Mi son sempre piaciuti un sacco i cartoni animati e i manga sportivi. Sì, quelli dove ci si allena in modo sovrumano sfidando le proprie possibilità nonché le leggi della fisica per fortificare il corpo e lo spirito e per riuscire ad imparare quei colpi segreti che permetteranno la vittoria, anche se questi ultimi sono in effetti molto tipici degli anni ’70, e già nel decennio d’oro dell’animazione giapponese per noi trentenni (’78-’88) sono rari, se ne trova traccia forse in Holly e Benji. Mi piacciono questo tipo di opere perché posso esaltarmi un sacco a pensare quando sia figo alzarsi alle cinque per allenarsi fino a vomitare per la fatica, poi andare a scuola dormendo dietro un quaderno e mangiando il bento in anticipo, e poi riprendere ad allenarsi nel pomeriggio, il tutto senza che io faccia in effetti il minimo sforzo. E poi quando i nostri eroi andranno al Koshien/giocheranno la finale/riusciranno a realizzare il colpo speciale, è un po’ come se fosse stato merito mio!
In questo ambito merita un approfondimento Mila e Shiro due cuori nella pallavolo per il successo ottenuto in Italia, un successo che forse solo Holly e Benji ha saputo rivaleggiare. Ma se per quest’ultimo la strada era spianata in Italia, terra di pizza pallone mandolino, Mila ha saputo crearsi un pubblico con uno sport che è diventato popolare probabilmente grazie a questa serie. In oltre vent’anni di repliche, si sono succedute sui campi di pallavolo italiani milioni di quattordicenni che avevano in testa solo “fare muro” e “servizi di punta”, che speravano di avere un Mister Mitamura che le allenasse duramente e che miravano a vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Seul del 1988. Anche dopo il 1988, ovviamente. Tutte che vogliono schiacciare, perché si sa che se giochi in ricezione, come Nami, poi finisce che il tuo allenatore ti picchia, e se fai l’alzatrice, come Kaori, poi finisci a far la pubblicità al Philadelphia. La serie ha inoltre il merito di coniugare anche un po’ di drama alle vicissitudini sportive, con l’amorazzo con Shiro (dimenticato dopo poche puntate, però), le rivalità con le amiche/nemiche, le vicissitudini familiari, e di presentare una protagonista con una certa personalità, laddove Holly o Mimì o Naoto Date sono personaggi assolutamente anonimi (e Holly è infatti soffocato dai comprimari nella memoria collettiva). I fan di Mila e Shiro potranno divertirsi un po’ con questo tumblr irrispettoso che io trovo spassosissimo: il gioco di prendere i fermi immagine e reinterpretarli si può fare con qualunque cartone, ma il fatto che sia stato fatto con Mila ne testimonia la popolarità.
Io stesso, pur trattandosi di una serie da femmine, ho visto Mila e Shiro più volte, ma solo di recente mi son chiesto una cosa che non mi fa dormire di notte: perché diamine la squadra dove va a giocare Mila si chiama Seven Fighters, se i giocatori di pallavolo in campo sono sei?