Perbacco, una novità da queste parti! Come i miei lettori più attenti sanno già, vorrei introdurre una classificazione per i Misteri della Vita in base al fatto che siano stati risolti o meno, attraverso delle immaginine. Le proposte di tali figure sono opera del mio fido sidekick Golosino, e sono le seguenti.
Aperto: il mistero è ancora tale; o è fresco fresco, o magari c’è stata un po’ di discussione, ma nessuno ha proposto una soluzione sensata. Il senso dell’immagine, ovviamente, è dato dal paracadute aperto. Per la cronaca l’idea originale di Golosino era un elefante col paracadute; io ho ribattuto proponendo una mucca ruminante dall’aspetto poco furbo, in modo da far capire che i miei lettori son mica tanto svegli se non hanno ancora risolto un tubo. Alla fine, siamo giunti a un compromesso, con una mucca con il paracadute. Sì, tutto questo non ha senso, ma almeno l’immagine fa ridere.
Un esempio di Mistero aperto a oggi è il XXXIII, quello sui dischi volanti.
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In dubbio: il mistero è stato affrontato ed è stata formulata qualche ipotesi che potrebbe anche essere corretta, ma non abbastanza convincente da dichiarare la questione chiusa.
L’immagine non mostra un tappeto di castoro come i più stolti potrebbero pensare, ma bensì un ornitorinco, che è dubbio perché è mezzo mammifero e mezzo qualcos’altro. Io volevo che ci fosse qualche punto interrogativo, ma Golosino non torna mai suoi passi.
Un esempio di Mistero in dubbio a oggi è il LXVIII: Arachnophobia
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Risolto: ovviamente, un mistero è risolto quando è stata fornita una spiegazione valida al di là di ogni ragionevole dubbio. E’ la situazione verso la quale tutti i misteri che propongo dovrebbero tendere, razza di sfaticati, e invece ce ne sono ancora aperti perché non lavorate abbastanza (o, viceversa, perché lavorate troppo). L’immagine non ha assolutamente alcun senso, ma è talmente bufa che ne sono fierissimo.
Un mistero risolto brillantemente è lo XCII: Il bugzum di Tappu
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Cazzata: infine, c’è anche da coprire il caso in cui il mistero non sia realmente tale, ma piuttosto una boutade che ho sparato per sprecare un po’ di banda. Per questo scopo, non esiste un’immagine più adatta del grande classico rappresentato da una scimmia che tira la cacca. Per chi si chiedesse che tipo di scimmia sia, si tratta della Scimmia dei misteri: vive sugli alberi, risolve i misteri di questo sito, e tira la cacca ai passanti.
Un esempio di questa categoria potrebbe essere il mistero XCI: ping-pong a či fico-pong
Vi assicuro che mi sento assai scemo a proporre questo cosiddetto Mistero, perché sono certo che non solo la soluzione ci sia (e questo è ovvio), ma che sia anche particolarmente semplice. Però io non ci arrivo, devo avere qualche sorta di barriera mentale che mi impedisce di afferrare la risposta, un po’ come mi succede per i moduli delle tasse. Non so se vi succede la stessa cosa, ma quando mi arriva una raccomandata dal Ministero del Tesoro o i suoi amici c’è un omino nel cervello che canta la Cucaracha mentre cerco di capire cosa c’è scritto.
Ma ciancio alle bande, il problema è questo: a Genova, nella zona di San Fruttuoso, ci sono due semafori uno dietro l’altro con una particolare sincronia. La metà delle volte, quando viene verde al primo semaforo scatta il rosso al secondo; nell’altra metà dei casi, i due verdi sono sincronizzati (verde il primo, verde il secondo). Qual è il rapporto tra la durata dei due semafori?
(Sì, lo so che è facile, quindi dando la risposta giusta evitate commenti sarcastici, se potete. Ok, non potete.)
Dàudo: speciale tipo di dado a dieci facce utilizzato dai giocatori di ruolo alla ricerca di esperienze forti, il daudo (dado-raudo) è un dado imbottito di esplosivo che salta in aria quando esce “1”. In seguito ai numerosi casi di amputazioni di dita tra i giocatori di ruolo, il nuovo regolamento di D&D ha introdotto la possibilità di un tiro salvezza ogni volta che il dado esplode. Dato che però nella vita reale i tiri salvezza non hanno effetto, questa misura si è rivelata ben presto inutile.
