Non so se nel 2008 alle elementari facciano ancora usare le penne stilografiche. Ai miei tempi erano obbligatorie, ma per fortuna, per correggere gli errori esistevano le cosiddette cancelline. Una cancellina era una specie di penna, solitamente di plastica gialla, utilizzabile da entrambe le estremità: il lato bianco permetteva di cancellare utilizzando, a naso, una specie di alcool, mentre il lato blu permetteva di riscrivere sulla superficie cancellata (il normale inchiostro, dopo l’applicazione del lato bianco, sbavava). La maestra era furiosamente contraria alle cancelline, probabilmente in parte per una repulsione per le novità e in parte perché, giustamente, la loro presenza riduceva la soglia di attenzione (“tanto poi correggo…”); per non farcele usare, in pieno spirito mostra e dimostra, ci mostrò un quaderno vecchio di qualche anno su cui era stata usata una cancellina per dimostrare come il tempo fosse impietoso con questi strumenti del demonio. In effetti è vero, dopo qualche anno (i miei quaderni delle elementari lo confermano) l’inchiostro cancellato in qualche modo torna visibile, ma cosa volete che freghi a dei bambini di sette anni di quel che succederà anni dopo?
Le cancelline esistevano di due marche: le Superpirate e le Supersheriff. Sic. Si può sapere che diavolo di logica c’era dietro questi nomi? D’accordo, pirati e sceriffi, miti dell’infanzia. Trascuriamo il fatto che negli anni ’80 erano miti già obsoleti…ma ve lo vedete Long John Silver o John Wayne che correggono un testocon una cancellina? “Corpo di mille barili/pistole, cuore non si scrive con la q! Per fortuna posso correggere!”
(Nota: Google pare ignorare le parole Superpirate e Supersheriff. Era ora che qualcuno riportasse alla luce questi informazioni troppo a lungo trascurate!!)