(Ormai siete diventati grandi, il link per spiegare cosa diamine è il festival di animazione di Annecy non lo metto più)
Annecy, anno sesto (per me), anno dell’India, trovare un riassunto in breve per giudicare l’edizione è sempre impossibile, tanto che inizio tutti gli articoli a proposito allo stesso modo. A chi mi fa l’inevitabile domanda “Com’è stato il festival?” io rispondo che è stata un’edizione “media”, e infatti lo è stata. Le cassandre sostengono che “quest’anno il livello era discreto ma mancavano film di grande spessore”, ma io ridacchio sapendo che è un mantra che viene ripetuto almeno dal 2004, quindi se le sentite non date loro ascolto. A sinistra, la locandina del festival 2008. Ci ho messo quasi due giorni per capire che rappresenta un elefante.
Quest’anno ho stabilito il mio record di programmi visti: 29 programmi, il che significa cinque al giorno per sei giorni, con una sola “bigiata” giovedì alle 14 per fare la spesa dei cadeaux. E ciononostante, mi sono sfuggite parecchie cose: mai come nel 2008 ho avuto la sensazione di avere sbagliato la scelta dei programmi, anche se ripensandoci, i programmi davvero poco interessanti che ho visto saranno stati due o tre. Ma cosa c’era, insomma?
Continua, dopo l’anno scorso, l’onda dei lungometraggi: anche quest’anno, l’enormità di 9 in concorso e 12 fuori concorso. Ovviamente, molti di questi non erano proprio capolavori, alcuni addirittura derisi a scena aperta. In concorso, al di là del vincitore Sita sings the blues, pregevole e molto originale anche se non privo di difetti (qui a destra), vanno segnalati il nuovo Plympton Idiots and angels, più serio del solito ma non completamente riuscito, il giapponese Piano no mori, un classico shoonen, e Die Drei Räuber (I tre briganti), film che purtroppo non ho visto perché di favolette di solito non ho molta voglia, ma che mi hanno segnalato come ricco di stile e con un uso originale della colonna sonora. E’ stato piacevole, al di fuori del concorso, vedermi il nuovo film di Evangelion: You are (not) alone sul grande schermo, mentre il revival di Hokuto no Ken (Ken il guerriero) è stato molto gettonato ed è tamarro come previsto. Però non quanto il film di Appleseed che non ho visto per la mia innata antipatia per Shirow, ma che dicono essere una chicca di luoghi comuni e mancanza di senso del ridicolo. Cioè, ancora di più che nel manga di Shirow!
Questa quantità di lunghi è andata a scapito dei corti, sia in concorso che in rassegna. Il concorso, addirittura, è stato ridotto a soli quattro programmi invece dei soliti cinque; ciononostante l’impressione è stata che la qualità fosse analoga agli anni precedenti: meno corti selezionati con la stessa qualità significa che il livello globale è sceso. Il vincitore, La maison en petits cubes di Kunio Kato, che è un bel lavoro, era stato ampiamente pronosticato da tutti, non solo per la sua qualità, ma anche perché ha le caratteristiche tipiche che mettono d’accordo le giurie. Un po’ come è successo più volte per Father and Daughter, senza però la malafede che si sospetta per quest’ultimo lavoro. Gli altri vincitori, invece, sono giunti un po’ tutti inaspettati: una storia alla Poe in CG, La dama en el umbral, una rielaborazione del mito di Frankenstein, Berni’s doll, una storia onirico-sciamanica, Morana. Il premio del pubblico, invece, è andato come previsto ad un corto che ho detestato Skhizein, in quanto corto più “evidente” in un programma più debole degli altri.
Mio cruccio dell’anno è stato che ho visto la miseria di due programmi di film di scuola su cinque, per miei errori di programmazione e anche perché, forse, sono stati messi meno in evidenza del solito. Ho perso il vincitore, Camera obscura, ma ho visto il secondo premio My Happy End (che parla della relazione di un cane con la sua coda, è davvero delizioso e lo premio con l’immagine qui a destra).
Il buon vecchio Panorama è stato rinominato nel più freddo e preciso “cortometraggi fuori concorso”. Me lo sono visto tutto, tranne un singolo corto che ho dovuto abbandonare per andare a fare la popò. Ma intanto era israeliano, e gli israeliani fanno solo corti che parlano di guerra. Era una selezione più che dignitosa, e anche se probabilmente non c’è stato un singolo corto che mi sento di dire: “Per giove pianeta! Questo doveva essere in concorso e potrebbe essere un vincitore!” (come era successo due anni fa per The danish poet o Brothers Bearheart), sono soddisfatto della visione che mi ha permesso di vedere un po’ di roba diversa. Cioè, di avere un panorama.
