Con le mele un bel maiale
piace a tutti e non fa male,
è per questo che zio Luca
ve lo impara, e non dà buca.
Cominciam con gl’ingredienti,
ve lo giuro, non son venti.
Una lonza di quattr’etti,
mela e mezza ma a pezzetti,
una bionda gran cipolla,
dell’aceto, che sia in bolla,
sale e pepe, come godo,
olio EVO e un po’ di brodo.
Cominciam con l’affettare
tutto il nostro buon mangiare.
“Grunt” faceva quel porcello,
fallo a pezzi col coltello,
pezzettoni medio-grandi,
come il naso di quel Gandhi.
La cipolla e i frutti gialli
sbuccia tosto e a pezzi falli,
prendi quindi un bel padello
dove metti l’ex-porcello.
Un po’ d’olio, grande fuoco,
sfrigolar lo faccio un poco.
Quando sembra rosolato
ecco aggiungo il trifolato,
ma perché ciò non si bruci
è l’aceto or che scuci,
anzi no, mi son sbagliato,
prima il brodo va ficcato.
Sala e pepa a tuo piacere,
e tre calci nel sedere,
se non giri tutto quanto
e ne meni un giusto vanto.
Se il suino appare pronto,
te lo dico ché sei tonto,
con un poco di pazienza,
tu lo estrai, ne farai senza.
Cuoci ancora tutto il resto,
alla fin sarà assai pesto,
Il fu Gimmi allor rimetti:
scalda ancor quei bei tocchetti.
Ecco fatto, puoi mangiare,
e alla fine sputtano la metrica.