Aneddoto fresco fresco, come nei blog veri.
Stamattina, mentre percorrevo Corso Italia a Genova in motoretta, ho affiancato per un breve istante un’automobile ad un semaforo. Il verde è scattato subito, ma dal finestrino aperto di quella macchina ho fatto in tempo a sentire un signore che, con aria a metà tra l’arrabbiato, lo scocciato e il disperato gridava: “Ci vuole la stessa quantità di calore!”. Non ho fatto in tempo a vedere l’interlocutore e sono dovuto andare via, ma sono pressoché certo di avere capito quale fosse il tema del discorso: qual è il momento migliore per mettere il sale nell’acqua per la pasta? All’inizio o quando l’acqua è già bollente?
E’ la stessa cosa. Giuro. Aveva ragione quel tizio, per portare una miscela di acqua e sale a ebollizione “ci vuole la stessa quantità di calore”, sia che metti il sale prima sia che lo metti dopo. Il problema è che, da esperienza, so che è impossibile convincere del contrario chi è convinto che “si fa prima mettendo il sale quando l’acqua bolle già”. Vabbè. D’altronde, essendo la stessa cosa, non ci vedo nulla di male a lasciar fare in quel senso.
Quindi, caro il mio signore, non ti crucciare, e goditi il lungomare al mattino. E’ quasi bello trovare i semafori rossi perché puoi guardare un po’ il mare. Sì, il mare è acqua salata e potresti avere voglia di bollirlo e fare il minestrone come Zio Paperone nella storia del caldo Spray, ma tu non ci pensare. Ecco, magari invece insisti per l’uso del coperchio. Quello invece serve.
15 Comments »
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Ehm, non so come dirtelo, ma per fare bollire una determinata quantità di acqua a cui è stato aggiunto del sale è necessaria una quantità maggiore di calore rispetto all’acqua “pura”. E’ un fenomeno che si chiama “innalzamento ebullioscopico”. La temperatura di ebollizione dell’acqua, aggiungendo il sale, aumenta proporzionalmente alla quantità di sale che ci sciogli dentro.
E’ poi ovvio che e’ meglio aggiungerlo all’inizio il sale, visto che se lo metti nell’acqua mentre sta bollendo l’ebollizione viene interrotta, e la pasta viene cotta peggio :)
Comment di V • 4 Giugno 2008 16:19
Uhm, mi accorgo rileggendoti che forse ho frainteso il senso del tuo discorso. Poco male, ho avuto un’ottima occasione per mostrare la mia cultura di chimico, la prossima volta vi spieghero’ con dovizia di particolari perche’, specchiandosi nella parte concava di un cucchiaio, l’immagine riflessa e’ capovolta.
Comment di V • 4 Giugno 2008 16:21
Oppure perchè le scorregge salgono invece di scendere.
Comment di deedrew • 4 Giugno 2008 20:28
secondo me il discorso è che data la quantità di acqua nella pentola, e del sale da mettere al fine di avere una pasta che sia commestibile, non fa differenza metterlo prima o dopo.
E so anche che gli Chef(s) prediligono mettere il sale poco prima della bollitura per un fatto esclusivamente di miglior gusto.
Alè.
Molto più interessante lo specchiarsi al contrario su di un cucchiaino!
Comment di Triplo • 5 Giugno 2008 08:55
V: no, dai, raccontaci la storia del cucchiaio, ma è davvero roba di chimica?
Triplo: gli chef hanno un cappello buffo, e in quanto tali non possono sbagliarsi, anche se sparano stronzate come questa. :)
Comment di xx • 5 Giugno 2008 09:24
cazzerola, quindi la prossima volta che faccio la pasta il sale quando lo devo mettere? ora mi avete messo in crisi…
Comment di golosino • 5 Giugno 2008 10:37
*sigh* Quando ceppa ti pare. E’ la stessa cosa. L’importante è che non cuoci la pasta nel porridge al posto che nell’acqua.
Comment di xx • 5 Giugno 2008 14:20
C’è un MOTIVO OGGETTIVO per cui molta gente si convince che convenga metterla dopo: se l’acqua è molto vicina all’ebollizione, ci sono già sicuramente delle micro-bolle (pressoché invisibili) disciolte nell’acqua, buttare il sale produce l’effetto di “liberarle” (non ricordo più niente di chimica, ma qualcosa a che vedere col fatto che le molecole estremamente polari dell’acqua sono impegnate a girare il loro bel culetto ottuso da 104.5⁰ verso gli ioni Na+ e Cl- e hanno molta meno voglia di stare a disciogliere il vapore, quindi questo produce un’immaediata (ed effimera) “ondata di bolle”.
Comment di Lapo Luchini • 5 Giugno 2008 15:15
va bene, ho capito. pizza d’asporto.
Comment di golosino • 5 Giugno 2008 17:38
L’importante è che non cucini un hamburger.
Comment di xx • 5 Giugno 2008 17:39
“Ci vuole la stessa quantità di calore”, alludendo al trasporto emotivo da dare sia all’amante che alla moglie. Colui col quale il tizio stava discutendo insisteva nel dire che l’amante ne abbisogna maggiormente.
Comment di kotekino • 5 Giugno 2008 17:55
O magari ho capito male e diceva “Ci vuole la stessa quantità di colore“, riferendosi alla pittura della cameretta del bimbo. Come ho fatto ad essere così ingenuo?
Comment di xx • 6 Giugno 2008 10:20
Se metti il sale (rigorosamente sale “grosso”, se usate quello fino non sapete fare la pasta) nell’acqua fredda resta però una sorta di “sedimento” al fondo, cosa che non succede se l’acqua sta bollendo.
Ma forse la colpa è del sale che uso io. :D
La cosa più grave è che ho conosciuto gente che buttava la pasta nell’acqua fredda e dopo portava a ebollizione.
Comment di mauz • 6 Giugno 2008 14:23
La leggenda vuole che la nonna di un mio amico mettesse spaghetti, sale e acqua nella pentola a pressione. Gli spaghetti, poi, venivano fuori dello spessore di una gomena.
Comment di xx • 6 Giugno 2008 14:29
per caso… questo tuo amico… si chiama Dani?
P.S.: “cazzi quella gomena!”
Comment di M2 • 7 Giugno 2008 16:25