E ora, un po’ di dolenti note.
Da un anno all’altro mi dimentico sempre di una cosa: che i programmi dedicati alla televisione sono pressoché tutti scadenti. Eppure me lo scordo, e finisco sempre per piazzarne un paio. Qualcosina di decente ho visto, ma sono convinto che avrei potuto far uso migliore del mio tempo. Inoltre, non ho visto nulla dei vincitori: Moot Moot “L’enfer de la mode” per le serie e Engel zu Fuss per gli speciali.
Altra parte poco incisiva dell’edizione 2008 è stata fornita dai programmi speciali. La nazione dell’anno, l’India, non ha più di tanto da offrire, e solo 4 programmi le son stati dedicati. Ne ho visti due: cortometraggi indiani, davvero pessimo, e cortometraggi di scuola indiani, che invece è stato abbastanza piacevole, il che fa ben sperare per il futuro. Inoltre, accanto ad alcuni classici come Spike & Mike, Politically Incorrect, Animation Citoyenne e “i cartoni zozzi” (nome amichevole per Spicy Animation), c’è stata una rassegna dedicata ai primordi dell’animazione, con rassegne di roba veeeeeecchie, spesso del primo decennio del XX secolo. Qui accanto, giusto per fare un po’ di colore, un’immagine da un corto di scuola indiano.
Pur essendo ben lontani i fasti della prima di Azur et Asmar, o di Cars, o anche di Les triplettes de Belleville, qualche anteprima c’è stata pure quest’anno. Durante l’inaugurazione è stato proiettato Valse avec Bashir, che pare fosse un bel film. Israeliano, indovina un po’, parla di guerra! Ben più notevole è stata la proiezione del nuovo corto Pixar, Presto, che è un dinamicissimo e spassoso omaggio a Tex Avery (a destra).
A margine di tutto questo, una nota amara: la presenza italiana è la minima a memoria d’uomo (cioè, a memoria mia, che sono un uomo). Niente nei corti, un paio di spot, due serie televisive: Sturmtruppen e, preparatevi, Pipù, pupù e Rosmarina, per di più firmata da Enzo D’Alò. Vabbè, intanto abbiam battuto i francesi a calcio…
Infine, qualche considerazione sparsa.
Roba ye-ye:
– La sigla dell’anno era strepitosa, pensata apposta per coinvolgere il pubblico. Normalmente succede che il pubblico stabilisca spontaneamente come reagire di fronte alla sigle (facendo versi, gesti, rumori) intorno al giovedì, mentre quest’anno già al martedì il pubblico era in delirio.
– Ho mangiato due volte la tartiflette, nettare degli dei.
– E’ sempre più facile trovare un caffè decente.
– Sono andato a correre due volte in riva al lago. E’ un bel percorso.
– Abbiamo scoperto che a Courmayeur fanno in generale un’ottima pizza.
– Ospite d’onore e membro della giuria è stato Matt Groening. E’ un panzone!
Roba buh-buh:
– Qualche problema tecnico di troppo nelle proiezioni. La cosa rischia di diventare imperdonabile, se sei costretto a vederti di nuovo quasi 10′ di bambini indiani sfruttati da multinazionali senza scrupoli.
– Mia impressione, o c’era meno gnocca del solito? O magari ci ho fatto l’abitudine?
– Non esistono più kebab da asporto ad Annecy.
– Il wi-fi del Bonlieu (il luogo primario del festival) c’è ma funziona maluccio, ma in compenso in Francia, luogo civile, è semplice trovare locali con connessione a muzzo.
– La maglietta dell’edizione era urenda e per la prima volta non l’ho presa. Però ne ho trovata una di McLaren deliziosa.
– Ho mangiato pochissimi pain-au-chocolat. Beh, infatti per la prima volta non sono ingrassato.
– Ha piovuto parecchio, quasi tutti i giorni. Magari solo un’oretta o due, ma il monsone quotidiano è stato inevitabile.
Next: rassegna dei vincitori, con maggiori dettagli sui premiati.
27 Comments »
Leave a comment
You must be logged in to post a comment.
prot.
ahahahhahah.
ahahahahahahahahahahha.
ahahahahahahaahahahahahahahahahahahah.
che puzza.
Comment di golosino • 20 Giugno 2008 16:25
Ma non avevamo tutti stabilito che io ricordavo che Matt Groening fosse un panzone e invece deve aver fatto la cura Peter Jackson perché al contrario è abbastanza magro?
Il racconto gotico-marinaro animato in CG era di Gaston Leroux, quello de “Il fantasma dell’opera”, la controparte francese di Poe.
Quest’anno devo dire che ci sono state pochissime cose che mi hanno conquistato, direi soltanto “Sita Sings the Blues” e la retrospettiva personale di Barry Purves, che colloco tra i quattro-cinque più grandi animatori di pupazzi della storia, e mi ha procurato sindrome di Stendhal.
Invece ho amato più che mai l’atmosfera, mi è sembrato ci fosse ancora più gente del solito, e il mio inglese parlato è diventato di livello sufficiente a chiacchierare anche con anglosassoni (sicuramente sembrando buffissimo, ma che importa). Ho saltato parecchie proiezioni per il puro gusto di starmene in giro per il bonlieu e incontrare gente.
Un’altra cosa positiva nel campo delle performance, però, sono state le proiezioni accompagnate da musica dal vivo: ho visto John Canemaker che raccontava la storia di Winsor McCay, proiettandone e commentandone i film accompagnati al piano dall’ineffabile direttore artistico Serge Bromberg (che sonorizza i film muti di professione, e quest’anno era più istrionico che mai); e musicato dal vivo era anche uno dei tributi a Emile Cohl, il padre dell’animazione d’autore, autore di film che hanno compiuto 100 anni ma sono più moderni di tante cose successive: un percussionista e un sassofonista realizzavano improvvisazioni musicali sulle immagini di Cohl, che venivano poi alternate a film di “continuatori” (McLaren, o il grande “manipolatore di linee” Raimund Krumme), su cui la musica live s’innestava in un gioco di rimandi che conduceva poi a un altro film di Cohl. Veramente pregevole. Botty un po’ ha apprezzato e un po’ ha dormito, perché era in veste di musicista snob e criticava la tecnica degli strumentisti. Inoltre non è assolutamente capace di costruire aereoplanini di carta che arrivino fin sul palco. E’ una verità scomoda che doveva essere rivelata.
Comment di Kumagoro • 20 Giugno 2008 18:05
Sfrutto la mia decennale esperienza OT: cosa suona Botty?
Comment di Joril • 20 Giugno 2008 22:33
Botty è uno di quei signori che quando guardi un’esecuzione orchestrale ti chiedi: ma veramente si deve studiare musica per colpire un pezzetto di ferro triangolare una volta ogni dieci minuti?
Comment di Kumagoro • 20 Giugno 2008 23:46
non riesco a capire dove cavolo fatto questo festival…
Comment di Marcolo • 21 Giugno 2008 11:30
Toh, non sapevo stessero rifacendo per l’ennesima volta Evangelion. E leggo anche che ha avuto incassi notevoli. Lord Yupa, su Mangagiornale n.10/99, aveva proprio cannato in pieno la previsione (resta comunque un gran bell’articolo).
Comment di MCP • 21 Giugno 2008 13:00
Marcolo: Il Festival International du Film d’Animation d’Annecy si svolge ogni anno ad Annecy, capoluogo dell’Haute-Savoie (Alta Savoia), dipartimento del Rhône-Alpes (Rodano-Alpi), regione della Francia con capitale Lyon (Lione), parte della macroregione europea Alpi-Mediterraneo. Un giorno farà parte del Limonte.
Dice Wikipedia: “Il Rhône-Alpes è, insieme a Lombardia, Baden-Württemberg e Catalogna, uno dei quattro motori dell’Europa e costituisce una forza economica trainante per il resto dell’Unione Europea”. In Baden-Württemberg e in Catalogna si svolgono altri due importanti festival d’animazione (Stoccarda e il Sitges). In Lombardia nessuno.
Annecy ha 50 mila abitanti, è sita sull’omonimo lago, ospita anche il più importante festival di cinema italiano del mondo, e il suo simbolo è il leggendario storione gigante Pierre Lamy, che nel 1532 salvò la città dalla carestia offrendo le sue carni agli abitanti.
Marcope: cosa scriveva Yupa nel 1999? Che Evangelion sarebbe stato dimenticato presto? Comunque un simile remake pedissequo, in un’era in cui si continua a tentar di spremere nuovo sangue da roba vecchia (ad Annecy c’erano anche il nuovo film di Appleseed e il nuovo film di Ken il guerriero, entrambi peraltro ùrendi) è un pessimo segno di salute per l’animazione nipponica.