Croccobolle Sedertive: prodotto per l’igiene nato nell’estate del 2004, quando Paul Lefrigot, sindaco della cittadina provenzale di Ragoût, prendendo atto della sporcizia delle strade del suo paese e, allo stesso tempo, della triste condizione della cassa comunale, decise di risolvere il problema rivolgendosi a un discutibile uomo d’affari italiano, Gianluigi Serrapugni, il quale ideò per l’occasione una soluzione innovativa: le Croccobolle Sedertive. Questo rimedio consisteva nel far ingoiare delle capsule di detersivo a delle ranocchie addestrate, che venivano poi spedite in giro per la città e, saltellando e scorreggiando, producevano bolle di sapone che avrebbero reso lindo tutto il circondario. Serrapugni affermò di aver scelto il nome “Croccobolle”, perché il suo rimedio era composto da bolle di detersivo e da ranocchie, che emettono il caratteristico suono “croac”. Tuttavia una persona a lui vicina sostenne che la reale motivazione del nome risiederebbe nel fatto che “croc!” è il rumore che fanno questi anfibi quando vengono schiacciati sotto uno stivale anfibio. Serrapugni non ha invece mai voluto motivare il nome “Sedertive”.
L’astuto piano dell’imprenditore venne così messo in atto, ma immediatamente scaturì un problema imprevisto, dovuto alla passione dei francesi per le rane. Festante, la popolazione della cittadina si lanciò infatti in una scatenata caccia all’anfibio, e finì per decimare le ranocchie cucinandole in ogni maniera possibile. Essendo però queste farcite di detersivo, causarono un’ondata di dissenteria che mise il paese in ginocchio; l’episodio fu più tardi ricordato come La Grande Merde. Serrapugni venne immediatamente ricercato da gendarmes col pannolone, ma l’affarista risultò irreperibile. Si narra che oggi viva sul lago Enriquillo a Santo Domingo, dove nutre le iguane col Mastrolindo.
Musical dignitosi: corrente cinematografica i cui seguaci ritengono che sia poco serio che nei musical gli attori cantino e ballino come delle scimmie. I loro film, quindi, sono dei musical senza canzoni e balli. Tra i principali musical di questa corrente ricordiamo Il Padrino di Francis Ford Coppola, C’era una volta il West di Sergio Leone e Solaris di Andrej Tarkovskij.
(un pat-pat a Serir per i Musical Dignitosi)
Una serie di fatti irrilevanti su di me di cui è probabile che non vi freghi alcunché.
Il sushi mi piace ma mi stufa subito, e trovo il tempura un ossimoro (fritto leggero? che senso ha?). Però adoro il katsudon, anche per il nome buffo.
Non sono più capace a scrivere in corsivo, e la mia grafia in stampatello è sempre peggiore e sempre più lenta. Poco male.
Di recente ho comprato un paio di guanti di cervo. Avrei preferito mangiarmi quella bestiola, ma i guanti sono comunque molto ganzi.
In estate leggo molto di più che in inverno.
Ho bevuto latte col Nesquik per anni e anni. Sono ancora vivo e sano.
Ho rinunciato a fare il risotto. So cucinare tante altre cose ma quello proprio non mi viene. Pazienza, lo mangio preparato da altri.
Detesto mettere i miei documenti nella cartella Documenti. Ne creo sempre un’altra chiamata Data, con le appropriate sottodirectory.
Ho sempre la stessa sveglia dai tempi delle scuole medie. Funziona egregiamente e ci vogliamo abbastanza bene a vicenda.
Mi piace utilizzare il saluto “salve”. Spesso spiazza l’interlocutore.
Non sono un intenditore di té, ma lo prendo volentieri col miele di castagno.
Ho la stessa suoneria al cellulare da anni, ed è un midi della sigla dei Looney Toons (That’s all folks, per capirci).
