Negli ultimi anni, Internet ha permesso a migliaia di fumettisti in erba di esprimersi al grande pubblico senza dover passare per le forche caudine di quei bastardi editori parassiti: il fenomeno dei web comics è sempre più diffuso e miete sempre più consensi. Eppure, anche qua si formano le solite conventicole che finiscono per trascurare tutto ciò che non sia un Megatokyo o un Eriadan. E’ per questo che i redattori dell’Enciclopedia Stronza sono lieti di presentare 16 web comic sconosciuti ai più, così che idee innovative e coraggiose abbiano la loro chance.
Mamma che monelli: gag a volontà in questa strip dedicata a Tippi, Tappi e Mototronco, tre monelli sempre in cerca di guai che ne combinano di cotte e di crude. Caratteristico il cappellino con l’elica di Mototronco, che si mette a girare quando il mariuolo ne pensa una delle sue.
Che pasticcio, Hassan! : protagonista di questa striscia è Hassan, giovane arabo che vive in una metropoli occidentale. Hassan vorrebbe vivere una vita come tutti gli altri, ma la sua fluente barba, il suo turbante e la sua passione per le scimitarre non gli rendono la vita facile. Hassan ne combina di cotte e di crude, ma quando le cose sembrano risolversi per il meglio, finisce per gridare la sua felicità con l’espressione “Salto in aria dalla gioia!” al che il suo arcinemico, l’ispettore Markus, sbuca fuori e lo porta in prigione dove verrà torturato.
Gatto di Patate: storia di un gatto che si crede un gattò di patate e di un gattò di patate che si crede un gatto. Dopo i difficili inizi, una sincera amicizia nasce tra i due. Indimenticabile la saga in cui l’Uomo decide di invitare gente a cena promettendo “coniglio con contorno di torta salata”. I due se la vedranno brutta!
Penna Balenga: il guerriero indiano Penna Balenga si addormenta nel 1850 e si risveglia nella California moderna. Qui incontra il bimbo Gimpy e diventano amici. Gimpy fa vivere Penna Balenga nella propria cameretta travestito da Mon Ciccì, cosa che fa infuriare l’orgoglioso pellerossa. Quest’ultimo, non conoscendo il mondo moderno, ne combina di cotte e di crude.
La prova del cuoco: versione a fumetti del celebre programma televisivo con Antonella Clerici. In ogni striscia, la simpatica bionda conduttrice finge di litigare con gli astanti, canta buffe canzoncine e ne combina di cotte e di crude (letteralmente).
Ganz tunz tunz: striscia modaiolo-futurista, parla di un gruppo di appassionati di discoteche che amano discutere di arte, guerra, nuovi locali e macchine a vapore. Dato che nel caos delle discoteche essi tendono a non capire ciò che gli altri dicono, ne combineranno di cotte e di crude.
Clemente, il simpatico catarifrangente: Clemente è un piccolo catarifrangente che viene sballottato dalla bici del piccolo Gianpipino all’automobile del papà Giangozzo all’utilitaria della mamma Gianpista alla motoretta della sorella Gianbanana. Clemente confonde sempre il mezzo su cui si trova, combinandone di cotte e di crude.
Due suore e una matta: due religiose, Suor Pannocchia e Suor Petecchia, allevano una trovatella di nome Peppy. Peppy, crescendo, diverrà sempre più ribelle e, pur volendo bene alle sue baffute genitrici, ne combinerà di cotte e di crude. Indimenticabile la saga in cui Peppy si tinge i capelli di rosso e finge di essere posseduta dal demone Gasparon.
Matte risate con Pepi Ton: fumetto incentrato sul personaggio di Pepi, simpatico pensionato che ama passare le sue giornate tra il bar e il garage del figlio. Ogni puntata termina con una barzelletta raccontata in veneto dal beneamato protagonista. Pepi ha inoltre un nipotino un po’ irrequieto, Taddeo (chiamato affettuosamente da Pepi “Taddeo il cicisbeo”) a cui vuole un bene dell’anima nonostante ne combini di cotte e di crude.