Comment di Kumagoro • 22 Giugno 2008 21:32
K: dunque non hai la collezione di MG sempre a portata di dita? :P Comunque si’, la conclusione era che avendone fruito con molto ritardo, solo in Italia lo si considereva un fenomeno, mentre “in Giappone l’hanno gia’ dimenticato, per rincorrere e immergersi in nuove serie tv, nuovi cels ancora piu’ deliranti, ancora piu’ effettistici, ancora piu’ allucinanti(..)”
Comment di MCP • 23 Giugno 2008 01:57
Golosino: stiamo toccando il fondo, eh?
Marcolo: senza offesa, ma ci sono buone probabilità che il festival di Annecy si tenga ad Annecy, come quello di Venezia si tiene a Venezia e quello di Cannes a Cannes. :D
MCP: Yupa secondo me è una persona troppo seria per riuscire ad afferrare bene il fenomeno di Evangelion, che è un prodotto pensato da otaku per gli otaku.
Comment di xx • 23 Giugno 2008 10:26
In effetti no… Quantomeno, io non l’ho fatto! ;-) (pero` vi assicuro che quelli che hanno studiato cosi` tanto lo sanno fare molto meglio di me, anche se puo` sembrare assurdo pensare che possa esserci differenza… In piu` sanno picchiare su molte piu` cose!!)
Io ero in veste di musicista, non snob. Semplicemente ODIO il sax soprano (a parte rarissssssimi casi) e quando ha attaccato un pippone col suddetto strumento ho deciso che per la mia salvezza dovevo dormire e cosi` ho fatto. Le critiche erano rivolte al percussionista… Non puoi ceffare il tasto della marimba ogni 3X2!! >:-( Cio` non toglie che la
Corazzata Potemkinprogrammazione di corti storici mi sia piaciuta e interessata parecchio. Essendo io un neofita, voglio un premio! :-)Per quanto riguarda gli aeroplanini, io li so fare benissimo. Solo che a differenza di tutti gli altri, che facevano normalissimi aerei destinati alla planata, io realizzavo degli Stuka. Facendoli in carta rigida, ho procurato lesioni permanenti alla cervicale di 12 spettatori, ma pazienza… :-D
Sara` che io non c’ero abituato, ma gnocca, secondo me, ce n’era in abbondanza… Ma se riesco a mettere su il post per i Maialini, di questo si dibattera` ampiamente cola`! (Dio mio, la cameriera dello Chalet a Crepes!!! *SIGH*)
Una noticina. A me Evangelion e` piaciuto. Posso continuare a commentare qui, o devo prima cospargermi il capo di cenere?
Comment di Botty • 23 Giugno 2008 14:20
Ma è vero che il Lucca animation Festival è meglio?
Comment di M2 • 23 Giugno 2008 18:48
Botty: nonostante le molte perplessita’ che mi aveva suscitato la distratta visione del primo episodio, e’ piaciuto pure a me. Rilassati in mezzo a noi. Non essere cosi’ Nerv-oso (har har har!)
XX: probably so, anche se lo conosco solo attraverso articoli e post.
Comment di MCP • 23 Giugno 2008 19:26
M2: no, il Lucca Animation festival è una cosa differente. Però ha un programmista migliore.
MCP: non si può dire lo stesso per la maggioranza dell’universo mondo che conosci? Non sono più nemmeno certo che tu abbia ancora un corpo fisico! Ormai tendo a pensarti come uno dei due protagonisti di “Occhi non soltanto per vedere” di Asimov.
Comment di Kumagoro • 24 Giugno 2008 00:25
K: si può dire, ma belin, nell’Angolo dei Comics ogni tanto mi materializzo (Skalda può confermare).
Comment di MCP • 24 Giugno 2008 15:20
Kuma: ah ecco, lo dicevo che c’era qualcosa di migliore.
Comment di M2 • 24 Giugno 2008 20:19
Botty: Ci sono registrazioni in cui si possono sentire le tue esibizioni al triangolo? A parte questo, il musicista snob e’ una figura abbastanza accettata, purche’ non faccia lo snob con Evangelion!
Comment di Joril • 24 Giugno 2008 22:50
Nessuno da queste parti faccia lo snob con Evangelion, o se la vedrà con me e le mie stigmatizzazioni.
