Tanto tempo fa (i soliti anni ’80), in una galassia lontana lontana (il solito Sassello, frazione Piano), un gruppo di ragazzetti ebbe una scimmia durata diversi anni per il giuoco delle biglie. Ma non, si badi, le piste di biglie nella sabbia, quelle che piacevano tanto a Giulio il torinese, ma bensì le più inusuali e vetuste biglie di vetro.
Le preziose palline di vetro non venivano vendute dall’unico tabaccaio/giocattolaio del paese, quindi dovevano essere portate dai genitori che venivano da fuori o cercate nel mercato settimanale. Incredibilmente, ad un certo punto il tabaccaio si è messo a venderle, probabilmente afferrando che erano piovute un mucchio di richieste per un articolo che non avevano. I bambini del Piano hanno smosso la stagnante economia sassellese (soprattutto io e Daniele, che, come vedremo, perdevamo sempre).
Ora le nuove generazioni giuocano ai videogiuochi e l’arte delle biglie è perduta, e quindi riassumerò qui le regole del giuoco delle biglie di vetro ad uso dei giovani d’oggi [1].
Regolamento del giuoco delle biglie, versione Buca [2]
Fase 0: Campo di giuoco e attrezzature
Il campo di gioco può essere un qualunque spiazzo, con l’unico vincolo che deve essere abbastanza ampio (diciamo almeno 10 mq) e con la possibilità di scavare una piccola buca, del diametro di circa cinque-dieci centimetri e profonda sui cinque, o di meno se i giuocatori non hanno voglia di scavare: tale oggetto viene chiamato la Buca. In mancanza di un terreno scavabile (condizione abbastanza frequente nelle partite indoor, a meno di non demolire i pavimenti), la Buca può essere sostituita da una biglia più grossa delle altre e comunque facilmente distinguibile, detta Biglione. Devono essere inoltre indicati almeno approssimativamente i confini del campo di giuoco: "il campo è questo spiazzo" "Ma dove finisce?" "Boh, da quelle parti". Un terreno accidentato tende a rendere il giuoco più imprevedibile e divertente, ma uno più regolare favorisce le reali abilità dei giuocatori. Se siete scarsi, giocate in mezzo ai sassi.
Ogni giuocatore dev’essere fornito di una biglia di vetro che viene messa in palio. Eh, sì, le biglie sono un giuoco d’azzardo. Non giuocateci nei bar, altrimenti ritirano la licenza.
Fase 1: Lanci iniziali
Ogni giuocatore si pone ad una distanza dalla Buca concordata ma non prefissata, di solito un paio di metri, e lancia la propria biglia in direzione della Buca. Dato che la regola prevede di tenere i piedi fissi a quella distanza, non è raro vedere giuocatori astuti che fanno acrobazie per avvicinarsi il più possibile senza staccare i piedi.
Se due biglie si toccano in questa fase, si proclama Cicchetto (sic) e la partita va a monte. [3] L’ordine di giuoco è stabilito dalla vicinanza dalla Buca, dal più vicino al più lontano. Una biglia che entri direttamente in Buca salta la fase 2 ed entra immediatamente in stato Superbiglia (vedi sotto). Due biglie che entrano in buca risultano in un Cicchetto.
Fase 2: andare in Buca [4]
Nell’ordine appena stabilito, ogni giuocatore cerca di spingere la propria biglie, colpendola con le unghie, verso la Buca. E’ concesso, ogni volta che si colpisce la biglia, avvicinarsi di un palmo nella direzione desiderata. Tale operazione, chiamata sorprendentemente Fare Palmo, ha origine un po’ oscura: siccome avvantaggia chi ha le mani più ampie, si suppone che serva a favorire i più grandi. Questi sono evidentemente un po’ rincoglioniti se giocano ancora a biglie, quindi il regolamento ha pietà di loro e li aiuta.
I giuocatori, quindi, cercano di mandare le proprie biglie in Buca e farcele rimanere (se la biglia esce, è come se non fosse entrata. Qui entra in giuoco la voglia di scavare la buca profonda in fase di preparazione del giuoco). Prima che ciò accada la biglia è detta Infrabiglia, mentre dopo essa cambia di stato e diventa Superbiglia; subito dopo il giuocatore trionfante ha diritto ad un nuovo turno a partire dalla Buca.
