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Sono alla moda e tuitto
La vera bestia sei tu che l’abbandoni!

Qualche anno fa Daniel Pennac (che, tra parentesi, riconosco essere bravo ma terribilmente antipatico e supponente) stilò un decalogo sui diritti dei lettori, un’iniziativa per rendere la lettura un’attività meno “polverosa” e accademica. Uno di tali diritti riguardava il “diritto di non finire un libro”, come per dire che se il libro fa cagare, non vi mangia nessuno se lo mollate a metà. Ecco, io confesso che qualche volta ho esercitato questo privilegio, ma con terribili sensi di colpa. Innanzitutto c’è il fattore economico: al ristorante, io seguo la filosofia di “io pago, io mangio”, cioè mangio tutto quello che ho ordinato anche se non mi piace perché soffro troppo ad abbandonare del cibo pagato caro (a casa non mi capita mai perché mi cucino quello che mi piace, son mica scemo!). Per i libri, la situazione è simile: “io pago, io leggo”. Secondariamente, sono convinto che la lettura di qualunque libro, per quanto banale, sciatto e scritto male, accresca le conoscenze e renda le persone migliori. Con l’eccezione di Moccia. C’è un limite a tutto.

Ripensando quindi ai libri che ho abbandonato (almeno temporaneamente, chissà che non mi capiti di riprenderli in mano!) non mi vengono in mente molti titoli. Eccone qualcuno.

L’idiota di Fedor Dostojevskij: io eDostojevskij non siamo mai andati particolarmente d’accordo. Ho letto due volte Delitto e castigo ma non mi ha lasciato praticamente nulla, almeno a livello conscio. Sì,  un tipo ammazza una vecchietta e poi si sente  in colpa. Per settecento pagine?!? E pensare che l’ho riletto appunto perché della prima lettura non ricordavo niente e la cosa mi infastidiva… L’idiota l’ho provato all’inizio del 2006 ma, arrivato a metà, mi son reso conto che non solo stavo arrancando, ma che continuavo a confondere i personaggi e non ricordavo cosa avessero fatto in precedenza, sintomo del fatto che non stavo capendo una ceppa e che il libro non mi stava dicendo nulla. Ho deciso quindi di lasciarlo, ma secondo me prima o poi io e Fedor riusciremo a trovare un accordo.

Il passaggio smeraldo, primo libro della Pentalogia del Prisma di Dark Sun, di Troy Denning: da giovane, credo di averne già parlato, mi piaceva il fantasy, e leggevo un pacco di romanzi del genere. Qualcosa di decente lo si poteva trovare qua e là, ma nel complesso la quantità di spazzatura che mi sono sciroppato è impressionante. Probabilmente questo libro è stato l’apice, era talmente scemo che, per fortuna, son rinsavito e ho smesso di dedicarmi a questo tipo di letteratura. Non tutto il male vien per nuocere.

Un amore di Swann di Marcel Proust: ancora un classico, ma su questo ho una buona scusa. Tra la quarta e la quinta liceo, il mio professore di italiano diede alla classe una lista spaventosa di libri da leggere durante l’estate in modo da prepararsi allo studio del Novecento, in Italia e all’Estero. Saranno stati 30-40 libri, comprendenti mostri come l’Ulisse di Joyce o L’uomo senza qualità di Musil o l’opera omnia (o quasi) di Kafka, e porcate come Il piacere di D’Annunzio o I Malavoglia di Verga (lupini!). In questo elenco, c’era anche la lettura di un romanzo a scelta della Recherche di Prouse, e io a caso presi Um amore di Swann. Come avrete intuito, non ce l’ho fatta, ma per un diciottenne credo che sia quasi fisiologico non riuscire a digerire Proust. Affrontare questo autore è invece adesso uno dei miei prossimi obiettivi, anche perché la fenomenologia del ricordo, come forse avrete intuito leggendo questo blog, è uno degli argomenti che più mi stimolano.

The Essential Howard the duck di Steve Gerber e Val Mayerik: persino un fumetto! Gli Essential, per chi non lo sapesse, non sono riassunti, ma sono volumi enormi su carta economica che ristampano vecchi fumetti Marvel. Howard the duck è un fumetto culto degli anni ’70, da cui hanno tratto il controverso film (molti lo odiano, diversi lo amano, io non l’ho visto) e che parla di un papero che fuma il sigaro e si candida alla presidenza degli Stati Uniti, una sorta di versione per adulti del mondo Disneyano. Eppure, complice anche la lunghezza, la ripetitività e comunque l’abitudine a leggere fumetti per adulti con un grado di maturità ben superiore di qualunque cosa possa mai uscire dalla Marvel, me l’han fatto venire a noia. Ahimé.

Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov: un altro russo, e tre volte ci ho provato, diamine! Ho perso il conto delle persone, anche affidabili, che mi hanno tessuto le lodi di questo libro, raccontandomi di quanto fosse meraviglioso, quindi ho voluto insistere. Niente da fare, c’è qualcosa, ne Il Maestro e Margherita, che me lo rende non-interessante. Dopo poche decine di pagine, regolarmente, perdo interesse, lo leggo sempre di meno e finisco per mollarlo. Non credo ci proverò più.

Fisica, volume I di Richard Feynman: anche un saggio scientifico in questo elenco, ma ho una buona scusa. Il testo di Feynman è straordinario, è interessantissimo e propone spesso visioni “laterali”  a molti aspetti della fisica di base che la rendono viva e stimolante. Il problema, però, sta nell’edizione che ho preso: è bilingue, col testo originale e a fronte quello italiano a lato, e brossurata. Il libro quindi diventa larghissimo e scomodissimo da leggere, soprattutto per chi, come me, legge soprattutto a letto. Inoltre la traduzione italiana è pessima e priva di qualunque revisione. Non so come una casa editrice come la Zanichelli possa pubblicare un libro con scritto sistematicamente “perchè” al posto di “perché”. Scrissi anche per protestare, e mi risposero che “era l’unico modo per pubblicarlo, e comunque c’è il testo a fronte”. E  allora me lo compro in inglese!

