(appendice di “Razzismo“)
Diàmine, quanto poco ho viaggiato! Riesco a riassumere tutte le nazioni in cui son stato in un solo post, pure corto.
Sono stato in Inghilterra, due volte, entrambe coi viaggi studio: a Nottingham e poi nei dintorni di Londra. Non ho un bellissimo ricordo di quest’ultima città, anche se l’ho gitata parecchio, probabilmente perché ero troppo giovane per apprezzare musei e architetture. Però ho potuto comprare le cassette degli Iron Maiden in versione originale. La cosa che più mi è rimasta impressa dell’Inghilterra è quanto cazzo si mangiasse male.
Sono stato in Irlanda, sempre con un viaggio studio, quando avevo 17 anni. Mi son divertito molto di più che in Inghilterra perché avevo una compagnia migliore e perché in effetti l’Irlanda è proprio bella, ma la mia permanenza è stata adombrata dal fatto che ai minorenni non davano la birra.
Sono stato parecchie volte in Francia, con sorti alterne di sollazzo. Ma del mio contorto rapporto con la Francia parlerò un’altra volta.
Sono stato due volte in Spagna, una volta facendo il turista balneare (ero appena laureato e non credo di essere mai stato così tanto rilassato in vita mia) e una volta girando diverse città in una specie di gita scolastica per professori (è una storia lunga e non la narrerò a meno di richieste esplicite in questo senso). In entrambi i casi mi son goduto il viaggio, anche se in termini completamente differenti. Barcellona però, ad istinto, mi è risultato antipatica.
Sono stato in Turchia nel lontano 1986, e gli adulti dicevano che era come l’Italia negli anni ’50. Io negli anni ’50 ero nella mia reincarnazione precedente ed ero un calzolaio di Berlino Est. Lavoro di merda, e per di più il visto per la Turchia non me lo davano. Comunque, non mi è rimasta un’impressione forte della Turchia, e sicuramente vent’anni dopo è tutto cambiato.
Sono stato negli Stati Uniti una volta sola, nell’autunno 2003. E’ impossibile non rimanere affascinati dall’America in quanto tale e poi c’è poco da fare, New York è veramente la capitale del mondo.
Sono stato in Svizzera più volte, tra Zurigo, Ginevra e Sankt Moritz. La Svizzera mi diverte, come ho già scritto, e ne provo un’attrazione un po’ morbosa, ma non credo di capirla a fondo. Ciononostante, torno sempre volentieri in Elvezia (approfitto per salutare l’Università di Zurigo che pare ami molto questo sito).
Sono stato tre volte in Grecia, sempre in vacanza in estate, sempre ad Agosto, in tre isole differenti, e una volta ho pure fatto un giretto nell’orrenda Atene. La mia visione di questa nazione è stata perciò troppo parziale e distorta per essere sensata. Ma i greci mi son simpatici, e un mare bello come quello di Paros non l’ho mai trovato altrove.
Progetti per il futuro: Germania, Svezia, Giappone, un’isola tropicale. E Kamchatka, suvvia, giusto per proseguire con la mia lista. A proposito, tripode. Flogisto. Paradigmatico.
15 Comments »
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in vacanza studio in Uk, pur di non mangiare nella mensa del college, eravamo felici di nutrirci esclusivamente a Big Whopper…
Comment di golosino • 1 Febbraio 2007 11:29
Ricambiamo i saluti dalla vicina svizzera… ;)
Comment di inde • 1 Febbraio 2007 14:03
Golo: solo i perdenti vanno in college. I vincenti vanno in famiglia.
Inde: ricambio di nuovo i saluti. :)
Comment di xx • 1 Febbraio 2007 14:26
in college me la sono spassata dibbrutto, mentre ho sentito storie di gente che è finita in famiglia con macellai pazzi e signore vuncione…
ricordo con particolare nostalgia la seconda settimana a Cambridge, in cui il mio compagno di stanza turco se ne è andato e sono rimasto da solo in camera. Riempivo il lavandino di acqua ghiacciata per tenere in fresco le birre… =)
Comment di golosino • 1 Febbraio 2007 16:07
sigh io non vado all’ETH… però il sito lo leggo lo stesso :D
Vedremo di collegarci dall’Uni FR l’anno prox :D
Saluti!
ps: a me interessa la storia della gita x professori!