Sono miope (porto gli occhiali), secondo me anche un po’ sordo, ma sono convinto di avere un odorato molto sviluppato.
L’unica moltiplicazione che io abbia mai sbagliato in un compito di “tabelline” è 7×8, per la quale diedi 54 invece che 56 e presi il mio unico 9 invece che 10.
Sono piuttosto bravo a Forza Quattro, a Monopoli e a Taboo, ma a Risiko sono quasi più scarso che nel giocare a calcio. E poi becco sempre i cannoni…
Non ho mai rivisto il Remì di Dezaki in età adulta.
Io e Word non andiamo d’accordo. Va meglio con Excel e Powerpoint (anche se quest’ultimo lo disprezzo), mentre trovo Access uno strumento unico nel panorama informatico mondiale, e mi rammarico che non ne esistano alternative.
Tutti abbiamo dei giuochi d’infanzia “da cortile” che ci hanno intrattenuto e ricordiamo con piacere: Strega comanda colore, Fulmine, Un due tre stella, Ce l’hai e così via. Probabilmente ognuno ha le sue varianti di nome e di regole; ad esempio io giocavo a una versione di Un due tre stella chiamata L’orologio di Milano fa tic-tac, versione identica in tutti gli aspetti tranne che nelle parole recitate da chi “sta sotto”. Oppure, in quel grande classico che è nascondino, secondo qualcuno era necessario toccare le persone scoperte nel nascondiglio, per altri era sufficiente vederle [1]. In ogni caso, sono giochi che in qualche modo si riscoprono un po’ ovunque.
Eppure esiste un gioco che non ho mai trovato da nessun altra parte se non a Sassello quand’ero piccolo. Google lo ignora[2], e si chiama Palla Bufalo. Eccone in breve le regole: serve una palla. Un tizio “sta sotto” (chiamiamolo, per brevità, “lo stronzo”); si inizia con tutti i giuocatori accanto allo stronzo, che lancia la palla in alto più forte che può. Al lancio della palla, tutti scappano in tutte le direzioni finché lo stronzo non riprende la palla. Quest’ultimo allora grida “Bufalo!” e tutti si fermano. Lo stronzo allora ha facoltà, dal luogo in cui si trova, di fare tre passi in direzione del non-stronzo più vicino (o anche il più lontano, se è davvero così stronzo) e cercare di colpirlo con la palla. La vittima designata può provare a schivare la palla, senza però muovere i piedi. Se viene colpita, essa diviene il nuovo stronzo, altrimenti lo stronzo rimane tale e si riparte. [3]
Non ho mai capito perché questo gioco si chiamasse Palla Bufalo, e non ricordo nemmeno chi, nella compagnia, l’avesse introdotto, se non addirittura inventato (cosa che giustificherebbe la non-esistenza di Palla Bufalo nel mondo). Ma temo che questa mia curiosità rimarrà senza risposta.
[1] Nella versione di nascondino che giocavamo a Sassello, c’era una regola speciale: “Non vale nascondersi a casa di Daniele”. La casa di Daniele, rimasta in costruzione per diversi anni (probabilmente per qualche sorta di abuso edilizio) era un nascondiglio troppo sleale per la combinazione di ottima visibilità nel nascondente e ricchezza di pertugi dove celarsi, e quindi venne proibito. Non ve ne frega niente? Pazienza.
[2] Se non in un altro articolo a tema simile di questo stesso sito, quindi non conta.
[3] Inutile dire che è facilissimo barare, basta lanciare la palla con poca forza in modo che venga raccolta rapidamente, e poi mirare ai piedi della vittima invece che al corpo, giacché i piedi non possono essere mossi. Ma gli stupidi bambini preferiscono divertirsi invece che cercare di vincere.