Gli indifferenti di Alberto Moravia: sarebbe stato un libro del lotto “estate tra la quarta e la quinta”, ma a quei tempi non ci pensai nemmeno. Lo affrontai invece pochi anni fa, una volta che ero rimasto senza nulla da leggere e me lo ritrovai tra le mani. Quello che mi rese difficilissima la lettura, e alla fine me la fece abbandonare, era il fastidio per quello che accadeva al protagonista. Succedeva  infatti che gli capitassero una serie di situazioni terribilmente imbarazzanti; per l’empatia che è inevitabile provare col personaggio principale, non potevo fare a meno di sentirmi in imbarazzo io stesso (“No! Non voglio leggere questo!”), e la cosa mi infastidiva terribilmente, tanto da spingermi alla resa.

Insomnia di Stephen King: in generale King mi piace. Ha i suoi difetti (alla fine il punto chiave dei suoi romanzi è spesso lo stesso – la distruzione di una famiglia o, in senso più esteso, della società -, e nei finali di solito l’autore non sa come risolvere le situazioni e finisce per far esplodere tutto), ma è un grande narratore, e non è vero che Clive Barker è più bravo di lui. Però Insomnia è uno dei suoi libri proprio riusciti male: noioso, stupidino, non porta da nessuna parte. Almeno, fino alla parte in cui sono arrivato (tre quarti del libro); visto che i finali sono di solito la parte peggiore di King, non mi pento particolarmente di averlo mollato.

61 Comments »

  1.  MonsterID Icon

    Insomnia di Stephen King
    non è vero che “non porta da nessuna parte”
    tralasciando la doppia negazione, che NON bisogna MAI usare
    il romanzo porta alla Torre Nera, introduce un personaggio – il piccolo Patrick – che ritroveremo nel cammino di Roland e del suo ka-tet, fondamentale per la sconfitta del Re Rosso, nell’ultimo dei sette somanzi che compongono la saga.
    Da quel che ricordo (l’ho letto credo in 1^ o 2^ superiore, il che equivale a circa 10 anni fa) è uno dei pochi casi in cui nei racconti di King il finale è meglio del resto.
    Ho in programma di rileggerlo il mese prossimo (ora sto ri-terminando L’ombra dello Scorpione, al quale seguirà Cuori in Atlantide, per potermi dedicare prima di Natale alla rilettura della Torre Nera), se non avrò cambiato idea sarò di nuovo qui a raccomandarLe la conclusione della lettura.
    Anche perché una cosa iniziata va portata a termine ad ogni costo, in particolar modo la lettura di un libro, cosicché si possa eventualmente parlar male del volume in oggetto con completa cognizione di causa.
    Anche se è una porcata come “Ramses” di Christian Jacq, come “L’altra parte del mondo” della Mc Cullough o come “Il Ciclo di Darksword” di Margaret Weis e Tracy Hickman
    (che mi pento di aver letto, me ne pento MOLTO, ma non ho interrotto, così ora posso gridare a tutti che FANNO SCHIFO!!!)

    Comment di Babio • 17 Ottobre 2008 14:40

  2.  MonsterID Icon

    Vedo quindi che tu sei del partito anti-pennacchiano, quelli che sostengono che un libro DEVE essere terminato. Mi permetto però di contraddirti su un aspetto: io non ho detto (o se l’ho detto, non era quello che intendevo) che Insomnia è una marmellata di marroni nel suo complesso, ho detto che i primi tre quarti di quel libro lo sono. E’ possibile poi che il libro abbia un finale strepitoso, ma questo non cancella la bruttura di quelle centinaia di pagine. Inoltre è evidente che tu sei un Kinghiano e quindi non posso essere certo che i tuoi gusti incontrino i miei. Quindi, rimarrò nel dubbio e non riprenderò Insomnia.
    Conmfermo infine che il ciclo di Darksword è una delle cose più brutte che abbia mai letto.

    Comment di xx • 17 Ottobre 2008 14:58

  3.  MonsterID Icon

    Invece a me Insomnia è piaciuto moltissimo. La storia la trovo originale e molto complessa, un po’ più complessa del solito King dove il male è male, e punto. Qui è diverso, alla base c’è un disequilibrio di un sistema che è al di sopra del lettore, di un qualcosa che governa l’esistenza. Per cui anche il pericolo è al di sopra e quindi non controllabile e devastante.
    Difficilmente King scava nella mente così affondo, forse solo qui ed in Rose Madden. Però è anche vero che ricordo di aver pensato di mollarlo alle prime pagine, evidentemente decolla dopo un po’.

    Invece non ho superato la metà dell’ombra dello scorpione.

    Comment di Serir • 17 Ottobre 2008 16:56

  4.  MonsterID Icon

    io ho abbandonato un bel po’ di libri brutti senza alcun senso di colpa. e anche libri non poi così brutti: ho provato due volte a leggere Cent’anni di solitudine, e non mi dispiaceva, ma dopo un po’ mi sbomballavo i marroni e lo lasciavo da parte.
    il film di Howard the Duck, da bambino, mi piaceva un botto. vorrei rivederlo…

    Comment di golosino • 17 Ottobre 2008 17:21

  5.  MonsterID Icon

    Un post ribaldamente intrigante, XX :)

    Escludendo i libri che ho appena sfiorato e che quindi reputo ancora da incominciare, o quelli leggiucchiati qua e la’ per curiosita’, cosi’ al volo mi vengono in mente Noble House, del mio prediletto Clavell: purtroppo una palla micidiale, mollato dopo un centinaio di pagine; e poi la Coscienza di Zeno, piu’ o meno imposto al liceo, anche se la prima parte mi era piaciuta molto.

