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Un anno di pinguini (che puzza!)

Oh, che palle, il post del compleanno: lo fanno tutti i blog. Questo, che è un blog che ama pensarsi atipico (anzi, forse non è neanche un blog in senso comune, ma vallo a spiegare a tutti gli amici che non vogliono leggermi perché "non mi piacciono i blog"), magari poteva risparmiarsi il consueto articolo in cui, approfittando della ricorrenza, si tirano le somme. E invece no. Così va la vita.
Mi piace pensare di scrivere per me, e non per compiacere i miei lettori. Questo è solo parzialmente vero: da un lato, lo ammetto probabilmente senza stupire nessuno, controllo il numero di visite e sono contento quando c’è qualcuno che mi legge e magari che mi commenta. Non vi tedierò con le mie analissime statistiche, ma sappiate che siete in lenta ma irregolare crescita (picco massimo a luglio. Imbecilli, andate al mare invece di leggere Pinguini!). Per ora circa 15 al giorno, all’inizio eravate 10. Se il trend dell’aumento del 150% annuale persiste, datemi qualche secolo e supero Selvaggia Lucarelli e Beppe Grillo. Il successo di pubblico è pertanto minuscolo, quasi trascurabile, ma tiro avanti per la consapevolezza che chi mi legge in generale lo fa con piacere. Basso indice d’ascolto, alto indice di gradimento, avrebbero detto una volta in Rai. Così va la vita.
D’altra parte, scrivo quello che mi pare, tirando fuori dei mattonazzi che probabilmente non legge nessuno ma che mi piace pubblicare solo perché si tratta di pensieri che mi frullano per la testa da anni, ed è ora che vengano tramandati ai posteri. Ovviamente, sto pensando alla serie sui Negazione che presto porterò a compimento (eh, così va la vita), ma probabilmente anche quella sulla Settimana Enigmistica è del genere. L’unico vincolo che cerco di pormi è di evitare di raccontare quello che mi capita giorno per giorno o di commentare l’attualità: per queste cose avete l’imbarazzo della scelta, se invece volete un fesso che vi racconti aneddoti della sua infanzia (vero che ridete con me e non di me? vero?),che esponga i suoi dubbi su un mondo a tratti incomprensibile o che vi faccia notare cose che avevate sotto il naso, mettetevi comodi. Ho ancora un sacco di cazzate da sparare. Così va la vita.

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