Due Infrabiglie che si toccano danno origine ad un Cicchetto e la partita va a monte. È considerata quindi una tattica accettabile, seppure un po’ vigliacca e fetente, fare un Cicchetto volontario quando un giuocatore va in Buca troppo presto e diventa pericoloso per la collettività.
Fase 3: Superbiglie
Una volta che una biglia è entrata in Buca e ha ottenuto l’ambito status di Superbiglia, l’obiettivo del giuoco cambia: al suo turno egli continuerà a Fare Palmo, ma i suoi tiri avranno come obiettivo le biglie avversarie. Una biglia colpita (è indifferente se Superbiglia o Infrabiglia) viene eliminata dal giuoco e va a finire nella saccoccia del vincitore. Quest’ultimo dovrà gongolare e irridere spietatamente il perdente [5].
Mirando ad un avversario, è possibile (ma non obbligatorio) compiere le operazioni di Muro o Spostamento, mutuamente esclusive.
Spostamento significa che, se la biglia avversaria è stata mancata, è possibile traslare la propria in qualunque parte del terreno di giuoco. Ovviamente la si posizionerà in zone tatticamente valide, di solito lontano da altre Superbiglie o vicino a qualche Infrabiglia.
Muro significa incaricare un altro giuocatore di mettere i propri piedi ad angolo intorno alla biglia che si desidera colpire. Se la propria biglia colpisce quella avversaria dopo aver rimbalzato sui piedi avversari, il tiro è valido. È evidente che si tratta di una tattica particolarmente efficace nel caso di Superbiglia vs. Infrabiglia, mentre è assai rischioso nel caso che l’avversario abba a sua volta una Superbiglia. Infatti, non essendo ammesso spostamento, in caso il tiro non vada a buon fine la biglia predatrice sarebbe un obiettivo molto facile per la ex-preda. Ognuno scelga la sua metafora preferita a proposito. La scelta del Muro, nelle fase avanzate della partita, è assai delicata. E’ anche importante valutare l’angolo di chiusura dei piedi ("più chiuso…un po’ più aperto…" "che palle, tira!") e scegliere, come autore del Muro, qualcuno che abbia i piedi lunghi e le scarpe adatte, il più possibile regolari e con buon rimbalzo. Sono ottimi gli zoccoli di legno, a questo proposito.
Fase 4: Conclusione del giuoco
Il giuoco si conclude quando tutte le biglie tranne una sono state eliminate. Capita inoltre il caso in cui rimangono in giuoco solo due Superbiglie, e che quei due giuocatori continuino con gli Spostamenti da lati opposti del campo senza mai concludere. In tal caso, è ammesso l’accordo di pareggio tra i due incapaci pusillanimi rimasti.
Come accennato, le biglie conquistate durante il giuoco diventano effettiva proprietà del vincitore. E’ ammesso tuttavia scambiare la biglia persa con un’altra di uguale valore (a giudizio collettivo). Si usa fare questo per le cosiddette biglie fortunelle. [6]
Il giuoco a questo punto può riniziare. E rinizierà, credetemi, fino a che il sole calerà e sarà pronta la cena. Allora i perdenti (Luca e Daniele) esamineranno con sconforto il proprio sacchetto delle biglie quasi vuoto e mediteranno di fare un salto dal tabacchino il giorno dopo a comprarne di nuove. I vincitori (Simone e Marco) si chiederanno che fare di tutte quelle palline di vetro, sempre di più. Probabilmente se lo chiedono ancora.
[1] In realtà anche ai miei tempi si giuocava ai videogiuochi, seppure coi vari Commodore, e nessuno a parte noi si dedicava alle biglie. Ero matusa anche a dieci anni.
[2] Esiste anche una versione "col cerchio" della quale ignoro il regolamento. Ma siccome io non ci giuocavo, la ignoro.
[3] Adesso se devo farmi un cicchetto vado al bar, ma ai tempi ci si accontentava delle biglie.
[4] Il che, poi, è quello che avrebbe impegnato i giovani virgulti negli anni successivi.
[5] Non è facoltativo, è parte del regolamento.
[6] Ma sei hai perso, che cazzo di fortunella è?
