Luca, otto anni, va a scuola dalle suore, è comunicato, va a messa, si confessa e zia Adelina gli ha insegnato a dire le preghierine. Egli esegue, ma, tuttavia, è una persona precisa, e ci tiene a stabilire alcune regole ed accorgimenti molto mirati.
1) Le preghiere valgono solo se dette in “modalità preghiera”. La modalità preghiera viene attivata col segno della croce (nelnomedelpadredelfigliedellospiritosantoamen) e chiusa nello stesso modo. Se uno si dimentica di chiudere la modalità preghiera, rischia di passare tutto il suo tempo così, e poi chiuderla la volta successiva quando crede di riaprirla. Non è ben chiaro che succede se uno vive in modalità preghiera, ma quel che è certo è che le preghiere dette al di fuori della modalità apposita non valgono.
2) Le preghiere vanno dette di sera prima di dormire. Nei seguenti giorni speciali vanno dette anche al mattino, appena svegli: Natale, Pasqua, e compleanno.
3) Le preghiere vanno sussurrate. Non solo pensate, ma nemmeno declamate ad alta voce. Muovere solo le labbra può essere sufficiente.
4) Le preghiere da dire sono le seguenti, in quest’ordine: Ave Maria, Padre Nostro, Atto di dolore, L’eterno riposo, Angelo di Dio. In caso uno abbia visto un film di paura, è concesso dire più volte l’Angelo di Dio (per essere più protetti da quello scansafatiche) o l’Eterno Riposo (ma solo se il film di paura riguarda fantasmi, vampiri, zombi o gente morta in qualche modo che bisogna tenere buona)
5) Dimenticarsi di dire le preghiere è come dimenticarsi di lavarsi i denti: non serve a niente recuperare il giorno dopo, ormai la frittata è fatta. Probabilmente se una sera scordi uno dei due ti fai qualche secolo di purgatorio, ma se son tutte e due…beh, c’è Belzebù col forcone che ti aspetta!
Completo la trattazione con un micro-aneddoto inconcludente in tema.
Il piccolo Luca racconta la seguente barzelletta:
– Qual è la barzelletta preferita da Andreotti, attuale presidente del consiglio dei ministri?”
– Non sappiamo qual è la barzelletta preferita da Andreotti, attuale presidente del consiglio dei ministri, Luca. Diccelo tu – risponde il parentame.
– E’ l’Angelo di Dio, perché dice “Reggi il governo a me”.
Risate educate del parentame. Spiegazione: io avevo capito “Reggi il governo a me” invece di “Reggi e governa me”, e mi pareva si adattasse ad Andreotti. Il che era anche vero, ma mi sfuggiva perché invece dovesse riguardare me, che non ero presidente del consiglio dei ministri (se non a mia insaputa, almeno).
12 Comments »
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Io non sono mai stato molto ligio con le preghiere. Soprattutto non ne ho mai imparate così tante!
Comment di deedrew • 22 Marzo 2012 19:07
1) Idem, ma proprio uguale uguale, compresi dubbi irrisolti. Se mi addormentavo senza chiudere, a volte chiudevo il mattino dopo :D
4) Pater, Ave, Angelo, Gloria
Comment di MCP • 23 Marzo 2012 03:19
Stesse suore stessa zia…… Modalità preghiera indispensabile però la mia suora voleva anche il rosario il sabato. Mi sono trovata tempo fa a recitarlo in una triste occasione: non mi ricordavo fosse tanto palloso però il finale spacca! Ps solo quelli bravi se lo ricordano😁
Comment di Anonimo • 24 Marzo 2012 14:59
non chiudere la modalità preghiera è come lasciare aperta la senza chiuderla, e poi ti viene tutto il testo in corsivo…
Comment di golosino • 26 Marzo 2012 11:29
ahah, lo ha fatto!
Comment di golosino • 26 Marzo 2012 11:30
Il tag lo usavo anch’io. :)
Ma mi ricordavo solo due preghierine: il Padre Nostro e l’ AveMaria. L’atto di dolore non l’ho mai imparato bene.
Una cosa che mi ricordo distintamente era che “dovevo” pregare in ginocchio appoggiato al letto. Le poche volte che l’ho fatto direttamente sotto le coperte l’ho sentita come una scorciatoia che aveva invalidato lo sforzo.
Cattolicesimo inside.
Comment di Skalda • 26 Marzo 2012 15:38
Deedrew: male! finirai all’inferno!
MCP: ma eri sicuro-sicuro di non avere chiuso? E se sbagliavi?
Miasorella: spoileraci, come finisce il rosario?
Golosino: ahahah. Ah.
Skalda: no, il ginocchio mi è stato risparmiato. Di solito a letto.
Comment di xx • 2 Aprile 2012 13:22
suasorella: dai, dicci come finisce il rosario… col Salveregina? ma in originale latino o in traduzione italiana?
Comment di paolo • 2 Aprile 2012 14:42
@XX: a volte non ero sicuro o non ricordavo bene – in tal caso esisteva una regola supplementare: qualunque cosa decidessi (piazzare o non piazzare un tag di chisura il mattino dopo), scendendo dal letto la situazione si azzerava automaticamente.
Comment di MCP • 3 Aprile 2012 22:02
Spoiler…finisce in un crescendo da rave party non in latino purtroppo del tipo regina della misericordia – pregapernoi, regina dei cielo pregapernoi, luce di tutte le stelle – pregapernoi, madre degli afflitti -pregapernoi. Ci manca solo la ola finale
Comment di suasorella • 18 Aprile 2012 10:09
Le “Litanie Lauretane” (anni di chierichetto danno il loro frutto)!
Comment di Botty • 18 Aprile 2012 14:04
Almeno le litanie vannod ette in latino, se no che gusto c’e’?
Comment di paolo • 23 Aprile 2012 16:11