Grandi scoperte
Sassello, estate 1980.
Simone G: Blah blah blah cazzo blah blah blah
Luchino Ingenuino: Che cos’è il cazzo?
Tout le monde: Ah, ah, ah! Luca non sa cos’è il cazzo!
Marco P: E’ quello che hai lì (indicando l’oggetto della discussione).
Luchino ora un pochino meno Inguenuino: Ah.
Da allora ho imparato a far finta di sapere il significato delle parolacce e a cercare di dedurle dal contesto, e al limite poi indagare con discrezione in seguito. Si tratta di una condotta che viene spesso utile in questa cinica, ipocrita vita.
26 Comments »
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Ciao Luca, da quando ho letto questo post mia ha assalito un atroce dubbio!?!
Era il cazzo o la minchia? non per essere volgare ma solo per analizzare meglio la cosa…
Mi sembra di ricordare la discussione nata a posteriori sull’analisi della parola: il termine “la minchia” essendo femminile non poteva sicuramente intendere l’organo riproduttivo maschile.
Comment di Simone G. • 10 Novembre 2006 10:10
Sono ragionevolmente certo che si trattasse del “cazzo”. La discussione sulla minchia la ricordo anch’essa, ma si è svolta in un periodo posteriore. Si noti comunque che i siciliani utilizzano un termine femminile per l’organo maschile e uno maschile per l’organo femminile. Diabolici trinacriesi.
Comment di xx • 10 Novembre 2006 10:27
qual è il termine maschile per l’organo femminile? non mi viene in mente…
Comment di golosino • 10 Novembre 2006 11:10
“Sticchio”.
Comment di xx • 10 Novembre 2006 11:21
lo sticchio è la figa?
mai sentita questa…
Comment di golosino • 10 Novembre 2006 14:33
Veramente dovrebbe riferirsi al solo clitoride.
Comment di Carlo • 10 Novembre 2006 18:29
Wikipedia lo sa: http://it.wiktionary.org/wiki/Sticchio
(Comunque in giro per la rete si trovano anche definizioni correlate come la sineddoche “un pezzo di sticchio = una bella ragazza” e l’espressione “sticchio peloso”, che non credo proprio possa riferirsi al solo clitoride).
Comment di Kumagoro • 10 Novembre 2006 19:06
Magari l’omino del tombino lo avrebbe apprezzato maggiormente.
Comment di xx • 12 Novembre 2006 10:59
caro xx hai ragione noi siculi siami proprio dei diabolici trinacriesi. le mie coinquiline ne sanno qualcosa, chedi a loro
from agrigento(trinacria)
ps viva ‘u sticchiu
Comment di silvio • 22 Febbraio 2007 22:59
un sulu chiu’ pilu pi tutti, ma puru cchiu’ sticchiu! Cazzu cazzu iu iu…
Nell’accezione volgare, quindi quotidiana, anche nel periodo moderno in Sicilia chiamasi sticchio l’organo riproduttivo femminile nel suo complesso; non saprei se scientificamente o anatomicamente parlando magari dal pdv medico, per sticchio si sia mai inteso il solo clitoride: personalente penso proprio di no!
Inoltre confermo che la parola sticchio viene usata in molto espressioni volgari del tipo:
Compa’tal’e’chi pezzu i sticchiu ca sta passannu
Moru chi sticchiuna, ci l’alliccassi tuttu
Tira cchiu assa’ un pilu i sticcu d’un carru di vo’!
Ecc ecc
Comment di RLP • 24 Febbraio 2007 10:18
Dimenticavo un classico
U STICCHIU E’ DUCI,
‘A MINCHIA IETTA VUCI !
Comment di RLP • 24 Febbraio 2007 10:28
uhm… quest’ultima me la traduci? O_o
Comment di golosino • 26 Febbraio 2007 11:06
Lo traduco io:
Tanto va la gatta al largo
che arriva alla boa.
Comment di xx • 26 Febbraio 2007 14:10
La tua non è una traduzione, è un adattamento.