31 Comments »
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Hai messo due volte la nota “5” e… è complicato!! I videogiuochi sono più facili :D
Saluti da .ch
Comment di Dave • 18 Gennaio 2007 21:46
E’ per questo che i giovani d’oggi sono degli smidollati. Non sanno giuocare a giuochi complicati!
Comment di xx • 19 Gennaio 2007 09:47
io non mi ricordavo tutta questa roba….ma avevi preso appunti?
Comment di tua sorella • 21 Gennaio 2007 22:08
Ho un buon talento nel ricordare un mucchio di cose inutili e nel dimenticare quelle che mi servono. :)
Comment di xx • 22 Gennaio 2007 11:32
Tu non ci crederai (però forse avendo notato che la mia casa di Sassello non è cambiata un gran che negli ultimi 15 anni potresti essere anche propenso a credervi) ma ho ancora TUTTE quelle biglie…! E pure lo stesso sacchetto (mai lavato da allora, peraltro).
A mia parziale discolpa giuro che non le ho più toccate da quei giorni: erano gelosamente custodite nel buio di una cassapanca. Dico erano perché ora mia sorella Simo si è trasferita in Toscana e si è fottuta la summenzionata cassapanca, ed il tesoro è stato riportato alla luce.
Credo che rivedere quei colori potrebbe avere sul mio subconscio un effetto madeleine…
Cavolo, però neanche io come Chiara ricordavo tutte quelle regole.
Comment di Marco • 22 Gennaio 2007 20:36
E’ quindi evidente che il Destino chiede a gran voce che al più presto venga effettuata una partita. Corro a scialacquare l’ultima tredicesima in biglie in modo da rimpolpare il tuo sacchetto.
Comment di xx • 23 Gennaio 2007 10:02
si per dimostrare ancora una volta che facevi parte dei nerds locali…
Comment di tua sorella • 23 Gennaio 2007 14:35
beh… a questo punto mi sento chiamata in causa….non penserete di organizzare un mega torneo di biglie senza la lella!!! con un po’di fortuna dovrei riuscire a ritrovare il mio mitico sacchetto…ovviamene mai lavato!!!!!
Comment di lella • 29 Gennaio 2007 21:23
(uso privato di pubblico blog)
Belin, Lella, mancavi solo tu! Il Campionato Mondiale di Biglie del Piano, edizione 2007, sta iniziando a prendere forma… ;)
Comment di xx • 30 Gennaio 2007 11:33
Ci sono anche io… Vendo biglie a chi ne avesse bisogno!!! :)
Comment di simone • 30 Gennaio 2007 12:06
ma solo io non ho nemmeno più una biglia? se ce l’ha lella dovevo averlo anch’io…. perchè non ne ho traccia? probabilmente perchè ero ancora più nerd di mio fratello e daniele(uso privato di pubblico blog come dice mio fratello: ciao lella a dicembre ci sei mancata tanto!!!)
Comment di tua sorella • 30 Gennaio 2007 14:16
No, anche io non ho più le mie biglie… Le ho vendute tutte a mio fratello. Poi sono state fatte sparire dalla prestidigitazione materna dentro un bidone, quando mio fratello aveva cominciato a essere troppo preso dalle ragazze per ricordarsi di aver giocato alle biglie. Magari tra una decina d’anni tornerà a chiederne conto.
Comment di Chicca • 30 Gennaio 2007 16:18
spero che non faremo passare altri 15 anni prima di rivederci…ho una gran voglia di riabbracciarvi tutti!!!!e poi ormai la sfida delle biglie e’stata lanciata…
Comment di lella • 30 Gennaio 2007 20:42
Luca, da questi commenti sembrerebbe che ci fossero più ragazze che ragazzi a giocare a biglie sul Piano; perché ciò non emerge dai tuoi racconti? C’erano campionati differenti?
Inoltre, si evince che gran parte di questo complicatissimo regolamento te lo sei inventato, perché nessuno se ne ricorda (io stesso giocavo con le biglie di vetro in quegli anni o poco prima, e di cicchetti o infrabiglie non ho mai sentito parlare). (Comunque non spieghi come si usa un Biglione al posto della Buca, e cosa succede se un’infrabiglia colpisce una superbiglia).