    Comment di MCP • 17 Ottobre 2008 19:13

  6.  MonsterID Icon

    Mi sembra che qualcuno qui abbia spoilerato, SOB.

    Comment di Joril • 17 Ottobre 2008 20:45

  7.  MonsterID Icon

    Che i libri fantasy facciano schifo è praticamente una tautologia.
    Comunque, volevo più che altro confessare di non aver mai letto un libro di Stephen King in vita mia.

    Comment di M2 • 18 Ottobre 2008 12:17

  8.  MonsterID Icon

    Quelle dieci malvagie regole sono il motivo per cui Pennac non occupa nessuno dei primi 50 posti degli “autori che potrei provare a leggere”.
    E il fatto di negare il sacro dovere di finire ogni libro iniziato è anche il meno: prendiamo per esempio (se non erro) il “diritto di fare le orecchie alle pagine”… potrei per esempio controbattere che in quel caso nessuno può togliermi il diritto di convincere le giunture dell’interessato che è lecito piegarsi equamente in entrambe le direzioni.

    Comment di Lapo • 18 Ottobre 2008 19:51

  9.  MonsterID Icon

    Di Pennac ho letto solo un libro, il primo di Malaoussene, e l’ho trovato insopportabilmente furbetto. Un po’ come Obama, costruito per piacere ai radical chic. ;)

    Ma personalmente mollo in continuazione i libri che non mi prendono. Al contrario di molta altra gente, vedo anche Luca, io leggo per rilassarmi o divertirmi, ergo se il libro non mi diverte lo mollo lì.
    Con questo andazzo riesco a tenere la media di due libri letti a settimana.

    Uno dei primi libri che ho mollato è stato Robin Hood preso in prestito alla biblioteca scolastica delle medie. Non mi ricordo chi l’avesse scritto, all’epoca non ci facevo molto caso, ma se era Walter Scott capisco il me stesso di vent’anni fa e gli faccio un cameratesco “pat-pat” sulla spalla.
    Mi ricordo distintamente quel titolo appunto perchè stato il primo ad essere mollato brutalmente, senza nessun tentativo di riprenderlo in mano, e all’epoca anch’io ero influenzato dal mantra “devi finire ogni libro che inizi!”.
    Per fortuna sono guarito, grazie ai Fratelli della Foresta!

    p.s.
    Leggo anche Fantasy. Basta saper scegliere. :)

    Comment di Skalda • 20 Ottobre 2008 09:57

  10.  MonsterID Icon

    Io concordo pienamente con Skalda, ci sono tanti bei libri da leggere, perchè dovrei perdere tempo con qualcosa che non mi piace, lo faccio con tutto: libri, fumetti (che poi son libri, vabbè), dischi, film, videogiochi e pure fidanzate, toh.
    Anzi direi che il parallelo è perfetto: sentirsi obbligato a finire un libro perchè lo si è comprato mi pare come sentirsi obbligato a stare con una persona perchè ci si è fidanzati. :|

    Ah, manco io sono riuscito a finire l’essential di Howard the Duck, e il maestro e margherita l’ho iniziato tre volte prima di trovare lo stimolo a protarlo a termine, ma alla fine ne sono stato soddisfatto.

    Fare un elenco dei libri che ho mollato sarebbe troppo lungo, ma l’ultimo che ricordo è I versi satanici, che non era manco brutto, ma verso metà mi ha francesemente rotto i coglioni, ed è l’unico libro che non ho finito del “blocco per le vacanze”.

    Comment di mauz • 20 Ottobre 2008 10:34

  11.  MonsterID Icon

    Serir: L’Ombra dello Scorpione è invece il mio King preferito, ma io ho una piccola passione per le descrizioni della distruzione della società in occasione di immense catastrofi. E’ per questo che mi piacciono tanto i film di zombi. Invece, la seconda parte dell’Ombra (quella sulla ricostruzione del mondo) è meno bella, quindi hai fatto bene a mollarlo. :)

    Comment di xx • 20 Ottobre 2008 13:40

  12.  MonsterID Icon

    Golosino: Cent’anni di solitudine è uno dei miei libri preferiti, ma capisco benissimo che uno si possa sbomballare. Sei perdonato.

    Joril: spoilerato de che? Su Insomnia? Ma diamine! Ti ho detto che è brutto, ti fidi più di me o di quei figuri? ;)

    Comment di xx • 20 Ottobre 2008 13:41

  13.  MonsterID Icon

    M2: Tu sei una persona dalle letture troppo serie perché possa consigliarti King, ma secondo me almeno un romanzo o due dovrebbe essere letto.

    Lapo: ecco, tu la vedi in modo diverso da me. :) Io provo un po’ di senso di colpa a mollare i libri, magari come retaggio di un’educazione cattolica, però lo faccio. Tu sei più laico di me e lo vedi come un imperativo morale che, in quanto autoimposto, non ha senso violare. Lasciami però dire che o sei fortunato, o non affronti libri superiori alle 200 pagine, o sei un po’ masochista!

    Comment di xx • 20 Ottobre 2008 13:46

  14.  MonsterID Icon

    D’accordo con Xx che King sia un grande narratore, niente di piu’ vero.
    Sono convinto che in molti non lo leggano “per partito preso”, o perche’ i suoi libri sono tutti best-seller, o perche’ ha un fandom che lo adora. E’ uno di quegli autori che magari apprezzi ma non lo dici in giro. :)
    Personalmente lo adoro, e, effettivamente, e’ vero che “Insomnia” e’ forse tra i libri piu’ lenti a ingranare, quanto e’ vero che il finale non tradisce chi riesce ad arrivarci.

