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Misteri della vita XCII: Il paletò

Una delle preoccupazioni di zia Adelina, oltre che fare in modo che io finissi tutto quello che avevo nel piatto, era che mi tenessi il cappotto (o, come lo chiamava lei, il paletò) in casa. Intendiamoci, non passavo le mie giornate in casa a guardare Trider G7 e Robottino intabarrato in sciarpe e giacconi, ma se, ad esempio, dovevo entrare un momento in casa per prendere un quaderno che avevo dimenticato, o se stavo ad aspettare qualcuno che non era ancora pronto per uscire, non mi stavo a spogliare. E che marroni!
Per zia Adelina, questo era un comportamento gravissimo, poiché “Se tieni il paletò in casa, poi quando esci hai più freddo e ti ammali!”.  A me la cosa suonava un po’ strana, perché la temperatura esterna rimane la stessa sia che io tenga il cappotto in casa sia che non lo faccia, e comunque accumulare un po’ di calore prima di affrontare le intemperie male di sicuro non fa. Però, quando lei era in giro, obbedivo, più per evitare futili discussioni che altro.
Mi è rimasto tuttavia il dubbio che potesse esserci un fondo di verità in quello che la zia diceva; adesso, coi potenti mezzi di Internet, vediamo di risolverlo una volta per tutte: tenere il paletò in casa fa ammalare?

4 Comments »

  1.  MonsterID Icon

    Mi tocchi nel vivo, era una delle mille ossessioni di mia madre e di mia nonna anche. La spiegazione che davano era la stessa della zia Adelina. Per anni mi sono levato perfino il maglione in casa se sentivo che mi “stavo abituando al caldo”, come se per stare bene bisognava sempre avere freddo. Suppongo che faccia parte della convinzione cattolica che essere felici e appagati è peccato e che dobbiamo tutti soffrire perché l’altissimo è ancora offeso.

    Tralasciando la polemica, un fondo fondo fondissimo di verità credo ci sia, per lo meno per quanto riguarda lo sbalzo termico, che si sa essere atroce (la mia gola può confermare). Di fisica so poco o nulla, però:
    ipotesi 1) portare un vestito pesante mantiene meglio il calore del corpo a 37°C, quindi salire per strada con 0°C provoca un raffreddamento del corpo di un paio di gradi. Se invece uno dentro casa sta con la maglietta e soffre, mantiene il corpo chessò a 36°C, 35,5°C nel caso faccia un freddo becco come a casa mia, il che abbassa lo sbalzo termico di un grado, un grado e mezzo. Poi che questo grado meno salvi dalla polmonite, nessuno può dirlo.
    ipotesi 2) portare il giaccone in casa provoca innalzamento della temperatura corporea che supera i 37°C. Questo provoca sudore che una volta usciti di casa raffredda più velocemente il corpo, il che può provocare polmonite.

    Comment di serir • 23 Gennaio 2009 17:12

  2.  MonsterID Icon

    quoto Serir, più la prima ipotesi della seconda.

    SDMF

    Comment di Triplo • 23 Gennaio 2009 17:52

  3.  MonsterID Icon

    Vince senza ombra di dubbio l’ipotesi 2, ovvia ragione per cui essere vestiti in ambienti caldi fa sì che il corpo produca sudore il quale, esponendo successivamente il corpo ad ambienti freddi, lo raffredda oltre misura e tale raffreddamento essere causa di malanni. Il raffreddamento di per sè non sarebbe causa di malanni, ma debilita temporaneamente il sistema immunitario rendendo l’organismo vulnerabile al più diffuso dei virus (quello del raffreddore).

    Comment di Giudice Supremo • 23 Gennaio 2009 17:57

  4.  MonsterID Icon

    Ma io non sudo col cappotto in casa…ho solo un po’ caldo, ecco.

    Comment di xx • 28 Gennaio 2009 14:23

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