locanda vicino a Troia, e il locandiere gli dice: "Attenzione che a mezzanotte arriva il Fantasma Formaggino"… (lascio al lettore per esercizio il completamento della barzelletta. Ma chi fa l’italiano?)
Sesso come regalo di compleanno
È una buona idea. Puoi iniziare con una pipa o un bocchino .
Come migliorare la scrittura in un preadolescente
Promettigli sesso come regalo di compleanno se impara a scrivere bene.
Oggi 23 settembre dove proiettano il film Volver di Almodovar
Ottima scelta e domanda interessante. Purtroppo non lo proiettano su Pinguini nel Salotto.
Lavare orsetto russo
È come lavare un orsetto italiano.
Pupu su di noi 1980
Nel 1980 avevo sei anni e non mi facevo più la cacca addosso, e tantomento praticavo la coprofilia. Non so te.
Cosa fa più schifo di Gloiser X
I cavolfiori, l’aglio e "Nino il mio amico ninja".
Titolo: L’Ape Maia in concerto
Sigla della serie: L’Ape Maia (Mitsubachi Maya no Boken, 1973)
Parole: Enrico Vanzina
Musica: Marcello Marrocchi e Vittorio Tariciotti
Cantata da: Katia Svizzero
Produzione: Cetra
Anno: 1980
L’Ape Maia è probabilmente una di quelle serie che hanno avuto più popolarità in Italia che in Giappone, per il suo spirito educativo a valori quasi occidentali che piace tanto ai genitori. Non stupisce quindi che ben tre sigle siano state dedicata al simpatico e biondo insetto; una in particolare, la sigla di coda della seconda serie, ha attirato l’attenzione di noi Odiatori degli Stupidi. Si tratta del tragico Concerto dell’Ape Maia.
Vola vola a casa l’ape Maia,
dopo un viaggio nel Perù,
ha comprato un flauto e una chitarra
per il bruco e la farfalla blu.
La canzone ha un impianto surreale, e quindi in parte alcune immagini ardite e alcuni passaggi semantici audaci potrebbero essere perdonati. Ma la tentazione di ridicolizzare è davvero troppo forte, e noi siamo troppo deboli per resistere. E allora: l’Ape Maia è un’ape in un prato fiorito, presumibilmente giapponese o tedesco (giacché la serie è tratta da una serie di racconti dei mangiacrauti). Eppure quest’ape va nel Perù. A far cosa? Lavoro? Turismo? A trovare dei parenti? Si ficca in un aereo come clandestina o viaggia volando oltreoceano? Possiamo inoltre immaginare la nostra amica mentre, nei pressi di Machu Picchu, si reca in un negozio di souvenir per comprare oggetti tipici delle Ande, appunto strumenti musicali quali flauti e chitarre. Naturalmente, nella serie nessuno suona mai strumenti simili!
Ha portato un etto di torrone,
per la pace con il calabrone,
sotto l’albero della festa,
questa sera ci sarà una orchestra!
Se nella quartina precedente si poteva fare lo sforzo di immaginare che a Machu Picchu ci fosse una bottega che vendesse strumenti di dimensioni apesche, il primo verso della seconda non lascia spazio a dubbi: un etto di torrone.
Ora, possiamo figurarci un’ape che pesa meno di un decimo di grammo che ne trasporta cento in dolciumi, oppure possiamo immaginare che si sia affidata ad un corriere peruviano per trasportare il prelibato dolciume in Giappone, oppure più semplicemente possiamo insultare senza pietà l’autore della canzone. Curioso lo scopo di tale petit cadeau: far pace con un certo calabrone. Invero non risulta, nella serie, che i calabroni recitino un ruolo di cattivi a differenza dei ragni, delle vespe o degli uomini. Si tratterà di una storia dell’Ape Maia mai raccontata.
Come conseguenza, quindi, sotto l’albero della festa (immagine che ricorda molto i finali degli albi di Asterix) ci sarà una meravigliosa orchestra costituita da un flauto ed una chitarra. Faranno Stairway to Heaven tutta la sera. Da mangiare, torrone per tutti, se il calabrone è abbastanza generoso.
L’ape Maia danzerà nel cielo,
ed il grillo canterà dal melo,
la lumaca ballerà con il ragno peloso,
un tango curioso e la mosca riderà
Ed eccoci al ritornello che è la descrizione della festa. Tornando al paragone col festino di Asterix, si può immaginare che il grillo sia l’Assurancetourix del caso, visto che, poverino, è stato isolato su un melo (che probabilmente non coincide con l’albero della festa) e da lì continua a cantare!
La mosca ha poco da fare la furba a deridere il ragno per le sue abilita’ danzerecce e la scelta del partner: prima o poi verrà presa nella tela, ed allora vedremo chi ride!