    Concordo anche con chi parla male di Pennac, lo trovo anch’io insopportabile, presuntuoso e costruito.

    Come libri mai finiti (bella l’idea) ci metto proprio un suo Malossen (guai a scriverlo in francese corretto), ma anche “Il Signore degli Anelli”, che mi riprometto di leggere in lingua originale, prima o poi (quando arrivo a “Tom Bombadil, Tom Bombadillo” chiudo il libro e bestemmio, ci ho gia’ provato 3 volte…).
    Ora sto lottando con Hyperion, che trovo di una pesantezza mortale ma non voglio mollare li’. E’ una faticaccia.

    Comment di Ale • 20 Ottobre 2008 15:07

  15.  MonsterID Icon

    Comunque Clive Barker è più bravo di lui. O anche no, visto che scrive (o scriveva) cose radicalmente diverse, e solo una fascetta editoriale poteva seriamente metterli in relazione.
    Se no vale anche “Borges è più bravo di Hemingway”.

    Comment di Kumagoro • 20 Ottobre 2008 17:05

  16.  MonsterID Icon

    XX12: “la sconfitta del re rosso”, riSOB. Per fortuna The gunslinger non m’e’ piaciuto.. (Tra l’altro l’avevo cominciato in edizione italiana ma la traduzione era di qualita’ cosi’ infima che ho dovuto procurarmi l’originale, bizzarro)

    Comment di Joril • 20 Ottobre 2008 21:09

  17.  MonsterID Icon

    Skalda: hai detto proprio quello che penso di Pennac, tranne il paragone con Obama che per me non c’entra una ceppa. :) E’ vero, io ho un rapporto un po’ austero con la lettura, lo vedo un po’ come un dovere e un modo per accrescere la mia cultura piuttosto che un vero e proprio piacere. Comunque, complimenti per i due libri a settimana! :P
    Scott, se non erro, ha scritto Ivanhoe in cui compare come personaggio Robin Hood. Ivannhoe lo lessi da ragazzo e mi piacque assai.

    mauZ: capisco e invidio la tua (e di Skalda) filosofia, ma mi chiedo: perché hai provato tre volte il Maestro e Margherita?

    Comment di xx • 21 Ottobre 2008 09:23

  18.  MonsterID Icon

    Perchè non è che non mi piacesse, ma ad un certo punto tendevo ad annoiarmi, complice anche il fatto che abbia un gran bell’inizio, ma la parte subito dopo sia decisamente più debole. E comunque, un sacco di gente i cui gusti condivido e apprezzo (non ultima Nadia) continuava a insistere sul riprovarci, e insomma, alla fine l’ho fatto. :)

    Comment di mauz • 21 Ottobre 2008 11:03

  19.  MonsterID Icon

    xx 13: escludendo categoricamente di acquistarli, magari chiedo qualcosa in prestito al mio sponsor Aldric, qualora li avesse. Cosa consigli di King?

    Ale: “The Lord of the Rings” è sicuramente meglio in Inglese, perfino la parte di Tom Bombadil.

    Spezzo una lancia ed un giavellotto in favore di Pennacchioni: quel che ho letto di suo, poco in verità, mi è piaciuto molto -nonostante l’ambientazione francese.

    Comment di M2 • 21 Ottobre 2008 13:31

  20.  MonsterID Icon

    Bella lì, curioso che siamo finiti ai partiti pro e contro King e pro e contro Pennac. :)

    Ale: mi hai fatto ridere. Mi immagino te che ti ci metti di buzzo buono, ti impegni, poi arrivi a “Tom Bombadil è un tipo allegro, ha gli stivali gialli e la giacca blu cielo”, bestemmi e accendi GTA IV, o riprendi in mano It. :)

    M2: i miei King preferiti sono It, L’ombra dello Scorpione (ma entrambi sono mattoni di oltre 1000 pagine) e Stagioni Diverse (quattro racconti, tra cui quello da cui han tratto il film Stand by Me), e in battuta minore Il Miglio Verde e Misery non deve morire.
    I kinghiano più kinghiani di me, che ne pensano?

    Comment di xx • 21 Ottobre 2008 14:22

  21.  MonsterID Icon

    La voglia di scaraventare il libro dalla finestra leggendo cose tipo “ahi che dillo, tom bombadillo” in effetti è forte. E in effetti, diciamocelo, il Signore degli Anelli è un po’ una cagata di libro. :D

    Comment di mauz • 21 Ottobre 2008 14:49

  22.  MonsterID Icon

    Joril: mi scuso. Se intendi comunque leggere la serie ti informo che non ho rubato molto alla tua trama. Diciamo che è solo un episodio.

    XX 20 (ah ah, venti venti, troppo forte; invece Trenta-trenta era il cavallo di Bravestarr, chi lo rammenta?)

    “Misery non deve morire” è il titolo del film, l’opera di King si chiama solo “Misery”

    Io divido i libri di King che ho letto in 3 categorie: possibile, plausibile, extra

    Nella categoria “possibile” rientrano i racconti che potrebbero effettivamente accadere nella realtà, senza una parte magica, extraterrestre o demoniaca. Tra questi entrano molti di quelli scritti con lo pseudonimo di Bachman (La lunga marcia, L’uomo in fuga, Blaze, Uscita per l’inferno, L’occhio del male – quest’ultimo anche se tirato un po’ a forza, visto che c’entra una maledizione di uno zingaro)
    Sono libri completi, dove King non è costretto a inventarsi finali strampalati o a ricorrere a deus ex machina di sorta – Lei cita giustamente le esplosioni
    Alla lista possiamo aggiungere Cujo, Stagioni Diverse (tranne il racconto “metodo di respirazione”), Il gioco di Gerald e – ovviamente – Misery.
    In questa tipologia mi sono risultati noiosi solo Colorado Kid e Dolores Claiborne.
    In tutti i volumi nominati il male è raffigurato dalla società, da una persona in particolare o da un animale che in qualche modo siano “matti come un dannato cavallo”, per citare lo stesso King.

