Ricevo ed inoltro questo articolo scritto dal prode Kumagoro che millanta 10 buoni motivi per venire a Lucca Animation dal 22 al 26 aprile 2008. Tuttavia, poiché sono pur sempre tra i primi in classifica in Google per la ricerca “malvagio”, mi pare obbligatorio smontare ogni singola argomentazione, affidando al mio lato Cartman questo compito. Dopo aver fatto questo, da bravo schizofrenico, mi contraddirò e il mio lato Angioletto dirà perché l’argomentazione è valida. E poi, come nei peggiori film americani, i due saranno d’accordo su qualcosa…leggete!
1. Perché è la prima edizione di un festival internazionale dell’animazione che per dimensioni, metodi e intenti si pone già come l’Evento Fondamentale in Italia.
Ma questo non significa che lo sarà davvero.
Ma vale la pena scoprirlo.
2. Perché si svolge all’interno delle mura della città vecchia, così come la Lucca Comics di novembre, ma in maniera più concentrata: due grandi cinema a un paio di minuti l’uno dall’altro, tensostruttura con mostra+bookshop+zona incontri nell’annessa Piazza Napoleone (la piazza grande di Lucca, quella dei padiglioni editori dei Comics), e altri spazi contigui per mostre, incontri e quant’altro.
Il che vuol dire che saremo tutti uno appiccicati l’uno all’altro e i bar della zona finiranno le pizzette alle 10 di mattina.
Intanto c’è da mangiare la zuppa di farro che spacca. E quella non finisce.
3. Perché il concorso di quest’anno, chiamato Premio dei Premi, raccoglierà tutti i corti e i lunghi più premiati del decennio, ed è quindi l’ideale per chi se li fosse persi o non avesse frequentato molti festival in questi ultimi anni.
Chi invece, come il sottoscritto, li avesse frequentati si rivedrà sempre gli stessi corti.
E dai che Harvey Krumpet, Atama Yama e Jasper Morello non ti stanchi mai di rivederli!
4. Perché la grande retrospettiva sulla musica (6 programmi) offre l’occasione di vedere in azione leggende come McLaren e Fishinger, ma anche altre cose che si inoltrano nel campo più ovvio del narrativo-descrittivo, da Bugs Bunny a Björk, partendo dal fondamentale Mazzuolo di Pietro Gabriele.
Cioè come han fatto ad Annecy nel 2006. I soliti italiani che copiano i francesi!
Se il Lucca Animation Festival riesce ad essere paragonabile ad Annecy, si stappa la sciampagna!
5. Perché l’Estonia (altri 6 programmi di megaretrospettiva) è veramente uno dei posti più interessanti del mondo. E Mati Kütt e Priit Pärn (fra gli altri) sono dei geni assoluti.
“Dove sei stato quest’estate in vacanza?” “In Estonia!” “Ah, beato te! Io ero al mare alle Maldive…”
Perché, alle Maldive fanno animazione? L’Estonia è un paese giovane, dinamico, ricco di idee. E l’animazione ivi prodotta è originale e coloratissima. Più di quella maldiviana, almeno.
6. Perché Aleksandra Korejwo, che ha realizzato la sigla e beneficia di una rassegna personale nonché di un workshop dimostrativo, anima in stop motion del sale colorato usando una penna di condor, con questi risultati.
Su questo non si può ribattere. Una penna di condor è una penna di condor, i risultati si vedono.
L’hai detto, fratello.
7. Perché Gianluigi Toccafondo, che ha realizzato i manifesti e beneficia a sua volta di rassegna e di una spettacolare mostra, è senza dubbio il migliore animatore italiano degli ultimi trent’anni.
Bella forza, è l’unico.
Su, su, non è vero. C’è fermento in Italia, sta nascendo qualcosa e Toccafondo è, in ogni caso, un autore considerato valido a livello internazionale.
8. Perché i film britannici contemporanei, raccolti nella sezione Animation Now di quest’anno, sono la dimostrazione che la Gran Bretagna ultimamente spacca.
E per gli spettatori, dopo le proiezioni, assaggio obbligatorio della fine cuisine d’oltremanica: pudding e porridge per tutti!
E haggis! (Ok, nemmeno io posso difendere il cibo inglese…)
9. Perché chi non celebra il centenario della nascita di Tex Avery, festeggiato con il meglio del suo meglio, è un puzzone.
Ma lo può festeggiare benissimo a casa sua, seduto comodo di fronte alla tv.
Certo, e perché andare al cinema quando puoi scaricare i film in DivX? L’esperienza del grande schermo e la visione collettiva aggiungono sempre tantissimo alle visioni. E per un genio come Tex Avery…
10. Perché tutto ciò è offerto (fra gli altri) da tre dei commentatori più assidui di questo ameno blog. E non è un pesce d’aprile.
Non vedo perché dovrebbe esserlo, oggi è il 4 aprile!
Sciocchino!
& E inoltre, ci dovete essere perché ci sarà gran parte dei commentatori assidui di questo blog. Volete scoprire che voce ha Kotekino? Volete sapere se Golosino è davvero bello come dicono? Vi piacerebbe verificare se Chicca è una bionda vera? E avere la gioia di scuotermi la mano? Beh, almeno tre su quattro li potrete avere al Lucca Animation Festival, che si terrà a Lucca dal 22 al 26 aprile 2008.
Vecchinofono: strumento musicale brevettato nel 1923 da Gorlan Yeppez, inventore croato. Per suonare il vecchinofono è necessario un suonatore (detto “vecchiettista”) e un certo numero di signore anziane. Il vecchiettista inizia a percuotere i suddetti soggetti con una mazza di legno d’acero (detta in gergo “la Punitrice”) in modo che i versi emessi siano confacenti alla volontà dell’esecutore e, ovviamente, allo spartito musicale. Nel 1926 il fratello di Gorlan Yeppez, Pirtan Yeppez, brevettò una variante in cui al posto di comuni vecchette vengono utilizzate suore, chiamandolo “suorofono”. Il successo di questa nuova versione fu così travolgente che al giorno d’oggi nessuno ricorda più il vecchinofono, oscurato dalla fama della sua imitazione, e la genialità di Gorlan è stata dimenticata.
Eucapone: semidio semidimenticato della mitologia greca, Eucapone è figlio naturale di Zeus e di una ragioniera di Biella. La leggenda narra che Zeus, sceso dall’Olimpo tra i mortali sotto forma di corriere dell’UPS, si invaghì della bella Samantha del reparto buoni mensa e che, dopo averla sedotta, scappò in sella ad un Ciao volante. Il frutto di questa relazione peccaminosa fu Eucapone. Non vengono narrate leggende su questo semidio perché Eucapone nella sua vita non fece assolutamente nulla di interessante. Gli dei dell’Olimpo non perdono un’occasione di canzonare Zeus per il suo figlio poco riuscito, intonando canzonacce e tirandogli vecchie e coppini. Al contrario di quanto si creda, il re degli dei non è particolarmente rispettato dai suoi colleghi.
Guramayon: mostro della tradizione giapponese utilizzato per spaventare i bambini capricciosi: “Se non mangi tutto il tuo katsudon, chiamo il Guramayon”. Il dottor Katsushiro Mosho è riuscito a raccogliere tutte le leggende sull’essere e ne ha stilato il seguente ritratto: il Guramayon è un mostro-robot gigante ad energia solare a forma di scimpanzè che spara missili dalla bocca e fa puzzette dall’odore di parmigiano stagionato. Non si sa altro in proposito perché in effetti il Guramayon è un’invenzione della mamma del dottor Mosho.