Comment di Kumagoro • 26 Febbraio 2007 14:42
u sticchiazzu niuru e arrapacchiatu di da sgallittata ri me nonna.
da pulla sgalliniava cu me nonnu du aricchiuni e puppu.
tu chi stai liggennu u sai chi si un gran fighiu ri buttana e un gran fighiu di sgallittata
suca
Comment di Anonimo • 6 Marzo 2007 21:58
Sticchiu rulez
Comment di Zigo N. • 20 Maggio 2007 03:35
Una volta in Grecia vidi una rudimentale ma efficace trappola per vespe, costituita da una bottiglia di plastica con la metà superiore invertita e riempita con un po’ di acqua e miele. Le vespe entravano e non riuscivano ad uscire, e in breve si riempiva di insetti morti.
Ecco, questo post sta diventando una cosa simile. :)
Comment di xx • 21 Maggio 2007 13:34
Ma quante stronzate!! Certo che per i siciliani la minchia, termine femminile, indica l’organo maschile. E a sua volta lo sticchio, termine maschile, indica l’intero organo femminile. E’ una questione di reciprocità, un po’ come yin e yang nell’antica filosofia cinese ripresa dal taoismo e dal confucianesimo. C’è sempre un po’ di femminile nel maschile e viceversa. Vi ricordo che noi siciliani siamo un po’ più filosofi degli altri italiani… (non sempre è una virtù :-))
Comment di Siculo d'hoc • 31 Ottobre 2007 19:07
to matri avi u sticchiazzu niuru arapacchiatu
Comment di Anonimo • 24 Luglio 2009 22:52
a pullitomatri travacchia cu culu
Comment di Anonimo • 24 Luglio 2009 22:52
Non ho capito come era fatta la trappola, me lo rispieghi? Se la parte superiore era rovesciata e riempita di cose, da dove entravano gli orrendi mostri che voi chiamate vespe?
Comment di serir • 27 Luglio 2009 08:57
Prendi una bottiglia di plastica,
e tagliane la parte superiore, quando si restringe, e incastrala al contrario, col collo dentro la bottiglia a testa in giù. Riempila di acqua e miele o altra esca che ti piace, magari gli avanzi del polpettone. Le vespe entrano facilmente, ma, dato che il pertugio è piccolo, poi non riescono più ad uscire. E muoiono tra atroci sofferenze, quasi invidiando i loro amici mangiapatate che al loro confronto hanno avuto una morte rapida.
Comment di xx • 27 Luglio 2009 10:34
Qualcuno (non ricordo piu` chi) mi disse che gli insetti non hanno un sistema nervosdo sufficientemente evoluto per soffrire. Mi confermate?
Comment di Botty • 27 Luglio 2009 11:02
Attendiamo Serir, ma intanto mi viene da pensare che il dolore fisico sia una caratteristica fondamentale degli esseri viventi, altrimenti non saprebbero tenersi lontano dai pericoli e si estinguerebbero. Quindi sì, la vita è sofferenza.
Comment di Kumagoro • 27 Luglio 2009 12:43
Xx: i greci sono avanti.
Botty/Kuma: Boh! Cioè, hanno un sistema nervoso rudimentale, spesso segmentato (ogni segmento del corpo ha il suo mini-stupidissimo abbozzo di cervello). Credo che il dolore sia un pò troppo complesso, semplicemente scappano di fronte a Botty che gli stacca le zampe solo perché l’istinto gli dice di correre via da qualsiasi cosa più grossa di loro li tocchi.
E comunque di insetti ce ne sono un numero di tipi differenti che voi umani non riuscite nemmeno ad immaginare, quindi ogni discorso generalizzato sugli insetti equivale ad una dichiarazione di verginità di cicciolina o di siffredi.
Comment di serir • 27 Luglio 2009 13:11
Bellissimo quello schema. Oltretutto fuori dalla categoria “insetti” ci sono aracnidi e nematodi che l’uomo e la donna della strada considerano insetti.
Non pensavo che i funghi finissero al secondo posto, ma suppongo che siamo per lo più funghi microscopici, quelli di dimensioni da padella saranno una piccolissima parte, immagino. Altrimenti non si spiega come mai non sia mai riuscito a trovarne uno.
Comment di Kumagoro • 28 Luglio 2009 12:39