    Nella categoria “plausibile” caccio le storie che, con un po’ di fantasia, possono essere accettate come accadibili. Persone con strani poteri potrebbero anche esistere al mondo (o forse ho guardato troppo Heroes di recente?). Comunque sia, consiglio La zona morta, L’incendiaria, Shining, Il miglio verde e forse anche Carrie. Non mi è piaciuto invece La bambina che amava Tom Gordon.

    Gli extra sono tutti gli altri, quelli che narrano di alieni, altri mondi, universi paralleli, fantasmi, zombie e via dicendo.
    A me sono piaciuti L’ombra dello scorpione, It, Le creature del buio (Tommyknockers), Insomnia, Buick 8, Christine – la macchina infernale, Pet Sematary, Cell, La metà oscura
    Non mi è piaciuto invece Rose Madder; per essere una storia di fantasia a mio parere ci sono troppi tentativi di spacciarla per verosimile

    Sono totalmente di fantasia, ma ugualmente scritti bene, i seguenti: Il talismano, Gli occhi del drago, Desperation, I vendicatori, Cuori in Atlantide, L’acchiappasogni, La casa del buio, Duma Key. E la serie della Torre Nera, dove effettivamente però il primo volume (L’ultimo cavaliere) risulta molto più scarno e “sciupato” degli altri, non so se per la traduzione o perché King l’abbia voluto così più di 30 anni fa.

    Non mi sono piaciuti i finali di: Cose preziose, Mucchio d’ossa, La storia di Lisey; non dico di non leggerli, ma teneteli per ultimi.

    Altri non mi ricordo, a parte i libri di racconti che consiglio vivamente. Non sono tutti ottimi (i racconti) ma sicuramente troverete qualcosa che vi piacerà.

    Comment di Babio • 21 Ottobre 2008 16:56

  23.  MonsterID Icon

    xx: grazie per il perdono. 100anni, comunque, prima o poi vorrei riprenderlo in mano.
    il signore degli anelli devo dire che l’ho letto fino in fondo, ma saltando a pié pari decine di pagine durante le quali mi sbomballavo platealmente i maroni.
    per quanto riguarda pennac, ho trovato i primi libri del ciclo di malaussene molto gradevoli, ma detestabile tutto il resto che ha scritto

    Comment di golosino • 21 Ottobre 2008 19:05

  24.  MonsterID Icon

    Gli Anelli: confessero’ qui che l’ho terminato, ma mi e’ costato uno sforzo notevole. Non amo la fantasy e ci ho messo circa 18 mesi, con lunghe pause tra una ripresa di lettura e l’altra. Ha cominciato a prendermi solo attorno a pagina 300 dell’edizione italiana – con le miniere di Moria finalmente T. tira fuori gli attributi scrittorii. Ho capito che scavando (ah ah) avrei potuto cavarne qualche altra gemma e ho perseverato: ma ci sono arrivato solo perche’ era Tolkien, eh, a nessun altro autore avrei concesso di tediarmi per 300 pagine impunemente.

    Comment di MCP • 21 Ottobre 2008 23:12

  25.  MonsterID Icon

    Sarà di famiglia, ma anch’io li mollo quando sono proprio costretta dal disgusto e spesso lo considero solo un arrivederci. Pochi dunque sono rimasti gli orfani, ho letto anche dei Wilbur Smith di 900 pagine che a pagina 50 sapevi già come andava la storia. Però Kim di Rudyard Kipling ha alloggiato 20 anni in camera mia e non sono mai andata oltre pagina 5 e il barone di Munchausen ha avuto la stessa sorte. In genere però sono prevenuta (mio fratello è MOOOLTO più aperto di me) e quindi se il libro non mi ispira non lo apro nemmeno. Pentendomi amaramente e recuperando il tempo perduto dopo: vedi Camilleri e Benni (non lo amo, ma in un periodo orrendo della mia vita è stato l’unica distrazione)

    Comment di sua sorella • 22 Ottobre 2008 10:43

  26.  MonsterID Icon

    mauZ: ma no, dai. Ora non esageriamo… :) Nonostante Tom Bombadil, è un gran libro.

    Babio: grazie per la disamina. Aggiungo che Mucchio d’Ossa, prima del finale che ricordo solo essere particolarmente scialbo, mi era anche piaciato parecchio.

    Golosello: dai, per la prossima volta leggi 100 anni. Poi ti interrogo!

    MCP: la prima parte è notoriamente la più faticosa, anche perché infarcita di deviazioni nonsense come Tom Bombadil. Il libro diventa appassionante, in effetti, a partire da Moria e poi, quando la compagnia si scioglie, diventa difficile smettere di leggere. Però uno dei miei capitoli preferiti, “L’ombra del passato”, è il secondo. Per non parlare del sollucchero de “Il concilio di Elrond”, in cui parlano e parlano per cinquanta pagine!

    Mia Sorella: partire prevenuti e recuperare è troppo facile. I Veri Testardi non si arrendono mai!

    Comment di xx • 23 Ottobre 2008 17:09

  27.  MonsterID Icon

    Voi volete dunque che M2 faccia una strage, volete vedere il suo lato più feroce, dite la verità.
    Comunque penso che l’errore principale con “Il Signore degli Anelli” è considerarlo “un” libro, mentre in realtà sono parecchi libri cuciti insieme. La prima parte, ad esempio, che infatti è rimasta del tutto sbilanciata (vedi prologo sull’erba pipa, che non ha poi un ruolo così fondamentale nella lotta contro Sauron) era in realtà il seguito dello Hobbit, con target infantile. Qui M2 saprà spiegare meglio di me la faccenda. Ma vedo anche che si definisce Tolkien uno scrittore fantasy. Non avete scampo, io mi dissocio da tutto e dirò che non vi ho mai conosciuto.

    Comment di Kumagoro • 23 Ottobre 2008 20:41

  28.  MonsterID Icon

    K: Vogliamo l’ira funesta di emmedue!
    Ora ne aggiungo una da troll: ma come, hanno un elfo fine-di-mondo che ferma come niente 7 Black Riders, e NON se lo portano dietro a cercare l’anello!? Masochisti!

    XX: Bombadin-don-dillo! Pero’ sapere che ci sia uno che, sostanzialmente, puo’ fregarsene dell’Oscuro Signore e’ in qualche modo sfiziosamente out-of-the-box.

    Comment di MCP • 23 Ottobre 2008 21:17

  29.  MonsterID Icon

    Mi concedo di tornare serio(so) e in side-topic e diro’ che ho trovato il Ritorno del Re il piu’ scorrevole ed organico dei tre volumi: forse risente meno di quel che dice K sul patchwork?

    Aggiungero’ che in tutta la saga si scarpina moltissimo e in genere non amo la prosa molto descrittiva, mi estenuano i lunghi resconti paesaggistici di lunghissimi viaggi a piedi per lande e per boschi: se descrive tanto, l’autore deve essere un Signor Scrittore per non farmi cadere addormentato. Ecco, Tolkien ha diverse idee, ha un amore smisurato per la materia che tratta, ha alcuni momenti di prosa molto buoni e qua e la’ delle vere gemme, ma nel complesso troppe volte la scrittura non e’ all’altezza della vastita’ di quel che vorrebbe comunicare.

    Pero’ ai miei occhi lo redime quest’amore che trasuda, per i personaggi, per tutto il mondo che allestisce nel dettaglio… la malinconia per tempi mai esistiti, ma vividi nella sua mente… si capisce che gli sarebbe piaciuto esserci, viverci dentro. In questo mi ha ricordato l’HP Lovecraft di Kadath e di altri racconti del ciclo di Randolph Carter.

    Comment di MCP • 23 Ottobre 2008 21:54

  30.  MonsterID Icon

    Ma Lovecraft ci viveva veramente in quei racconti. Come Dick. Sono quel tipo di scrittori a cui puoi chiedere “Ma dove la trovi tutta questa fantasia?”, e loro ti risponderebbero “Quale fantasia? Ommioddio, cos’è quell’ombra là in fondo?!”.

    Comment di Kumagoro • 24 Ottobre 2008 16:45

  31.  MonsterID Icon

    Lovecraft aveva 3 di sanity (hah, e chi gioca al gdr di Call of Cthulhu sa a cosa alludo…)

    Comment di golosino • 24 Ottobre 2008 17:23

  32.  MonsterID Icon

    Non è carino provocarmi in questo modo ;)
    E’ vero che il libro è disomogeneo come dice Kumagoro. Nasce come seguito de “Lo Hobbit”, ma poi “the tale grew in the telling” come scrisse in proposito Tolkien. I primi capitoli sono quindi totalmente diversi, come stile, come qualità e come implicazioni di logica interna, rispetto ai successivi -spartiacque è “Il Consiglio di Elrond”. Questi capitoli sono, specialmente, fin troppo ripetitivi, in quanto Tolkien raschiava il fondo del barile dell’ispirazione senza grandi risultati. La revisione a posteriori è risultata praticamente nulla, altrimenti avrebbe dovuto riscrivere quasi tutto. (continua ;P)

    Comment di M2 • 26 Ottobre 2008 11:33

  33.  MonsterID Icon

    Tom Bombadil è l’unico personaggio furbo di quel libro, tra l’altro: tromba e pensa ai fatti suoi.

    Comment di mauZ • 26 Ottobre 2008 14:09

  34.  MonsterID Icon

    Tom Bombadil è anche l’entità più potente della Terra di Mezzo o giù di lì. Direi che è quello su cui avrebbe scritto Lovecraft se invece che a Providence fosse nato a Los Angeles.

    Comment di Kumagoro • 27 Ottobre 2008 02:50

  35.  MonsterID Icon

    mauZ e Kuma: esatto. Tom Bombadil è molto potente proprio perchè ha rinunciato ad esercitare un controllo sulle vite altrui ed è del tutto concentrato su un’esistenza materialmente essenziale e sentimentalmente ricca.

    Per la cronaca: ho iniziato a leggere Insomnia di King. Appena ho aperto il libro mi sono subito allarmato e stavo per richiuderlo definitivamente: si ringraziava per il permesso di riprodurre brani da de “The Lord of the Rings”, ma ho tenuto duro e sto proseguendo la lettura.

    Comment di M2 • 4 Novembre 2008 17:32

  36.  MonsterID Icon

    Nel frattempo Michael Crichton è morto abbastanza prematuramente (ma dubito sarà rimpianto quanto Vonnegut o Wallace). E per celebrarlo stasera stanno mandando “Congo”, che è probabilmente uno dei peggiori film degli anni Novanta, almeno a giudicare dai cinque minuti che ho visto, popolati da patetici nani in costume da scimmia stile comiche di Benny Hill, dialoghi allucinanti e attori in modalità “recita scolastica” (sì, anche Tim Curry e Bruce Campbell). E con un “geniale” scienziato che ha collegato un ingombrante sintetizzatore vocale al gorilla a cui è stato insegnato il linguaggio dei segni (e con cui quindi poteva già comunicare a piacimento), così “finalmente potremo capire ciò che pensa”. (Per sorvolare sul muto che usa a sua volta il sintetizzatore, esclamando “Ora posso sentire la mia voce!”).

    Chricton ne sapeeva di scienza quanto Tolkien di erotismo. Sia pace all’anima sua, e speriamo che dove si trovi ora non incontri nessun “collega”.

    (Cristodiddio, nel doppiaggio italiano gli africani dicono frasi come “ber me è un biagere gonoscerla”!!!)

    Comment di Kumagoro • 9 Novembre 2008 00:50

  37.  MonsterID Icon

    Curiosamente, Congo e’ anche la canzone di punta dell’album con cui i resti dei Genesis decretarono il proprio definitivo suicidio artistico e commerciale.

    Comment di MCP • 9 Novembre 2008 20:36

  38.  MonsterID Icon

    Il Crichton come regista di se stesso non mi spiaceva. Come scrittore, ho letto solo Disclosure (Rivelazioni) e devo dire di averlo apprezzato: lontano dagli scandalismi, e’ piuttosto un’analisi dei rapporti di potere e dei meccanismi conflittuali che si instaurano all’interno di un microcosmo aziendale, non solo quindi tra i due protagonisti – gruppi, pressioni, mobbing, devozione, ascese e cadute, maestri e allievi, rivalita’, consorterie, non manca davvero nulla.

    Ma non solo: e’ anche il resconto di che cosa sia, materialmente e filosoficamente, un’azienda tecnologica, di come si trasmetta il sapere al suo interno, di che cosa significhi fondere due compagnie, e del perche’ tante fusioni siano controverse e difficilssime da portare a buon fine.

    Certo, anche in Disclosure fa un po’ a pugni con la scienza, ma in questo caso non e’ troppo dannoso.

    Comment di MCP • 9 Novembre 2008 20:38

  39.  MonsterID Icon

    Come scrittore, Crichton aveva anche la simpatica abitudine di scrivere solo su argomenti di moda. “Mi va di scrivere un nuovo libro, vediamo cosa dicono i titoli delle testate più popolari… Ah, parecchi scandali di mobbing aziendale. Perfetto, un bel libro sul mobbing ci sta benissimo subito dopo una storia di dinosauri impazziti”.

    Comment di Kumagoro • 10 Novembre 2008 02:40

  40.  MonsterID Icon

    ah, ecco cos’era quel film con un ridicolo gorilla che ho visto 2 minuti l’altra sera… pensavo fosse una commedia sbarazzina tipo Kangaroo Jack

    Comment di golosino • 10 Novembre 2008 12:52

  41.  MonsterID Icon

    Un brano di “Congo” era riprodotto sulla mia antologia di terza media. Beh, sempre meglio di D’Annunzio… Comunque mi aveva stimolato e mi ero andato a cercare il libro per leggermelo per intero. In fondo non è malaccio come storia di avventure, è un po’ come le storie di Barks con Paperone alla caccia di tesori, solo molto più scemine e prive della verosomiglianza scientifica a cui Barks teneva molto.

    M2: tienici informati. Non hai ancora mollato?

    Golosino: mi hai fatto ridere.

    Comment di xx • 10 Novembre 2008 18:27

  42.  MonsterID Icon

    e pensa che stavo parlando sul serio :)

    Comment di golosino • 11 Novembre 2008 11:07

  43.  MonsterID Icon

    xx: no, sto resistendo stoicamente! A quanto pare rivendico il diritto di finire “Insomnia” :-)
    Nel frattempo ho scoperto che ho già visto il film tratto da “Dolores Claiborne”.

    Comment di M2 • 12 Novembre 2008 19:23

  44.  MonsterID Icon

    Astutamente chiamato “L’ultima eclissi”, se ben ricordo.
    Bravo, non mollare! :)

    Comment di xx • 13 Novembre 2008 11:32

  45.  MonsterID Icon

    Io ho abbandonato, abbandono e abbandonerò un sacco di libri. Ma proprio un sacco!

    Comment di Chicca • 13 Novembre 2008 12:25

  46.  MonsterID Icon

    In un mondo pieno di gente coi dubbi, per fortuna che c’è Chicca che sa quello che vuole! :)

    Comment di xx • 13 Novembre 2008 17:55

  47.  MonsterID Icon

    xx: ho appena superato la seconda, deprecabile, citazione tolkieniana senza chiudere il libro con violenza… Sigh! Devo essermi rammollito.

    Chicca: mai pensato di fare bookcrossing?

    Comment di M2 • 14 Novembre 2008 12:14

  48.  MonsterID Icon

    M2: Giammai! Il libro è mio e me lo gestisco io. Vuoi mettereil sadico piacere di guardarlo e dire: “Ahaha! Sfigato! Non ti finirò mai!”.
    (sì, sono un po’ stressata)

    Comment di Chicca • 14 Novembre 2008 12:26

  49.  MonsterID Icon

    Curioso. Io, quando ho a che fare con un libro che non riesco a finire, la vedo invece come una mia sconfitta nei suoi confronti; come se il libro mi guardasse e mi dicesse: “Ahah! Sfigato! Non mi finirai mai!”

    Comment di xx • 14 Novembre 2008 14:51

  50.  MonsterID Icon

    M2: dovresti leggere (o forse non dovresti) il fumetto Punk rock and trailer parks di Derf, che parla della scoperta della scena punk rock in una cittadina americana alla fine degli anni ’70. Il protagonista, Otto, è un disadattato che cita continuamente Tolkien. Per qualche ragione che non ho ancora compreso, questo fumetto mi è piaciuto un pacco.