Gonz e Fonz: avventure di due giovani metallari ticinesi nei bassifondi di Bellinzona. Fonz, chiamato così per la sua passione per i Fonzies, è il ciccione simpaticone della situazione, mentre Gonz, soprannome derivato dall’astuzia del ragazzo, è alto, magro e irritabile. La miscela esplosiva dei due personaggi si confronta con la quotidianità della Svizzera, generando situazioni imprevedibili. Indimenticabile la saga in cui Gonz e Fonz vanno al concerto di Britney Spears convinti che quella sera suonassero gli Slayer.
PS: Gonz e Fonz ne combinano di cotte e di crude.
Palmiro, ghepardo crumiro: Palmiro è un ghepardo che viene assunto in miniera in Inghilterra durante gli anni degli scioperi contro la Thatcher. La striscia mostra uno spaccato sociale di quegli anni difficili per il Regno Unito, pur non rinunciando ad essere spassosa a causa del cortocircuito tra il ghepardo, che ne combina di cotte e di crude, e le condizioni di vita dei minatori. Indimenticabile la saga in cui Palmiro incontra il draghetto Grisù e insieme decidono di diventare cercatori d’oro.
Fantafamiglia: strip incentrata sulle avventure quotidiane della famiglia “mista” dei Dragoberti. Fessa è un’elfa ranger legale buona, Sguro è un orco guerriero caotico malvagio: i due riescono a portare avanti il loro menage matrimoniale nonostante le differenze razziali. A tenerli uniti è quella simpatica teppa del loro figlio adottivo Bigol, un hobbit ladro caotico buono che ne combina di cotte e di crude e attinge spesso al portafogli incustodito di papà Sguro. Con inedita arguzia, la striscia mescola un’irriverente parodia dei luoghi comuni del genere fantasy ad una satira pungente della nostra società.
Daniela dei Tonni: avventure e disavventure di una quattordicenne di oggi, alle prese con professori, genitori, amiche e…amori! Daniela ama usare metafore ittiche per le persone con cui interagisce, e i ragazzi, quei misteriosi esseri al centro della sua attenzione, sono chiamati “Tonni”. Insieme alle sue amiche Carla, ragazza con qualche problema di igiene, e Miyako, la fissata coi manga, ne combinerà di cotte e di crude per conquistare il bel Damiano.
Betty la battona: fumetto verista incentrato sulla figura della prostituta Elisabetta, conosciuta dai clienti come Betty. Rimasta orfana dei genitori a poco più di 18 anni, Betty si vede costretta a vendere il suo corpo per mantenere sé e il fratellino ciccione di 11 anni (il piccolo Baobab), che ne combina di cotte e di crude. Indimenticabile la saga in cui Baobab vende la sorella ai mercanti di schiavi in cambio di sei Mars e tre Bounty.
Haruka-chan e Big Larry: tentativo di coniugare l’estetica degli shojo manga coi classici fumetti d’avventura americani. Haruka è una giovane studentessa giapponese che un giorno incontra il biondo e muscoloso Larry in qualità di insegnante di inglese. Si innamoreranno di un amore proibito e insieme partiranno all’avventura inseguendo i pirati della Manciuria, e ne combineranno di cotte e di crude.
Gobdon il Gobdoniano: fumetto sulle vicissitudini di un Gobdoniano di nome Gobdon, alle prese con i problemi di tutti i giorni, come lucidare lo Svlirpo, coltivare le Rabekdt, respingere gli attacchi dei Forforiani e crescere un figlioletto che ne combina di Wurlitz e di Bregdi.
27 Comments »
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Ah, infame! CI ho messo un po’ a capirla…
Comment di El Ganassa • 25 Febbraio 2008 10:25
Un momento… quello non e` l’URL del webcomic, ma del blog!!
Comment di Botty • 25 Febbraio 2008 10:29
Non va’ nessun link, tranne uno!
Comment di Carlo • 25 Febbraio 2008 10:35
Non è mica colpa mia se questo web comics nascono e muoiono come mosche cavalline!
Comunque i link funzionanti dovrebbero essere almeno due.
Comment di xx • 25 Febbraio 2008 10:50
DdT!
Comment di golosino • 25 Febbraio 2008 11:10
Comunque hai sbagliato categoria! Non Enciclopedia Stronza, ma “La faccia come il culo”.. :)
Comment di Chicca • 25 Febbraio 2008 11:31
Uh, vero. Gonz e Fonz, mitici!