Infine, se all’epoca aveste praticato di più i misteri della compravendita, come oggi Simone ha realizzato, i vincitori avrebbero potuto rivendere le biglie ai perdenti, dominando l’economia locale e diventando piccoli imprenditori capaci di togliersi qualche bella soddisfazione economica.
Comment di Kumagoro • 30 Gennaio 2007 20:56
No, le partite erano unisex, ma l’unica costante era che io e Daniele perdevamo e Marco e Simone vincevano. Gli altri, ivi compreso il gentil sesso, si barcamenavano meglio.
Ovviamente il regolamento, quando formalizzato, appare più complicato di quanto è in realtà. La terminologia “infrabiglia” e “superbiglia” l’ho inventata ad hoc, ai tempi si usava “prima di entrare in buca” e “dopo che sono entrato in buca”. Il cicchetto forse era una variante locale, visto che in effetti non cambia di molto il senso del gioco.
Il Biglione sostituisce la Buca nel senso che deve essere colpito invece di entrare nella buca stessa. Un’Infrabiglia che colpisce una Superbiglia commette suicidio.
Comment di xx • 31 Gennaio 2007 11:09
Lella: belin, invitami a cena e potrai godere della mia compagnia prima che passino altri 15 anni. Abiti a Sestri, mica in capo al mondo! ;)
Comment di xx • 31 Gennaio 2007 11:11
beh…a questo punto direi di unire l’utile al dilettevole,ecco il programma: raduno- ovviamente -al piano,mangiata al mitico agiturismo “ca dei brusco”(come farcelo mancare),e poi mega partitone!! si organizza? cmq,tanto per la cronaca,il gentil sesso a biglie faceva la sua porca figura!!!! ah dimenticavo anch’io come simone entro in commercio visto che le ho ancora tutte…compreso le fortunelle!!!!al via le offerte…
Comment di lella • 31 Gennaio 2007 16:48
a questo punto mi rendo conto che dovevo essere la più scarsa….DOVE SONO LE MIE BIGLIE? lella te ne compro qualcuna solo per non sentirmi una del paese e non del Piano…..sigh….affiorano vaghi ricordi in cui la fortunella era qualla con i colori più variopinti, lo scopo era avere un parco biglie una diversa dall’altra…avevo evidentemente una visione estetica del gioco delle biglie e non agonistica…
Vorrà dire che istruiremo mia figlia il prima possibile sul giuoco delle biglie in modo che possa vendicare la madre…
Comment di tua sorella • 31 Gennaio 2007 19:12
mi sono sempre chiesta che ruolo avrei avuto per i figli dei miei piu cari amici d’infanzia…adesso lo so!!!!INSEGNARLI TUTTI I MISTERI CHE RUOTANO INTORNO AL MONDO DELLE BIGLIE!!!a proposito a quando il lieto evento?sai devo iniziare a prepararmi…..
Comment di lella • 31 Gennaio 2007 20:26
brava lella, da tempo cercavo una fulgida guida per la mia prole….devi entrare in azione dall’inizio di aprile….vedi di prepararti
Comment di tua sorella • 1 Febbraio 2007 08:56
XX: mi sembrava infatti che il prefisso “infra” non fosse poi tanto credibile in bocca a uno studente elementare che si trastulla. :-)
Quindi il Biglione si spostava qua e là durante la partita? Doveva essere divertente, è una variante che non ho mai sperimentato, giocavamo sempre in luoghi con zone sabbiose, tra cui un meraviglioso parchetto abbandonato con vegetazione sfuggita al controllo dell’uomo (oggi è diventato un borghesissimo campo giochi con altalene anatomiche di legno svedese e altri balocchi industriali finanziati dal Comune), e i mitici bordi spioventi dell’autostrada, anch’essi ricolmi di vegetazione incolta, interamente in discesa e animati dal rumore dei mezzi di passaggio (invisibili alla vista causa fronde). In zona c’era anche una casetta diroccata oscura e abitata da inquietanti presenze, oggi ristrutturata a regola d’arte a uso di famiglia altolocata. Eravamo bambini metropolitani che sapevano trovare la vita selvaggia laddove compariva (forse oggi è più difficile).