Giacché per la prima volta da tipo trent’anni vado a una festa di carnevale, mi pare uopo pubblicizzarla qua. E’ organizzata dai tizi di sigletv.net, ci suonano i Bishoonen e il vestito consigliato è da zorro o fatina. Sono abbastanza pigro per non reinventarmi niente e quindi copio il comunicato ufficiale, ma non così pigro da non correggere gli errori di ortografia di quello originale. Ovviamente qualunque pinguinofilo (o anche Franceschetto) voglia venire sarà il benvenuto e potrà godere della mia compagnia. Ecco qua i dettagli:
Sabato 21 Febbraio Al Muddy Waters, a Calvari (GE) abbiamo organizzato una festa di fine Carnevale insieme ai Bishoonen con l’occasione di passare insieme anche un bel weekend in un raduno anche forumistico fuori città in un bellissimo posto in Liguria (una volta tanto non in Toscana).
Cosa offre la serata ? Prima di tutto una bella cena a prezzo fisso (20 Euro) con menù alla carta (anche per vegetariani) ed ingresso al locale già incluso.
Dato che si tratta di una festa di carnevale pensavamo di vestirci in maschera e dato nei mitici anni 80 le maschere più cult erano “Zorro” per i maschietti e le “Fatine” per le femminucce pensavamo che sarebbe stato divertente vestirci tutti così :-) (ma non è assolutamente obbligatorio né venire in maschera né vestirsi in questo modo).
Dopo la cena i Bishoonen ci faranno smaltire un po’ di calorie in eccesso con il loro concerto al quale seguirà in puro stile Forumistico il DJ Set della ritrovata coppia OFM & Calendarman con le sigle ed i brani cult & trash degli anni 80.
Per chi di voi volesse arrivare dopo la cena l’ingresso al locale sarà di Euro 8 se vi mettete in lista qua sul forum. Per assoluta trasparenza vi comunico che l’ingresso non comprende la consumazione che comunque non è obbligatoria.
Dato che la festa durerà fino a tardi e l’alcool non sarà poco abbiamo già individuato due agriturismi che potrebbero ospitarci e sono nella zona:
Locanda il Mulino (http://www.locandailmulino.com/prezzi.html) che si trova vicinissimo al locale ed ha prezzi abbordabilissimi (se vi prendete una camera in 4 sono 20 euro a testa) ma le camere a disposizione sono poche quindi affrettatevi.
L’altro Agriturismo, Le Terrazze sul mare (http://www.leterrazzesulmare.com), si trova un po’ più distante ma ha molta più capienza ad un prezzo sostanzialmente invariato (una camera/appartamento da 4 posti letto viene 25 euro a testa)
Per l’organizzazione delle notti vi lasciamo autonomi di scegliere i vostri compagni d’avventura e di fissare direttamente con i due agriturismi (che sono già stati preallartati del nostro sbarco in Liguria), mentre per la cena o il semplice ingresso al locale raccogliamo qua come d’abitudine le partecipazioni.
Riepilogo i costi:
– Solo ingresso al locale Euro 8
– Cena & Ingresso Euro 20
– Ingresso & Notte in Bed & Breakfast Euro 28 / 33 (in appartamenti o camere da 4 posti)
– Cena & Ingresso & Notte in Bed & Breakfast Euro 45/50 (in appartamenti o camere da 4 posti)
Quanto è distante Calvari ?
Da Firenze sono circa 2 ore e 30 di auto (205 KM) (fattibile quindi anche un rientro in nottata a casa..dal Filmore abbiamo fatto ben di peggio) http://maps.google.it/maps?f=d&saddr=Firenze&daddr=Calvari+Ge&hl=it&geocode=&mra=ls&sll=44.890904,9.091187&sspn=1.334833,2.471924&ie=UTF8&ll=44.073774,10.27771&spn=1.35366,2.471924&t=h&z=9
Da Milano sono circa 2 ore e 20 di auto (188 KM)http://maps.google.it/maps?f=d&saddr=Milano&daddr=Calvari+Ge&hl=it&geocode=&mra=ls&sll=44.074655,10.278635&sspn=1.35366,2.471924&ie=UTF8&ll=44.890904,9.091187&spn=1.334833,2.471924&t=h&z=9
Per chi viene dal Veneto o da Roma o da altre parti d’Italia ovviamente le distanze si allungano ma ci sono i tempi necessari per organizzarsi magari facendolo per tappe o organizzarsi in carovana.
Sentito Joril? Parla del Veneto, quindi puoi venire anche tu!
E questa è la locandina: