Non ho mai amato camminare, perlomeno in una specifica declinazione. Può infatti piacermi fare la tipica “passeggiata”, da quella postprandiale rilassata per digerire a quella per fare shopping a quella più impegnativa in montagna. Mi piace quindi camminare per il gusto di farlo, laddove detesto invece ferocemente andare a piedi per recarmi in un luogo specifico. Mi annoia, mi stanca, mi infastidisce. Quando mi capita perché ne sono costretto, scarpino velocissimo o addirittura corro in modo da ridurre al minimo l’agonia del tragitto, pensando: “Vi prego, datemi una motoretta, un autobus, un sidecar, una mongolfiera, una bicicletta! O almeno portatemi in spalla!”
Da bambino la pensavo già così, e quando ne avevo la possibilità correvo sempre, arrivando affannato e sudato a destinazione. Quando invece ero costretto a camminare, magari insieme alle vecchie zie che andavano pianin pianino e magari volevano persino il braccetto, sbavavo dalla rabbia e meditavo qualche soluzione. A parte l’ovvia risposta di prendere sempre la macchina, salutare abitudine, mi arrovellavo nell’inventare qualche stratagemma per camminare più rapidamente. Ero infatti convinto (e lo sono ancora!) che esista un modo per camminare più velocemente, ma non qualche tecnica strana tipo quella che usano gli atleti della marcia, quella buffa in cui si muove l’anca: piuttosto qualcosa di totalmente inaspettato e a cui, nella storia delle oltre dieci miliardi di persone mai vissute, nessuno abbia mai pensato, e che conduca ad aumenti di velocità proprio radicali. Qualcosa di rivoluzionario, talmente geniale nella sua semplicità che chiunque, dopo averlo sentito, possa dire “Ma perché non ci ho pensato io?”.
“Sì, bravo, ma cosa? Come vuoi migliorare qualcosa di così naturale e semplice come la camminata?” diranno i più rompiballe dei miei lettori (cioè tutti). Non lo so, per saturno! Se lo sapessi non solo andrei a piedi più rapidamente, ma brevetterei la mia Supercamminata Plus Plus Plus (ho anche già il nome pronto!) e sarei ricchissimo. E andrei in giro per il mondo a chiedere i soldi a tutti quelli che la usano, intanto camminando farei in fretta.
9 Comments »
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Scarpe turbo. Tipo quelle di Paperinik.
Comment di barbara • 10 Giugno 2010 16:18
Tutto ciò mi ricorda una gag dei Monty.
Ma anche le gare di “percorso misto” cronometrato che si facevano alle elementary… in una delle quali migliorai il mio tempo proprio grazie ad una camminata speciale! (nonché silly)
Comment di MCP • 10 Giugno 2010 16:36
Barbara: non vale l’uso di dispositivi esterni. E poi Paperinik è così demodé! :)
MCP: ah, i “percorsi di guerra”, li chiamavamo noi. Vogliamo sapere tutto sulla tua silly-camminata, però.
Comment di xx • 11 Giugno 2010 09:29
@XX: detto percorso si svolgeva in palestra e valeva come qualificazione a un qualche eventone tipo Giochi della Gioventu’, ma a base locale (che tempi!); oltre a un passaggio in equilibrio sulla trave, qualche salto di ostacoli ed altre amenita’, prevedeva a un certo punto di “correre intorno” a tre cerchi posati a terra. Fare il perimetro, insomma.
Alla prima prova, come quasi tutti, feci i passettini rapidi e ravvicinati, a ginocchia alte: tempo finale 30 secondi.
Alla seconda, l’illuminazione: una sorta di falcata lunghissima, solo tre o quattro passi per ogni cerchio, con un piede sempre a terra – tempo finale, 27 secondi.
Ricordo lo sguardo stupito dei miei compagni. Pero’ non mi qualificai lo stesso, sgrunt!
Comment di MCP • 12 Giugno 2010 21:28
secondo me il chili con carne può aiutare
Comment di golosino • 14 Giugno 2010 15:33
MCP: la morale della storia è che la mente non vince sul corpo. Almeno, per qualificarsi alle medie.
Golosino: certo, viaggiare col vento in poppa aiuta.
Comment di xx • 14 Giugno 2010 15:45
Ah-ah. Hai detto poppa.
Io quella cosa della supercamminataplus la sogno praticamente da quando sono bambino, ma riferita al volo: nel mio sogno ricorrente io SO di saper volare… ed è facilissimo! Ogni volta me ne stupisco: com’è che non mi ricordo quando sono sveglio? Tipo nella Guida Galattica per Autostoppisti, quando Arthur impara la tecnica di “dimenticarsi” di cadere e così vola: tale e quale. Ma è un sogno, Luca, è un SOGNO. E quando la mente è avvelenata dai sogni irrealizzabili sono guai. Oh sì, se sono guai!
Detto questo (toh, dico sempre “detto questo”: forse perchè faccio sempre qualche premessa): siamo proprio anime gemelle, Luca! Io adoro camminare per raggiungere qualche posto! Anzi: spesso ritardo l’arrivo per gustarmi la camminata, ma non rallentando bensì allungando il percorso: io devo camminare velocissimo, se no non mi diverto e mi stanco. Infatti quando faccio shopping (e in questo, credetemi, c’è lo zampino della Kotekina) mi stanco subito: due passi, una vetrina, una perizia sui prezzi e sulla qualità delle stoffe, due commenti (estorti) e altri due passi (e così via): una tortura!
Comment di kotekino • 16 Giugno 2010 15:34
Ma no, che c’entra? Mica si può volare, anche se Douglas Adams dice il contrario! Invece la Supercamminata Plus Plus Plus (ci sono tre Plus, per mercurio!) esiste, bisogna solo scoprirla.
Detto ciò (e fanculo ai tuoi commenti in due atti!), in che senso anime gemelle? Nel senso che siamo complementari, visto che amiamo cose opposte?
Comment di xx • 16 Giugno 2010 15:47
Nel senso di “siamo anime opposte”, detto con un filo di ironia (che hai subito colto) :)
Sì, hai ragione: fanculo ai miei commenti in due atti. Detto ciò: ti invito a pensare alla Supercamminata Plus Plus Plus con il dovuto impegno, allora. Dai! Scopri il modo e divulga il verbo!
Comment di kotekino • 16 Giugno 2010 16:28