Devo avere ancora una delle vecchie biglie, sostanzialmente le ricordo come gocce di vetro all’interno delle quali era incastonata una forma frattale colorata, tipo un’elica o un triscele. Qualcuno si ricorda quanto costassero? Io so solo che il tabaccaio del mio quartiere le vendeva, e andavamo a prenderle insieme agli “spari” (quelle capsuline gialle con dentro una briciola di polvere da sparo, che si mettevano sulle rivoltelle giocattolo per fare “bang”; oggi non credo esistano più, ma per me erano molto più realistiche delle attuali pistole giocattolo, che magari attivano un mp3 con la riproduzione polifonica del suono di un’arma da fuoco, ma non fanno sentire quel minimo puzzo di polvere da sparo che rendeva l’esperienza più avvolgente per noi vecchi nostalgici).
Comment di Kumagoro • 2 Febbraio 2007 21:19
Il Biglione non si spostava un granché, appunto perché di massa molto superiore a quelo delle biglie normali.
La tua descrizione delle biglie è quella relativa alle più comuni. Ricordo però che ne esistevano di varietà differenti: suppongo che Marco e Simone possano accedere al loro archivio di mie ex-biglie per descriverne qualcuna. Il costo mi pare fosse intorno a 1000 lire per un sacchetto con 5-6 biglie.
Comment di xx • 5 Febbraio 2007 09:28
Proprio ieri ho riesumato il sacchetto delle biglie e passo a descriverne alcune tipologie:
1) quelle in vetro trasparente con i “frattali colorati” (forse carta, o di plastica, non l’ho mai saputo, ma a questo punto penso valga la pena di romperne una per verificare: a proposito Luca, hai da prestarmi un biglia per il sacrificio…? ;) )
2) quelle opache con fondo bianco e “pennellate” di vari colori
3) quelle opache con fondo colorato a tinta unita (vari colori, ma una menzione speciale andrebbe a quelle tutte nere…)
4) quelle opache a fondo nero e puntini multicolori (dette “marmoline”)
5) quelle trasparenti con riflessi argentati o dorati a varie sfumature di colore
6) alcuni rarissimi esempi di biglie di creta, ritrovate chissà come in qualche orto o campo (devo averne un paio)
I biglioni più o meno ricadono nelle summenzionate categorie.
Del costo non ho memoria: che dite, provo a chiedere a Daniele…?
Comment di Marco • 5 Febbraio 2007 10:58
Pazzesco, mi è tornato in mente il termine “marmolina” appena ho iniziato a leggere il tuo intervento ma prima di arrivare alla citazione relativa. Mi pare però che le “marmoline” fossero quelle bianche con venature colorate, quelle che tu metti al punto 2.
Comment di xx • 7 Febbraio 2007 12:08
Mmm, sai che forse potresti anche avere ragione tu? Oppure non ci siamo mai capiti e per anni abbiamo chiamato con lo stesso nome cose diverse (curioso caso di “dislessia visiva”)…
Comment di Marco • 7 Febbraio 2007 21:00
La mia opinione conta meno di zero, però anch’io associo la marmolina a quelle bianche venate….
Comment di tua sorella • 8 Febbraio 2007 10:54
luca sei sempre forte!!!!
Comment di sorpresa • 25 Luglio 2007 00:21
continua così, luca!
Comment di golosino • 25 Luglio 2007 10:40
Grazie Golosino e grazie anche, ehm, “sorpresa”, che siccome scrive dal Belgio può essere o il bambino che mi rubava sempre il cappello nel primo pomeriggio, oppure sua sorella. In entrambi i casi, ben ritrovato/a!
Comment di xx • 25 Luglio 2007 10:46
Grazie, stavo proprio cercando qualcuno che mi “rammentasse” le regole:
anch’io ho conservato (per pura fortuna…) le mie vecchie biglie, che sono ben più antiche di quelle degli anni ’80, e volevo insegnare a usarle al mio bimbo, ma sono un po’ rinco e non mi ricordavo bene tutte le regole… ;)
Comment di Fede • 29 Settembre 2007 13:44
Prego. Ma il trucco è questo: se non ricordi le regole, basta inventarle. Tanto non ci sarà nessuno che verrà a contraddirti! ;)
Comment di xx • 1 Ottobre 2007 10:21