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Misteri della vita LIII: Compravendita

Perché nel programma delle scuole elementari (almeno, quello dei miei tempi) c’è una tale ossessione per i problemi di compravendita, quelli tipo "ricavo meno spesa uguale guadagno"? La mia impressione è che si tratti di un modo per dare una veste vagamente pratica ad un certo modo di impostare i problemi e ragionare. Infatti c’è un altro problema simile sviscerato dai diligenti scolaretti: quello di "peso lordo meno tara uguale peso netto". Tuttavia, in questo caso esiste un’applicazione immediata ed universale anche per chi (in linea ipotetica) non prosegue gli studi, mentre quella base di ragioneria non serve a nessuno se non ad un negoziante, il quale però mi auguro che abbia una conoscenza sui principi del commercio che vada ben al di là di tutto questo. Si possono trovare altre applicazioni pratiche molto più immediate e concrete.
Io non credo che tutto quello che si studia debba avere un’applicazione pratica (anzi, sono un acceso sostenitore delle virtù della teoria), e so bene che sviscerando i programmi delle elementari si trovano diecine di nozioni inutili sia per l’uso che dal punto di vista didattico. Ma perché tutta quest’attenzione a stupidi commercianti?