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Vi ricordate delle mie avventure da Giovane Calciatore Stasso de’ Stassis? No, eh? Dateci un ripassino, sussultate per l’indignazione e poi tornate qua. Ci siete? Avete sussultato? Bene, riprendiamo il discorso. Ad un certo punto, nell’inverno 1984/1985, venne organizzato un torneo interno alla società Alassio F.C. (o Alassio Associazione Calcio, o Alassio Cricket & Football Club, ne ignoro la ragione sociale e lascio il compito ai volonterosi di documentarsi), torneo che era malefico per due aspetti differenti.

Il primo, per le intromissioni della Chiesa all’interno di una società (di calcio) laica. Detto torneo, infatti, si svolgeva nel quartiere di Alassio chiamato la Fenarina, in un campetto di terra battuta accanto a una chiesa. Le partite si svolgevano di domenica mattina, e per potervi partecipare era obbligatorio assistere alla messa. “Bella forza”, direte voi, “il campo probabilmente apparteneva alla parrocchia e quindi aveva pieno di diritto di dettare le regole per il suo uso!”. Giusto, se non fosse che, ammesso e non concesso che sia corretto che una parrocchia possegga un campo da calcio (se ne parla nel concordato?), il punto è che comunque la partecipazione al torneo era promossa e incoraggiata (poteva persino essere obbligatoria, non ricordo, chissà!) dall’Alassio come squadra. Ai tempi non ci facevo neanche caso, intanto andavo a messa lo stesso, ma a posteriori mi fa inveire. Invettive.

Il secondo è, a ripensarci, assai paradossale. Le squadre in cui erano stato divisi i ragazzi dell’Alassio prendevano il nome da un certo insieme di squadre nazionali. Praticamente, invece di chiamarci squadra A, B, C o simili, c’era il Brasile, c’era la Germania, c’era l’Argentina, c’era la Spagna (in cui militavo io), c’erano altre squadre che ho rimosso, e c’era l’Italia. In un impeto di patriottismo che più miope non si può, chi aveva composto le formazioni aveva messo nell’Italia tutti i ragazzi più bravi, senza eccezioni. Il torneo, quindi era stato a senso unico con l’Italia che vinceva a mani basse tutte le partite. Ora, io mi chiedo cosa passi per la testa ad un allenatore che fa una scelta del genere: è solo questione di bieco patriottismo? Di replicare la vittoria al mondiale spagnolo appena passata? La sensazione di potere di forgiare un’altra vittoria dell’Italia, come Bearzot ma con dei ragazzini? Bisogna essere ben scemi, eh!
Per il resto il Brasile era anche abbastanza forte, le altre squadre erano più o meno tutte uguali, tranne la mia che era decisamente più scarsa e sfigata: non avevamo nemmeno il portiere e ce ne veniva prestato uno a caso da un’altra squadra in occasione di ogni partita. Vivemmo solo il nostro momento di gloria nella partita contro l’Italia: alla fine del primo tempo vincevamo 3-1 e il pubblico rumoreggiava “L’Italia perde 3-1 contro la Spagna!”, ma purtroppo poi la partita finì 4-3 per gli azzurri. Fortuna imperatrix mundi.

E comunque, nel 2010, la Spagna vince i mondiali, sicuramente perché io ci militavo un quarto di secolo prima.

6 Comments »

  1.  MonsterID Icon

    primo: Inveiamo tutti contro la Chiesa! Da me posseggono anche un campo da tennisssss….

    secondo: pensa con che trauma facevano crescere i giovini!

    contorno: a quando gli spaghetti alla carbonara?

    Comment di Tripplo • 20 Luglio 2010 10:43

  2.  MonsterID Icon

    Gli spaghetti alla carbonara sono già stati trattati informalmente qui, e come da tema dell’articolo non li sfioro nemmeno con un palo lungo dieci metri. Anche se sono io ad avere la ricetta giusta!

    Comment di xx • 20 Luglio 2010 10:46

  3.  MonsterID Icon

    Volevo vedere se eri attento! Mi ricordo la discussione, una delle più appassionanti!!!

    Comment di Tripplo • 20 Luglio 2010 11:04

  4.  MonsterID Icon

    Sono assolutamente indignata!
    Meno male che quest’anno vi siete presi la rivincita ai mondiali.

    Sull’ingerenza della Chiesa anche nei tornei di calcio tra ragazzini posso solo ricordare che è grazie a quegli astuti trucchetti (più qualche massacro qua e là) che si è aggiudicata il primato da alcuni secoli. Un po’ come la mafia.

    Comment di barbara • 20 Luglio 2010 12:14

  5.  MonsterID Icon

    Sull’ingerenza della Chiesa nei tornei di calcio tra ragazzini et similia: mai sentito parlare di san Filippo Neri e san Giovanni Bosco (la cui statua in gesso con gli occhi strabici incombe in un considerevole numero di chiese, oratori et similia del nord Italia)?

    Sui nomi delle squadre nei tornei tra ragazzini: anche ai miei tempi c’era la tendenza a chiamarsi con nomi di nazionali, soprattutto se si era a ridosso dei mondiali: ricordo che una volta che obiettai che ne avevo piene le scatole di Argentina, Brasile, Francia, etc., una squadra decise di chiamarsi Banana Split… Ricordo anche di quell’anno (l’83) in cui una squadra si chiamo’ Amburgo in onore di Felix Magath che beffo’ la Juventus in finale di Coppa dei campioni e un’altra Toronto Blizzard, che era la squadra dove era andato a giocare Roberto Bettega a fine carriera

    Comment di paolo • 21 Luglio 2010 10:01

  6.  MonsterID Icon

    Paolo: il Toronto Blizzard è noto da queste parti grazie a quest’altro articolo sul mondo del calcio e il piccolo Luca.

    Ad Alassio c’è il Don Bosco, che è una scuola media (e superiore) malvagia come si legge nell’articolo sul professor Enzo, e poi perché (più seriamente) quando ha qualche ragazzo difficile tra le mani si limita a espellerlo invece di cercare di recuperarlo, alla faccia della carità cristiana.
    Su Filippo Neri invece non so niente, ma mi pare di ricordare che ad Albenga ci sia qualcosa di relativo.

    Comment di xx • 21 Luglio 2010 10:15

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