Aneddoto fresco fresco, come nei blog veri.
Stamattina, mentre percorrevo Corso Italia a Genova in motoretta, ho affiancato per un breve istante un’automobile ad un semaforo. Il verde è scattato subito, ma dal finestrino aperto di quella macchina ho fatto in tempo a sentire un signore che, con aria a metà tra l’arrabbiato, lo scocciato e il disperato gridava: “Ci vuole la stessa quantità di calore!”. Non ho fatto in tempo a vedere l’interlocutore e sono dovuto andare via, ma sono pressoché certo di avere capito quale fosse il tema del discorso: qual è il momento migliore per mettere il sale nell’acqua per la pasta? All’inizio o quando l’acqua è già bollente?
E’ la stessa cosa. Giuro. Aveva ragione quel tizio, per portare una miscela di acqua e sale a ebollizione “ci vuole la stessa quantità di calore”, sia che metti il sale prima sia che lo metti dopo. Il problema è che, da esperienza, so che è impossibile convincere del contrario chi è convinto che “si fa prima mettendo il sale quando l’acqua bolle già”. Vabbè. D’altronde, essendo la stessa cosa, non ci vedo nulla di male a lasciar fare in quel senso.
Quindi, caro il mio signore, non ti crucciare, e goditi il lungomare al mattino. E’ quasi bello trovare i semafori rossi perché puoi guardare un po’ il mare. Sì, il mare è acqua salata e potresti avere voglia di bollirlo e fare il minestrone come Zio Paperone nella storia del caldo Spray, ma tu non ci pensare. Ecco, magari invece insisti per l’uso del coperchio. Quello invece serve.