    Comment di xx • 14 Novembre 2008 14:54

  51.  MonsterID Icon

    Chicca: mi fai un pò paura… ^^;

    xx: Ti è piaciuto perchè ti ricorda il tuo amico M2. Adesso però devo leggerlo!! In qualità di Mega-presidente galattico di Pro-Glo come mai non lo hai fatto pubblicare? C’era la buona occasione del triennio di fissa tolkieniana procurata dai… COUGH… film di Jackson.

    Comment di M2 • 17 Novembre 2008 12:02

  52.  MonsterID Icon

    Forse tutto deriva dal mio trauma con Anna Karenina e con L’Idiota.
    Con “lei”, dopo l’impatto col trenino, ho esultato e chiuso il libro. Non ne potevo più. E non ritenevo le altre vicende degne di essere conosciute.
    Con “lui”, a un certo punto ero talmente INCAZZATA che dissi: “Sei troppo idiota perchè io possa continuare a leggere le tue insulse vicende. Cretino!”.
    Epperò io sono anche una che si copre gli occhi durante le scene truculente dei film e che piange come una vita tagliata per tutta una serie di eventitelevisivi: da alcuni servizi del telegiornale, ai ricongiungimenti familiari delle peggio commedie americane, allo strazio dei film sulla shoah (ma lì rischio la disidratazione). Quando poi sono triste e voglio piangere per un paio d’ore filate guardo “Tutto su mia madre”.
    Ecco: diciamo che sono “un filino” simpatetica.

    Comment di Chicca • 17 Novembre 2008 13:26

  53.  MonsterID Icon

    M2: non l’ho fatto ancora pubblicare perché l’ho letto il mese scorso, perché non è molto nella nostra linea editoriale e perché credo piacerebbe solo a me. :)

    Chicca: Per Anna Karenina, la cosa mi stupisce, perché io ritengo che il vero protagonista sia Levin, non Anna, e infatti la storia si chiude su di lui e non capisco come si possa interrompere la lettura a poche decine di pagine dalla conclusione. Ma Anna Karenina è il mio libro preferito, quindi sono un po’ di parte.
    (Però l’immagine di Chicca che inveisce contro i personaggi dei libri mentre li legge è impagabile. E credo anche di avere assistito a situazioni simili!)

    Comment di xx • 17 Novembre 2008 14:51

  54.  MonsterID Icon

    XX: possibilissimo. Non ho ritegno. E ho sempre parlato con i libri. Quello con cui ho il peggior rapporto è, ovviamente, il Rocci, temutissimo vocabolario di greco (quindi, ammetto, non un libro vero e proprio), verso il quale ho sbraitato fin troppe volte: “Che cosa stai cercando di dirmi?!”. Ammetto anche di essermici addormentata su più volte.

    Comment di Chicca • 17 Novembre 2008 20:44

  55.  MonsterID Icon

    SimpatetiChicca: tieni presente che quei programmi sono fatti apposta per suscitare il pianto e la commozione catartica, quindi che problemi ti fai? L’importante è non piangere durante “Schindler’s List”. Per consolarti confido una mia esperienza realmente frustrante col Rocci, durante un compito in classe: c’era un verbo che poteva significare due cose assolutamente opposte e stravolgere il senso della versione.

    xx: una linea editoriale che non abbia alcun collegamento con Tolkien è per definizione quantomeno opinabile ;-)

    Comment di M2 • 21 Novembre 2008 18:19

  56.  MonsterID Icon

    Ecco, io sono un tipo abbastanza sensibile, ma Schindler’s List non mi ha mai smosso di un picometro. Curioso, forse sono un po’ nazista dentro. Infatti piango sempre come un salame guardando Heidi.

    Il Rocci, in fondo, è anche simpatico, basta prenderlo per il verso giusto, magari offrendogli una spuma.

    Il giorno in cui uscirà un fumetto autobiografico di Tolkien, o un fumetto sperimentale con collegamenti al Signore degli Anelli, sarò in prima fila per pubblicarlo in tuo onore, anche se farà cagare.

    Comment di xx • 25 Novembre 2008 17:41

  57.  MonsterID Icon

    Ma Schindler’s List non è un film che deve far piangere, casomai scioccare. Comunque chi non ama Spielberg è arido dentro.

    Comment di Kumagoro • 26 Novembre 2008 23:11

  58.  MonsterID Icon

    Certo. Chi non ama Prova a prendermi, La guerra dei mondi e Jurassic Park II è arido come il Kalahari. :P

    Anch’io sono uno spielberghiano, diamine, ma ci sono alcune parti di Schindler’s List in cui il patetismo la fa da padrone.

    Comment di xx • 27 Novembre 2008 10:46

  59.  MonsterID Icon

    Io non ho mai visto schindler’s list e me ne vanto. Però “il colore viola” mi ha commosso. Quindi non posso dire di essere spielberghiano ma nemmeno di odiarlo come faccio con gli adolescenti e con i vecchi col cappello.

    Comment di serir • 27 Novembre 2008 14:30

  60.  MonsterID Icon

    Da quando “Prova a prendermi” è un brutto film? (O un film patetico? E’ una commedia d’azione). E “La guerra dei mondi” è tecnicamente sbalorditivo, bisogna solo inchinarsi di fronte alla maggioranza delle scene d’azione. Potevi semmai citare “Hook”, o “A.I.”, o lo stesso “Il colore viola”.

    Comment di Kumagoro • 27 Novembre 2008 20:35

  61.  MonsterID Icon

    Io con Schindler’s list non ho pianto. In compenso mi sono disidratata con Jona che visse nella balena.

    E, per la gioia di Seriruccio bbbello (e sto meditando – quindi non lo farò – un post in proposito per i Maialini), mo pianto come una dannata negli ultimi 10 minuti dell’ultima puntata di Six feet under.

    Comment di Chicca • 2 Dicembre 2008 19:49

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