Comunque, ad Annecy c’è più gnocca che a Lucca, nonostante la presenza di Chicca, quindi Annecy è meglio.
E Botty è tanto un caro ragazzo, ma è una pippa paurosa a fare gli aeroplanini di carta.
Comment di xx • 25 Giugno 2008 15:28
botty crescera’ sugli areoplanini di carta, ricordo come ero partito io tre anni fa e l’applauso per il mio landing sul palco di questa edizione :P
nel frattempo ho consegnato l’intervista a kato al traduttore dal giapponese, quindi non posso piu’ sbobinarla per l’articolo su annecy da consegnare entro domani.
sono anche sempre piu’ convinto che il corto sia stato studiato a tavolino per vincere: questo mi ha dato delle idee per il nostro del prossimo anno, a tal proposito, luca, non so se tu abbia il phisique du role per essere il protagonista, mi servirebbe una tua foto dove dimostri di avere migliaia di anni
Comment di spH • 25 Giugno 2008 18:41
Quante migliaia? Per 50 migliaia non sarebbe in effetti credibile, ma per 35 sì.
Comment di Kumagoro • 25 Giugno 2008 22:47
Posso mettermi nelle mani di qualche truccatrice, oppure potete darmi un mucchio di dispiaceri in modo da farmi invecchiare precocemente.
Ah, sì, l’anno prossimo parteciperemo ad Annecy come autori, e senza che nessuno di noi sappia minimamente disegnare né abbia la minima preparazione sulle tecniche di animazione. Preparatevi.
Comment di xx • 26 Giugno 2008 12:11
Ebbene sì, con queste premesse si annuncia un successone.
Comment di M2 • 26 Giugno 2008 16:40
spH, grazie per la clemenza :-) Prometto che studiero` per esserne degno…
MCP: nerv-i a posto, grazie (provochi… :-)
Joril: certo che ve ne sono… Ce n’e` persino una in cui suono l’incudine, dacche` i percussionisti suonano tutto quello che a uno strumentista normale non verrebbe mai inmente di toccare neanche con un 10 ft. pole… (e no, non mi sognerei mai di fare lo snob con Evangelion, che ha pure una discreta colonna sonora, ta l’altro)
Vi invito, gia` che vi ho mandato il link a trovare, tra i brani presentati, quello o quelli in cui ho suonato il triangolo.
Vi preavviso altresi` che a breve uscira` sui maialini un “faccia come il culo” per pubblicizzare l’imminente Festival Bandistico Internazionale di Genova
Comment di Botty • 27 Giugno 2008 10:31
Oramai non più. :P
XX non lo incroci mai?
Comment di Skalda • 27 Giugno 2008 11:13
Il fatto che MCP non sapesse che Skalda non è più bisettrice dell’angolo in questione dimostra solo che le sue incarnazioni terrene avvengono in coincidenza di rari fenomeni astronomici.
Comment di Kumagoro • 27 Giugno 2008 22:04
“Che orecchio, sentire solo me con tutto il pieno d’orchestra!”.
Con il suonatore di incudine si può! Cioè, a meno che quello che ho sentito non fosse un disturbo generato dall’algoritmo di compressione.
Come si chiama il brano? Non si riesce a leggere il titolo dal lettore in streaming.
Il repertorio è notevole, ma nel CD spazia talmente tanto che sembra uno shuffle applicato a un lettore mp3 pieno di 20 giga di materiale casuale. Forse è quello il suo bello: il prossimo dovreste chiamarlo davvero così, “La Filarmonica Sestrese suona in shuffle”. :-)
Comment di Kumagoro • 27 Giugno 2008 22:11
Belin, in effetti ultimamente Sk brillava per l’assenza. XX l’ho incrociato, e un paio d’anni fa persino Moretti.
Comment di MCP • 28 Giugno 2008 12:41
Kuma: ma dall’URL si`… ;-)
Comunque e` il terzo movimento (Song of the Blacksmith) della Seconda Suite in Mi bemolle di Gustav Holst.
Con quasi tutti gli strumenti a percussione si puo` sentire l’individuo in mezzo a tutta l’orchestra. Per questo e` necessario che i percussionisti siano delle discrete facce da culo…. proprio perche` sono espostissimi alla figura di merda… Un clarinettista se la puo` medicare, ma se ceffi il colpo di piatti ti sgamano da tre teatri piu` in la`…
L’intento e` esattamente quello… Per il prossimo ciddi` proporro` il titolo!! Magari piace! :-)
Comment di Botty • 28 Giugno 2008 15:02