xxmiglia.com's
uFAQ
Scrivermi?
Categorie
Ricerca

Per i ritardatari
Mi do da fare
Sono alla moda e tuitto
Giù da un ponte

Durante uno dei primi giorni di terza elementare, la maestra ci diede da fare alcune operazioni come compito a casa. Ancora intontito da un’estate di spasso, ne sbagliai una di troppo, e lei mi diede come voto Bene – (bene meno). Sbuffavo, anche se sicuramente Alessandro e Cristina avevano preso Male. No, la mia maestra non era una di quelle che distribuivano a piene mani Bravo e Bravissimo tanto da inflazionarli, i suoi voti erano piuttosto concreti. Il mio compagno di banco di allora, Emanuele, mi si avvicinò e sibilando come Salvatore, il serpente tentatore mi suggerì: “Se aggiungi una stanghetta verticale il voto diventa bene +“. La cosa mi ha illuminato nella sua semplicità, e allora presi la mia penna rossa dall’astuccio e, come per miracolo, il voto divenne in linea con le mie aspettative, senza lasciare alcuna traccia del misfatto.
O almeno, questo è quello che pensavo. Non ho minimamente considerato il fatto che la maestra aveva tracciato il voto con una biro rossa, mentre la mia stanghetta era stata fatta con un pennarello rosso: balzava quindi agli occhi di chiunque fosse vagamente un po’ meno ingenuo di me. Infatti appena a casa la mamma ha guardato il quaderno e mi ha sgamato subito. Alla sue richieste di spiegazioni mi son difeso con la verità: “Me l’ha detto Emanuele”. Lei, probabilmente sconfortata dalla mia imbecillità è ricorsa al classico argomento: “Se Emanuele ti dice di buttarti giù da un ponte tu lo fai?”. No, che c’entra, mica mi conviene buttarmi da un ponte, mentre invece trasformare un meno in un più è cosa desiderabile.

Comunque, quel giorno mi resi conto che un’altra carriera mi si chiudeva: non sarei mai stato un falsario. In effetti non lo sono.