Rosso di sera, bel tempo si spera
Componimento neoclassico
facitore delle trirase mura
d’Ilïo insieme al fratello d’ambrosia
che l’Itacense divo maledisse, (2)
costringendolo a vagare per anni
tanti quanti il figlio d’Ilio figli ebbe (3)
in due volte del Sagittario
è condotto dal suo solerte auriga
verso il meritato riposo scuro
dopo viaggio faticoso del dì
destinato a fornire luce e foco
pei mortali il cui fine è soffrire, (4)
la volta celeste, che coprirassi (5)
presto di lagrime calde e bagnate (6)
pel decesso triste del divo Achille,
si colora della tinta vermigna
del liquido vitale degl’omini (7)
che sì spesso è versato nella sabbia (8)
per cagioni non relate a Pallade, (9)
allora i nostri cori or sì puri
s’innalzano al cielo nella speranza,
la quale, non sia mai dimenticato,
è l’ultima padrona del destino,
che il futuro, sì incerto e mai previsto,
se non per il dono di vaticinio
di quel sacro oracolo consacrato (10)
pello stesso immortale di cui sopra,
ci riservi un aere luminoso
sereno e di color cotal ceruleo (11)
a sembrar quello dell’iridi chiare
dei lumi di quei pagani popoli
che barbari scendono assieme alla Bora (12).
Note:
(1): Il sole, il carro di Apollo
(2): Si parla di Ulisse e Poseidone
(3): 20 anni: Prima (il figlio d’Ilo) generava 10 figli all’anno
(4): allitterazione f
(5): volta celeste: segue dal "se" del v.1
(6): le stelle; allusione erotica
(7): il sangue
(8): alliterazione "s"
(9): senza ragione (Pallade, dea della saggezza)
(10): L’oracolo di Delfi, consacrato ad Apollo
(11): alliterazione "c"
(12): bel finale epico
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