La formica suonerà un tamburo,
con il ritmo, al passo del canguro,
ed il lombrico ballerà con il millepiedi,
pestandogli i piedi e la mosca riderà
Qui scopriamo che l’orchestra non si limita ai due strumenti citati, ma c’è anche un tamburo. Ok, Stairway to Heaven continua ad essere il miglior candidato, e si può anche fare la parte più rock verso la fine. Incomprensibile il secondo verso: "con il ritmo, al passo del canguro" non significa nulla, né sintatticamente né semanticamente. L’ascoltatore, ancora tramortito da queste vette, viene poi finito dall’immagine del lombrico che pesta i piedi ai millepiedi, e dalla solita mosca gaia (che non sa che, nel frattempo, il ragno sta studiando i suoi movimenti per tessere la tela nel luogo e nel momento giusto).
ha ha ha ha ha ha ha
Ridi, ridi, che la mamma ha fatto i gnocchi (di cacca). Il ragno riderà per ultimo, e riderà bene.
Vola vola a casa l’ape Maia,
di ritorno dal Perù,
compra un piffero sull’Himalaya
ed il miele a Cefalù
Sempre nell’ipotesi che il Prato Fiorito sia in Giappone, abbiamo quindi che il percorso di ritorno dal Perù passa dall’Himalaya, terra di grandi pifferi, e da Cefalù, in Sicilia. Solo gli stolti potrebbero pensare che la scelta sia caduta su toponimi che fanno rima. Wikipedia potrà dimostrare (se si corregge la voce apposita) che le api migratrici dal Perù al Giappone non si limitano ad attraversare il Pacifico, ma varcano l’Atlantico, si fermano in Trinacria e proseguono per l’Asia evitando accuratamente le ampie pianure per passare dalle parti dell’Everest. Tutto questo è perfettamente ragionevole, e la situazione non cambia molto se posizioniamo la nostra pecchia in terra crucca.
Ma soprattutto, maledetto insetto sfaticato, il miele fattelo tu, e non comprarlo in giro per il mondo! E se sei una bottinatrice, porta il polline a chi di dovere!
Sotto il riflettore della luna,
senza nuvole, ma che fortuna,
le ranocchie ad una ad una,
fanno salti di felicità
Qualcosina di buono ci sarebbe in questa strofa. L’immagine della luna come riflettore per una festa di insetti è abbastanza efficace, e sarebbe discreta è anche quella delle rane che saltano per la felicità. Il problema per quest’ultima è che l’unica ragione per cui le ranocchie possono essere felici è l’abbondanza di cibo (gli insetti, appunto) radunato tutto insieme. Due stupidate poetiche, inoltre, sono il "senza nuvole" riferito alla luna, un po’ troppo azzardato, e "ad una ad una" riferito alle ranocchie. L’immagine delle ranocchie che saltano una per una, in una sorta di danza sincronizzata, è incompatibile con i salti di gioia sono per definizione spontanei e quindi non organizzati.
[Ripete il ritornello]
…
pestandogli i piedi e la mosca riderà …
ha ha ha ha ha ha ha
Ridi, ridi…
Poche canzoni che non abbiano partecipato a Sanremo hanno dimostrato una tale demenza e una simile mancanza di rispetto per l’intelligenza dell’ascoltatore. C’e’ da essere fieri di poter conoscere l’Ape Maia in concerto.
Il concetto di Pinguino nel salotto non l’ho escogitato io, so di averlo sentito da qualche parte e riciclato perché mi piaceva. Ma chi l’ha inventato e in che ambito?
Alassio, scuole medie Margherita Morteo Ollandini, 1986-1988
Ancora gabinetti, ancora scuole medie.
Il preadolescente Luca va alle medie. Si sente grande. Eppure, c’è qualcosa che cospira contro di lui: i professori impediscono alla gente di andare in bagno, per di più usando le stesse biechissime scuse.
Prima ora: “Prof, posso andare ai servizi?”
“Ma se sei appena arrivato!”
Seconda ora: “Prof, posso andare ai servizi?”
“Tra poco c’è l’intervallo.”
Intervallo: fate le pecorelle e mangiatevi un krapfen. Potete anche andare al bagno, se ne trovate uno libero.
Terza ora: “Prof, posso andare ai servizi?”
“C’è appena stato l’intervallo, potevi andarci prima.”
Quarta ora: “Prof, posso andare ai servizi?”
“Se proprio devi…” (la quarta ora è l’unica oasi felice)
Quinta ora: “Prof, posso andare ai servizi?”
“Tra poco vai a casa, aspetta”
Tutto questo accanimento era sospetto. La mia ipotesi è che fosse girata qualche circolare per limitare la possibilità che i ragazzi facessero danni al di fuori del controllo dei professori. Ma io, che ero un semibimbo innocente, perché me la dovevo tenere così tanto? Mondo ingiusto!
Perché Windows è sostanzialmente privo di documentazione utente? Mi stupisce il fatto che non esistano guide ufficiali che spieghino come il tasto Windows + E faccia partire Esplora Risorse o Windows+D rimpicciolisca tutte le finestre, oppure ancora che raccontino anche in breve il significato di tutti qui programmini misteriosi potenzialmente utili presenti nella cartella Windows (msconfig è un ottimo esempio di programmino che col passaparola è diventato abbastanza noto).
La trasparenza non è mai stata tra le strategia di marketing di Microsoft, però perché non rivolgersi con fiducia ad una parte dei propri clienti, in modo possano migliorare l’uso del software regolarmente comprato?