Comment di Dave • 2 Febbraio 2007 14:38
Su, accontentiamolo. Mio padre era preside di una scuola superiore dalle mie parti. Un’agenzia viaggi che si occupava di organizzare gite scolastiche, come promozione, emise un invito ad ogni scuola del circondario per “assaggiare” le proposte di gita, per verificare sul posto l’organizzazione, la scelta degli alberghi, dei tragitti e dei ristoranti. Una tecnica di marketing piuttosto aggressiva, devo dire, ma probabilmente efficace. Tali inviti in generale vennero sfruttati dai presidi o a volte delegati a qualche professore. Mio padre, non potendo mia madre prendere ferie in quel periodo, nel 1996 portò mia sorella in Grecia, nel 1997 invece portò me in Spagna. Ricordo che mi riposai molto, mangiai piuttosto bene, vidi delle belle città e mi lessi tutto “I grandi matematici” di Eric T. Bell.
Comment di xx • 5 Febbraio 2007 09:37
Io invece ricordo tanta moussaka, Micene spettrale con un cielo grigio a dispetto dalle leggende metropolitane familiari che lo vogliono rovente con le cicale incazzate, l’Acropoli piacevolmente visitabile senza caterve di turisti,due chili in più sulla mia panza dopo averli appena faticosamente persi con sforzi di due mesi e, mi si perdoni il velo di tristezza, la compagnia del mio papà.
Comment di tuasorella • 6 Febbraio 2007 13:30
Non male come aneddoto… ma me lo aspettavo più… non so… spumeggiante!
Comment di Dave • 9 Febbraio 2007 17:13
Io no, ne sono stato abbastanza soddisfatto. Anzi, approfitto dell’occasione per fare un appello alla moderazione, visto anche l’ultimo post sul tumultuoso periodo delle superiori..
Comment di Joril • 9 Febbraio 2007 20:31
Mi spieghi cosa vuol dire “è impossibile non rimanere affascinati dall’America in quanto tale” ?
E poi, quale America, quali Stati? Ma ce l’hai un’idea (seppure vaga) della vastità degli Stati Uniti?
Est, ovest, nord, sud? Ti dicono niente?
New York è veramente la capitale del mondo? Dai, non scherziamo!
E quella “sviolinata” all’Elvezia?
Comment di prezzemolo • 12 Febbraio 2007 10:19
Se leggi il vecchio articolo “Razzismo” vedrai che dico più o meno la stessa cosa. Se poi non sei d’accordo, vedrò di convivere con la cosa. :)
Comment di xx • 12 Febbraio 2007 10:41
Ho letto il vecchio articolo “Razzismo”.
Dici più o meno la stessa cosa , quindi sei coerente, ma questo non vuol dire che il tuo ragionamento sia corretto.
Potresti anche perseverare nell’errore.
Come si fa ad essere razzisti con gli Americani?
Gli Americani sono razzisti “a prescindere”, con gli europei, con gli asiatici, con gli africani, con gli arabi con……….(aggiungi a piacere).
Essere razzisti con gli Americani secondo me è un “obbligo morale”.
Comment di prezzemolo • 12 Febbraio 2007 12:18
Vedi, anche tu cadi nella trappola di considerare gli americani come un “uno”, quando invece sono una società enormemente complessa e variegata, che per quanto mi riguarda non si può giudicare unitariamente. Comunque per me la coerenza non è necessariamente una virtù, io amo contraddirmi.
Comment di xx • 12 Febbraio 2007 15:27
Bravo! adesso si che sei coerente, difatti ti sei contraddetto!
Comment di prezzemolo • 12 Febbraio 2007 15:42
Cavolo, pensavo che essendo questo post dichiarata appendice del mitico “razzismo” in esso ci fosse materiale a sufficienza per scatenare una bella rissa verbale. Qualcosa c’è, certo, tipo l’ironia sul cibo inglese (io in inghiterra ho sempre mangiato bene, chiaramente evitando di ordinare spaghetti, ma adeguandomi alle bizzarre usanze del luogo) e una spruzzata di antiamericanismo (condivido più o meno il parere di xx in proposito) ma in definitiva non vedo molta trippa per la mia verve polemica… se qualcuno è in vena di affermazioni perentorie e pregiudiziali si faccia pure avanti…
Comment di kotekino • 28 Marzo 2007 18:10