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Misteri della vita XCII: Il paletò

Una delle preoccupazioni di zia Adelina, oltre che fare in modo che io finissi tutto quello che avevo nel piatto, era che mi tenessi il cappotto (o, come lo chiamava lei, il paletò) in casa. Intendiamoci, non passavo le mie giornate in casa a guardare Trider G7 e Robottino intabarrato in sciarpe e giacconi, ma se, ad esempio, dovevo entrare un momento in casa per prendere un quaderno che avevo dimenticato, o se stavo ad aspettare qualcuno che non era ancora pronto per uscire, non mi stavo a spogliare. E che marroni!
Per zia Adelina, questo era un comportamento gravissimo, poiché “Se tieni il paletò in casa, poi quando esci hai più freddo e ti ammali!”.  A me la cosa suonava un po’ strana, perché la temperatura esterna rimane la stessa sia che io tenga il cappotto in casa sia che non lo faccia, e comunque accumulare un po’ di calore prima di affrontare le intemperie male di sicuro non fa. Però, quando lei era in giro, obbedivo, più per evitare futili discussioni che altro.
Mi è rimasto tuttavia il dubbio che potesse esserci un fondo di verità in quello che la zia diceva; adesso, coi potenti mezzi di Internet, vediamo di risolverlo una volta per tutte: tenere il paletò in casa fa ammalare?