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Misteri della vita LXXVII: Quattordic’anni

Non so se la regola è ancora valida, ma ai miei tempi (quand’ero alle medie, diciamo) era vietato l’uso dei videogiochi nei bar o nelle sale giochi ai minori di 14 anni non accompagnati. La fascia di età 10-13 anni era probabilmente quella più avida di “giochini elettronici”, e vietarla a loro è un po’ come vietare per legge ai bambini di andare sullo scivolo o ai vecchietti di guardare i lavori in corso. Siamo in Italia, ed era una regola raramente fatta rispettare, ma mi sono sempre chiesto quale fosse la motivazione che ha spinto il legislatore a una norma così assurda.

Ai tempi l’ipotesi che girava era “perché si fanno scommesse“. Mah! A parte che non ho mai conosciuto nessuno che facesse dell’azzardo del tipo “scommetto 10.000 lire che non riesci a passare il primo diavolo a Ghosts ‘n’ Goblins!”, chi vuole davvero scommettere lo fa su qualunque cosa (“5.000 lire che la prossima macchina è bianca!”), non ha bisogno di una scusa del genere.

La mia ipotesi è un po’ diversa: per un buco legislativo, i videogiochi sono stati equiparati ad altri tipi di intrattenimenti usualmente presenti nei bar, come il biliardo, i giochi di carte, le freccette, che sono tipicamente destinati agli adulti. Non che ci sia nulla di male se un dodicenne si fa una canasta al Bar Sport, ma un legislatore bacchettone (una specie che è sempre stata molto florida, e che ora non è certo in via di estinzione) la può vedere in modo diverso. Una volta catalogati in questo modo, il passaggio alle sale giochi, quando sono nate, è stato immediato.

O magari, più semplicemente, è una cosa nuova che piace alle nuove generazioni e non a quelle vecchie, quindi è malvagia e va limitata, se non proibita?

8 Comments »

  1.  MonsterID Icon

    O forse perchè alcuni giochini erano più o meno violenti, e la capacità di discriminazione dei legislatori è sempre stata meno che infima…

    Comment di Chicca • 7 Aprile 2008 12:44

  2.  MonsterID Icon

    Mah! A metà anni ’80 non ricordo particolari strali contro la violenza dei videogiochi, quelli sono arrivati in seguito, anche perché i giochi più popolari erano Bubble Bobble, Wonder Boy, Donkey Kong che tanto violenti mica sono. I legislatori beghini al tempo erano ancora impegnati a prendersela con Goldrake; ma magari era uno che sapeva vedere lontano!

    Comment di xx • 7 Aprile 2008 14:27

  3.  MonsterID Icon

    In realtà credo le motivazioni siano:
    – ambiente da bar inadatto a minori
    – gioco alienante in cui ci si infilano soldi, magari a ripetizione

    Comment di Carlo • 7 Aprile 2008 17:09

  4.  MonsterID Icon

    Donkey Kong era violentissimo e anche politicamente scorretto: prendevi un sacco di botte prima di riuscire a dare a tua volta botte ad una specie notoriamente protetta come il gorilla.

    La spiegazione che mi convince di più è quella di Carlo. Che suggerisco di dichiarare vincitore.

    Comment di kotekino • 11 Aprile 2008 15:35

  5.  MonsterID Icon

    Già, e poi insegna comportamenti scorretti come saltare i barili, cercare di colpirli con un martello, o prendere l’ascensore.

    La spiegazione di Carlo è abbastanza convincente, ma sempre nell’ottica del solito legislatore bigotto, perché secondo me è meno dannoso frequentare un bar che un oratorio. C’è poi la questione delle Sale Giochi che non sono bar, ma evidentemente si tratta di un’estensione di una legislazione esistente.

    Ma quindi non si fanno scommesse? :)

    Comment di xx • 11 Aprile 2008 15:51

  6.  MonsterID Icon

    Non c’è dubbio! Dicevo che la spiegazione di Carlo era convincente nel senso che spiega realisticamente il meccanismo bigotto che ha indotto il legislatore a legiferare così (stupidamente).

    “Più sale giochi, meno oratori” può essere il pay-off perfetto per qualche nuovo partito politico anticlericale (che avrebbe istantaneamente il mio voto).

    Comment di kotekino • 11 Aprile 2008 16:18

  7.  MonsterID Icon

    Secondo me ai bambini (che è ciò che il legislatore intende con “minore di 14 anni”) nei bar non è/era vietato solo giocare ai videogiochi, ma fare qualunque cosa di differente da pagarsi una spuma e uscire di corsa. Biliardi e giochi vari sono altrettanto vietati. Direi che è il concetto stesso di bar a essere (stato) “luogo non adatto alla permanenza di un minore”, perché nei bar si fuma(va) e si bestemmia.
    Ricordo peraltro che mia madre non aveva nulla da dire sul fatto che passassi gran parte della mia giornata nel bar sotto casa (che come ho già avuto modo di raccontare, era il paradiso dei bimbi, con 8 coin-op 8 e novità ogni mese, l’omino dei gettoni ci lasciava sempre qualche decina di crediti a ogni prelievo di dindi, e il gestore ci lasciava persino scegliere quale videogioco sostituire). Però mi si ammoniva di non andare nella sala giochi di Sampierdarena, perché “ci gira la droga”. Probabilmente era vero, le sale giochi hanno sempre avuto questa fama e un po’ di casi di spaccio si sono letti sui giornali.
    Comunque al giorno d’oggi non hanno più alcun senso di esistere, hanno avuto una vaga resistenza alla fine degli anni Novanta con cabinati e interfacce stravaganti, ma ora che le console si sono attrezzate a loro volta per trascendere il joystick/pad, le sale giochi sono cimiteri a cielo aperto. Il gameplex del Porto Antico fa sempre una grande tristezza, non capisco cosa aspettino a trasformarlo in magazzino per il popcorn.

    Comment di Kumagoro • 14 Aprile 2008 11:37

  8.  MonsterID Icon

    Anche gli stessi frequentatori dai bar non volevano troppi mocciosi tra le scatole, quindi li hanno banditi, ma si sono tenuti i giochi!

    Comment di Jack • 23 Aprile 2008 12:56

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