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Sette consigli per una carriera (ovvero: sette mestieri che avrei voluto fare da grande)

Il cavernicolo: professione ideale per coloro che non vogliono studiare (non è richiesta nemmeno la licenza media, sebbene i diplomati in ragioneria forse non siano all’altezza), è un mestiere duro ma che può offrire grandi soddisfazioni. Con l’assunzione viene l’abitazione (un benefit non da poco) e la tipica dieta è molto proteica e saporita.
Nonostante la paga sia bassa (i minimi sindacali parlano di tre conchiglie), il cavernicolo è un lavoro molto ambito grazie alla possibilità di far molto moto inseguendo le gazzelle, alle continue emozioni dovute alla lotta con le tigri dai denti a sciabola, e alla facoltà di poter dar sfogo al proprio talento artistico mediante incisioni rupestri.

Il punkabbestia: per chi è stanco di emozioni e vuole un lavoro tranquillo, il punkabbestia è l’ideale. Si vive a contatto con i cani, imparando tutto ciò che le simpatiche bestiole possono insegnarci sul possesso del territorio e sull’igiene, ci si nutre di Peroni e semplicemente si chiede ai passanti ciò di cui si necessita.
"Mi dai degli spiccioli per comprare la ricarica del cellulare?"
L’unico problema è dato dal numero di posti da punkabbestia, strettamente legato ai tutor. Essi, i cosiddetti genitori dei punkabbestia, si occupano di assumersi le responsabilità economiche e giuridiche dei loro pupilli: si tratta di un mestiere duro ed ingrato, assai poco popolare.

Il valvassore: no, fare il vassallo è troppo ambizioso. D’altra parte fare il valvassino è da sfigati: in medio virtus, ed ecco che il valvassore si propone come professione del futuro. Comandate i vostri servi della gleba e imponete loro tributi insostenibili! Approfittate delle loro donne! Stringete alleanze e procuratevi nemici tra i signorotti vicini! Siate deferenti verso i potenti e prepotenti verso i villici! Vien da sé che si tratta di un’occupazione assai remunerativa e ricca di soddisfazioni, e non si capisce il perché della carenza di richieste di lavoro in questo campo.

La mezzasega: si tratta di un mestiere molto sottovalutato, ma ricco di vantaggi. La mancanza di aspettative sulla vostra attività implica la possibilità di dedicarsi agli affari propri senza doverne affrontare le conseguenze: "Intanto è solo una mezzasega…". Non solo: ogni volta che qualcuno vi dirà: "Sei una mezzasega!" voi potrete professarvi d’accordo. Pensate quanti amici si possono fare in questo modo!

L’omino: non importa di cosa, l’importante è essere qualificato come "l’omino". Potreste essere l’omino dell’Enel, l’omino della calderina, l’omino dei mobili, l’omino della lavatrice. Non va bene essere l’omino Michelin. Essere un omino ha dei grandi privilegi. Egli può entrare nelle case della gente e la fa pendere dalle sue labbra.
"Eh, signora mia, c’è da cambiare il filtro!"
"Ossignur, ma costa tanto?"
"Purtroppo sì."
L’omino ha potere. Può decidere se rispettare gli appuntamenti o meno e non è tenuto a dare giustificazioni.
"Eh, signora mia, sapesse quanto lavoro che ho! Non ce la faccio più!"
"Eh, capisco, sono problemi. Mio marito è disoccupato da due anni."

L’omino guadagna quanto gli pare e non paga le tasse, al massimo le fa pagare ai clienti.
"Eh, signora mia, sono 120 euri."
"Così tanto?"
"Facciamo 100 senza fattura."

Come ultimo benefit, si ricordi la mitologia dell’omino nei film porno.

Il pappone: il mercato dello sfruttamento altrui è sempre uno dei più semplici e remunerativi. Perché affannarsi a lavorare quando c’è chi può faticare al posto tuo? Purtroppo lo schiavismo è stato abolito, e farsi la fabbrichetta non è così facile. Una soluzione a portata di tutti, quindi, è di fare il magnaccia, di proteggere le puttane. Al di là dell’aspetto economico si tratta di un lavoro che permette di fare molte conoscenze nel gentil sesso, e i benefit associati non sono trascurabili. È comunque un mestiere che richiede continua attenzione, capacità di discernimento e orari lunghi e faticosi. Non per tutti.

Il comico fallito: per chi non si accontenta dei lavori più comuni come i precedenti, c’è una strada semplice e sicura per raggiungere il mondo luccicante della televisione. È sufficiente inventarsi un tormentone ("Non sono stato io" andrà benissimo, non è importante che faccia ridere), partecipare a qualche mediocre trasmissione cult come Zelig o i suoi cloni, e sarete a posto. Seguirà un’effimera notorietà di cui non vi curerete, e poi potrete passare il resto della vita a fare serate in locali dove nessuno vi darà retta o a fare ospitate in televisione durante le quali direte la vostra su qualunque argomento. L’aspetto finanziario è abbastanza interessante e nessun talento particolare è richiesto. Se per caso la fama scemasse troppo, per rinverdirla sarà sufficiente scrivere un libro (non comico) o partecipare ad un reality show.