(un post pieno di acredine)
Massimiliano il Bergamasco veniva da Bergamo, ed è stato un mio pseudo-amico di tanti anni fa che ha lasciato il segno. Da allora, infatti, quando sento "bergamasco" penso subito a "imbecille spudorato approfittatore". Non son mai stato a Bergamo (e d’ora in avanti credo sia meglio che me ne tenga alla larga!) ma ho conosciuto diverse brave persone da lì provenienti. Tuttavia, questo non ha mitigato un granché il mio pregiudizio e sogghigno sempre quando sento parlare della lombarda città. Ma veniamo a Massimiliano.
La mia casa di Alassio è una villetta situata in collina, quindi non ho mai avuto veri e propri "vicini". Tuttavia, esistono alcune persone la cui casa è sufficientemente prossima alla mia perché sia raggiungibile a piedi. Tra di esse, spiccava Massimiliano il Bergamasco: era un bimbo mio coetaneo la cui famiglia aveva una casa delle vacanze in zona, e lo frequentavo all’età di sette-otto anni.
A volte andavo da Massimiliano il Bergamasco. In tal caso, c’era una sola attività possibile: andare avanti e indietro con la sua motoretta. Massimiliano il Bergamasco, infatti, come tutti i migliori bimbi viziati, aveva una micromotoretta con motore a scoppio, e, caricatomi dietro di lui, scorrazzava lieto e beota tutto il giorno, salendo e scendendo da una salita lunga cinquanta metri o giù di lì all’interno del suo ampio giardino. Io mi spaccavo i marroni ma non osavo dire nulla, lui era contento e ciò mi bastava.
A volte Massimiliano il Bergamasco veniva a casa mia e giuocavamo coi miei giocattoli. "Miei" non per molto, perché quel bambino aveva l’abitudine di chiedermeli in regalo. "Che bello il tuo Baron Karza, me lo regali?" "Certo!" (a scuola dalle suore mi avevano insegnato a condividere i miei averi con gli altri, persino coi bergamaschi). Una volta, il figuro aveva preteso in dono qualcosa di più rilevante. Persino io ho avuto un dubbio e ho chiesto il permesso a mia mamma. Ella, ovviamente, non solo lo ha negato, ma si è arrabbiata alquanto e mi ha ordinato di chiedere indietro tutti i miei balocchi a Massimiliano il Bergamasco. Non ricordo con precisione come sia finita, ma mi pare di ricordare vagamente che lui avesse ribattuto "roba regalata, mai più ridata" e che mia mamma fosse andata a protestare direttamente con la sua. In fondo, si trattava di una via di mezzo tra appropriazione indebita e circonvenzione di incapace.
L’ultima volta che ho visto Massimiliano il Bergamasco avevo la rosolia. Me lo son visto spuntare e mi ha chiesto "È vero che hai la rosolia?". Ottenuta la conferma, è scappato via senza salutare, e non è più ricomparso nella mia vita. Forse teme che io sia ancora contagioso.