Genova, come noto, è la Città dalle Centomila Motorette, ivi compresa la mia. Tra i motorettisti, vista la numerosità, non ci sono solo ragazzetti con la marmitta scureggiona che fanno le penne imitando Valentino Rossi, ma si trova di tutto: impiegati in cravatta, mamme che portano i figlioletti a scuola, pensionati, casalinghe, signore distinte. La conseguenza di questa a-distinzione è che alcuni comuni comportamenti “criminosi” degli automobilisti vengono traslati sui motorettisti, poiché sono le stesse persone: ad esempio, è abbastanza comune vedere gente che parla al cellulare mentre guida… col cellulare incastrato tra casco e orecchio! Ieri sera, però, ne ho vista una nuova: una donna, avrà avuto circa la mia età, stava scrivendo un sms mentre guidava la motoretta. Andando piano, per carità (e quindi intralciando il traffico), ma senza avere il buon gusto di fermarsi. In casi simili, io penso sempre: “Ohè, Cesira, con questa le ho viste tutte! C’è un tizio lì fuori che si imbratta le mani con gli escrementi di vacca!”, citando a sproposito una delle più memorabili strisce di Lupo Alberto. Poi è passata una farfalla, mi sono distratto e ho dimenticato tutto questo.
Stamane, mentre venivo al lavoro, è accaduta la stessa cosa. Sempre una donna, un po’ più vecchia della precedente, ha deciso che la motoretta in movimento è un ottimo posto dove scrivere un messaggino. Ho scosso la testa, ho inveito e poi ho pensato: “Ma in fondo, a me che cazzo me ne frega?” e son tornato a sorridere.
Nota finale: la coincidenza di assistere allo stesso evento inusuali due volte in un breve arco di tempo era stata trattata in uno dei miei primissimi articoli (ri-leggetevelo, è interessante), e l’avevo battezzata bievento. Questo nome non mi ha mai soddisfatto in pieno: qualcuno ha suggerimenti per un termine più efficace? Tipo qualcosa in greco?
Nota dopo la nota finale: ehi, oggi è il quarto Pinguicompleanno! Fatemi un mucchio di regali, oppure datemi dei soldi così mi compro io quello che più mi piace.