Comment di Carlo • 25 Febbraio 2008 13:55
Comunque, ora che li avete letti…qual è il vostro preferito? Io ho un debole per Che pasticcio, Hassan! perché anche se le situazioni sono sempre le stesse vengono riproposte con piccole variazioni che non mancano di divertire e stuzzicare il lettore, anche in virtù del fatto che lo schema è sempre identico. Un po’ come, mi si concenda il paragone col gigante, come succede in Krazy Kat di George Harriman.
Comment di xx • 25 Febbraio 2008 14:04
Mi ha fatto ridere un cifro.
Come mai però non c’è Pistolavento? La marvel ha cancellato gli Xmen perché da quando pubblica The Mighty Pistolavento online non c’è n’è più per nessuno.
Ah, e mente leggevo il tormentone, mi sono ricordato che i porri sono come le cipolle, però sono più delicati.
Comment di Cementino • 25 Febbraio 2008 14:47
Fatemi capire se ho capito: tutto questo serviva per annunciare nascostamente il blog segreto di qualcuno?
E perché in “Gatto di patate” non se ne combinano di cotte e di crude, visto che è proprio della natura dei due protagonisti?
Comment di Kumagoro • 25 Febbraio 2008 15:03
Kuma: a) No.
b) In Gatto di patate non se ne combinano di cotte e di crude perché è una striscia molto tranquilla e non succede mai niente.
Ceme: Beh, perché nessuno ha mai fatto un web comic su Pistolavento. Puoi farlo tu, come spin-off del covo!
Sì, i porri sono come le cipolle, però più delicati.
Comment di xx • 25 Febbraio 2008 15:06
Sono indeciso fra la Fantafamiglia e Penna Balenga.
Fantafamiglia però fa più ridere.
Comment di Carlo • 25 Febbraio 2008 15:58
Con questo, l’enciclopedia Stronza ha raggiunto la sua vetta. Ho riso di gusto. Bravi!
Gonz e Fonz e Che pasticcio, Hassan! i miei favoriti (ma anche Matte risate con Pepi Ton non è male)
Comment di kotekino • 25 Febbraio 2008 19:21
Kote: ma non aveva già raggiunto la vetta con lo Speciale Scimmie?
Beh, in ogni caso l’Enciclopedia Stronza ora farà il salto dello squalo. Fatevene una ragione.
Dalla prossima uscita, parlerà solo di divise napoleoniche e sarà in ordine alfabetico.
Comment di xx • 26 Febbraio 2008 10:25
Se vogliamo essere precisi, anche il gattò di patate sarebbe uno spinoff del Covo. Trattasi di piatto elencato nel menu del Covo stesso: gattò di patate.
Comment di Cementino • 26 Febbraio 2008 12:13
Eh? Che stai a dì? Mi sembri il Nostro Comune Amico che asseriva di aver inventato l’espressione “mica pizza e fichi”: “gattò di patate” è un’espressione normale; gateau non lo scrive nessuno. In realtà, a casa mia si è sempre detto “gatto di patate” (piano, non tronco), cosa che ha generato l’ilarità di Golosino e ha ispirato, evidentemente, gli autori di quella striscia.
Comment di xx • 26 Febbraio 2008 12:25
Ommioddio, quindi siccome tutti scrivono gattò devo RIIMPARARE IL FRANCESE!!
Ne consegue quindi che quando tutti abbiamo ilarizzato sul gattò di patate del covo, io ero l’unico che ilarizzava per la cosa sbagliata. Chiederò a Golosino cos’è che lo faceva ridere in quella frase.
Comment di Cementino • 26 Febbraio 2008 12:45
Penna Balenga in cima a tutti!! Senza alcun dubbio!!!
Bellissima l’avventura in cui si folgora mentre tenta di scotennare George Bush in televisione!! :-D
Comment di Botty • 26 Febbraio 2008 13:51
Io continuo a votare le scimmie come massimo vertice dell’ES…
Ricordo ancora la scimmia Rottenmeier…
Comment di Chicca • 26 Febbraio 2008 14:50
gattò fa ridere perché è un gatto con l’accento, tutto qui =)
XX: uno speciale sulle divise napoleoniche, mica male come idea! (ehi, se riusciamo a fare questo, siamo dei fichi)
Comment di golosino • 26 Febbraio 2008 15:53
Interrogazione di francese alle medie, alla cattedra uno che non studiava molto (eufemismo).
