Dice questo: "Ho fame."
Dice questo: "Non c’è pane."
Dice questo: "Come faremo?"
Dice questo: "Ruberemo."
Dice questo: "Icca icca, chi ruba si impicca!"
Si tratta di una sorta di filastrocca per bambini da fare sulle punta delle dita, partendo dal pollice, che mi pare mi fosse stata insegnata dalle suore all’asilo.
Inizia con un ciccione (Pollice, appunto) che ha fame. Sei già grasso, ora basta, stringi la cinghia! E invece no: innesca una drammatica discussione che testimonia la rapida discesa all’inferno di chi è socialmente svantaggiato. Conclude l’intervento di Mignolino che rompe i marroni, con una sentenza memorabile che ricorda che, anche se indigenti, non bisogna mai dimenticare la propria statura morale. Dovrebbero scriverlo nei tribunali: al posto di "La legge è uguale per tutti", dietro i giudici dovrebbe campeggiare "Icca icca, chi ruba si impicca".
Quello che la filastrocca non dice è che Anulare e Medio hanno picchiato Mignolino a morte mentre Indice faceva il palo, e poi Pollice se l’è mangiato.
13 Comments »
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Con un simile monito le leggi sarebbero più rispettate
Comment di golosino • 22 Gennaio 2007 12:44
Quindi tu dai ragione a quel cagaminchia di Mignolino? E allora invitalo a fare “Le avventure di Mignolino e Golosino nel Covo degli Sbronzi”, rimpiazza quel fannullone del tuo compare!
Comment di xx • 22 Gennaio 2007 12:54
Ma sei sicuro che la filastrocca fosse così insensata?
Io ho vaghi ricordi di una filastrocca che doveva servire a ricordarsi i nomi delle dita, ma non me la ricordo (e nemmeno come si chiamano le dita).
Comment di Skalda • 23 Gennaio 2007 11:33
Io la ricordo così, ma dubito che le suore dell’asilo avessero delle grandi qualifiche pedagogiche. E’ però vero che ho imparato i nomi delle dita, quindi in effetti quelle pinguine la sapevano lunga. E non rubo nemmeno!
Comment di xx • 23 Gennaio 2007 12:47
Confermo l’assoluta esattezza della filastrocca in oggetto. Ho il dubbio però che abbia una radice “biellesca” in quanto detta storiella vi sovviene in mente narrata dalla nonna. Appare però il caso di sottolineare la contiguità delle frequentazioni della nonna con l’ambiente di quelle “pinguine”.
Comment di tua sorella • 23 Gennaio 2007 14:34
D’altronde, si sa: Mignolino mignoletto fai la pace con l’angioletto l’angioletto non c’è più fai la pace con Gesù.
Mignolino era un beghino. Essendo stato mangiato da Pollice, se ne deduce che quest’ultimo sia un comunista.
Comment di Chicca • 23 Gennaio 2007 17:36
Aspetta, vuoi dire che se io faccio la pace con qualcuno muore un angioletto? Argh! Guerra per tutti!
Comment di xx • 24 Gennaio 2007 08:50
No, è che probabilmente l’angioletto aveva un altro appuntamento per testimoniare in un’altra conciliazione, e si era rotto di aspettare che le due parti finissero di “scuotersi le mani”. Pertanto i due chiamati in causa si sono rivolti all’autorità superiore che, con un paternoster e due avemarie ha risolto la situazione.
Comment di Chicca • 24 Gennaio 2007 12:25
Non fa una grinza. Dalle mie parti, però, la pace era meno teologica e più squisitamente vegetale: “pace carote patate”, o, meno comune, “piselli piselli siam di nuovo fratelli”.
Comment di xx • 24 Gennaio 2007 14:24
acc, vagonate di doppi sensi
Comment di MCP • 24 Gennaio 2007 22:24
La malizia è nell’orecchio di chi sente, o, in questo caso, nella tastiera di chi commenta. ;)
Comment di xx • 25 Gennaio 2007 13:41
Honi soit qui mal y pense :P
Comment di MCP • 27 Gennaio 2007 00:30
La filastrocca di cui parlava Skalda la non-ricordo anch’io. Forse era qualcosa del tipo di quella cantata dal giovine Elio all’Ambrogino d’Oro. Ho cercato in rete, ma ho trovato soltanto l’utile e a me ignota informazione sul reale significato del tipico gesto hardrocchettaro con pollice, indice e mignolo alzati: a quanto pare indicherebbe la trinità classica di sesso, droga e rock&roll. Non so in quale ordine, ma temo che il sesso sia prevalentemente il mignolo.
Comment di Kumagoro • 30 Gennaio 2007 21:25