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Passeggi roditori

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Nel 2010 la parola “compagno” ci risulta veterocomunista, sessantottina, primarepubblichina, marxista-leninista e chi più ne ha più ne metta. Eppure anche intorno al 1980, periodo a cui risale questa pubblicità, era una parola molto carica politicamente: non potevi dire “compagno” e non pensare a Berlinguer, alla lotta di piazza, agli studenti impegnati politicamente. Erano altri tempi, la politica era dappertutto, ma anche negli snack al riso soffiato?O, viceversa, era una parola talmente comune che non suonava strano sentirla così fuor contesto?

Che poi, al di là dello straniamento sulla terminologia, nascono un sacco di altre domande:

Perché i castori?!? Volete forse dirci che il Ciocorì/Biancorì sono duri come il legno?
E’ più zoccola lei o più servo della gleba lui?(e poi non è che sia molto comunista-emancipazione della donna far faticare l’uomo mentre lei si gode la vita, eh!)
Ma voi avete mai visto una giostra fatta così, con le biciclettine finte? Che senso ha?
Perché intorno ai baloon ci sono le onomatopee “crank cronk”, se nessuno sta sgranocchiando? (anche se entrambi si dichiarano in procinto di addentare)
Ma i castori sudano?
E soprattutto…perché la castora succhia il gambo di un fiore?

(Nota sul titolo che porta a un piccolo Aneddoto Inconcludente: in prima media avevo una professoressa di matematica che si chiamava Passeggi. Il cognome di questa signora non mi entrava in testa, e io continuavo a chiamarla “Compagni”. La cosa era ancor più buffa perché il tratto somatico rilevante della Compa Passeggi erano gli incisivi sporgenti. Da cui “compagni roditori”.)

PS: però Ciocorì e Biancorì rullano di brutto!