Prof: che cosa significa gateau?
Alunno: maaaah…. lo so eh…
Prof: dai, e’ facile!
Alunno:…
Prof: morbido, peloso…
Alunno: il gatto!
A posto con 4.
Comment di MCP • 26 Febbraio 2008 23:22
Sì, ma il prof era bastardo!! Che cazzo è un gateau peloso?! Torta al peluche?!
Cmq mi sa che la questione che XX si è perso (da cui la parte sulla pizza e fichi che non avevo mica capito) è che quando parlavo di Covo parlavo di Covo reale. Sul menù quello vero. Tra l’altro era la prima volta che leggevo gattò, ma si sa, io frequento solo gente colta che ha fatto il classico tipo Golosino!
Comment di Cementino • 27 Febbraio 2008 07:48
Marco: gh! Una volta che finisci la scuola ti senti molto più vicino ai professori che prendono per il culo gli studenti caproni! Ricordo che una volta, al primo anno di università, tornai al liceo e incontrai il prof di scienze. Dopo aver fatto due chiacchiere lui disse: “Ora vado in classe, chiedo chi si giustifica e poi non interrogo!” e io risi di gusto. La stessa cosa un anno prima mi avrebbe fatto sbavare dalla rabbia.
Ceme: ah, ma sul Covo reale. Comunque ribadisco che avendo sempre detto e scritto “gatto di patate”, a me “gattò” appare meno buffo.
(comunque in italiano esiste: http://www.demauroparavia.it/47582 Mi pareva anche di aver sentito che non è un termine nuovo, ma che deriva dalla contaminazione tra la cucina italiana e quella francese durante la dominazione dei Borboni. Ma qualcuni armato di più iniziativa e di wikipedia mi smentirà)
Comment di xx • 27 Febbraio 2008 09:26
Il sostantivo “gattò” è voce del 1931 con due significati: 1 Piatto tipico della cucina meridionale adattato dal fr. gâteau; 2 Croccante preparato con mandorle, zucchero e succo di limone, tipico della Sardegna.
Quindi la voce 1 è un calco francese, la voce 2 è lingua sarda.
Il sostantivo “gatto” invece ha sette significati (alcuni in unione con aggettivi specifici): 1 Mammifero domestico; 2 Macchina da assedio; 3 Coffa di galea; 4 Berta, battipalo; 5 Veicolo munito di larghi cingoli; 6 Piattaforma di trivellazione poggiata sul fondo marino; 7 Sciopero selvaggio.
Comment di Kumagoro • 27 Febbraio 2008 15:44
Dall’alto di un gatto, nel corso di un gatto, si poteva osservare un gatto attaccare da nord, mentre da sud incedeva un gatto minaccioso. Qualcuno brandiva un gatto. Per non farsi mancare nulla, durante tutto cio` si poteva carezzare morbidamente un gatto. Ah, nel frattempo, al tg, andava in onda un servizio su un gatto.
Comment di Botty • 7 Marzo 2008 18:11
Botty ci ha messo 10 giorni per elaborare questa frase. Beh, non è proprio “buffalo buffalo buffalo buffalo buffalo” (in inglese, i bufali di Buffalo tormentano altri bufali di Buffalo) o nemmeno “Porta porta Porta a Porta a Porta Porta” (un certo signor Porta trasferisce la trasmissione di Vespa in nuovi studi televisivi situati in un arco dedicato a Carlo Porta), però ci accontentiamo.
Comment di xx • 10 Marzo 2008 11:56
Hai saltato un pezzo (e in realtà è infinitamente estendibile, ma questa è la versione classica): “Buffalo buffalo Buffalo buffalo buffalo buffalo Buffalo buffalo”.
Quella di Porta a Porta fa cagare perché usa nomi di fantasia, così sono capaci tutti, potresti inventarti l’esistenza del signor Qualunquecosa e del luogo Qualunquenome.
Botty, sei conscio che una frase come la tua, fatta per giunta di immagini non correlate, può essere composta in cinque minuti aprendo a caso il dizionario e pescando il primo lemma polisemantico che capita? :-)
A me lo facevano fare come esercizio alle elementari!
Comment di Kumagoro • 14 Marzo 2008 00:26