E che non si dica che io non mantengo le promesse, perdiana! Vi ho fatto sospirare il maiale in agrodolce di cui vi parlai tanto tanto tempo fa, ma finalmente eccolo qua. Signori, rimboccatevi le maniche e mettiamoci al lavoro! Sappiate però che questo piatto è più difficile degli altri che ho descritto finora. Non tanto per la manualità e l’esperienza necessarie, ma piuttosto per la laboriosità, il tempo richiesto e l’abilità di sincronizzare i tempi. Ma non vi agitate, io come sempre vi tratto come degli scemi, leggete tutto con calma, memorizzate e poi vi interrogo.
Prepararsi
Il maiale in agrodolce è un piatto cinese, ma io non l’ho mai cucinato in atmosfera cinese ed è sempre venuto benissimo. Quindi fate come me, accendete la tv della cucina e guardate MTV scuotendo la testa per la povertà della musica d’oggigiorno. E poi mettetevi il solito grembiule, vi servirà.
Passiamo agli ingredienti; sono parecchi e li separo per area tematica corrispondente più o meno alle fasi della preparazione.
La peperonata:
- 1 peperone: giallo, rosso o verde, a vostro gusto. Se vi piace “fare colore” fate mezzo e mezzo.
- olio extravergine d’oliva: ormai siete bravi e posso dire “cubì”, per quanto riguarda la quantità
- 1 cipolla di medie dimensioni
La salsa:
- Fecola di patate, 2 cucchiai: ricette simili a questa a volte prevedono la maizena, la quale è simile per l’effetto amalgamante ma ha un nome più buffo. Se ve la sentite di rischiare, probabilmente il piatto verrà uguale ma con un fattore di buffità maggiore.
- Acqua, 4 cucchiai: quella del rubinetto.
- Succo d’ananas, 4 cucchiai: più sotto vedrete che è richiesto anche dell’ananas. Voi comprate una scatola di ananas a fette, e utilizzatene il sugo qua e le fette là.
- Aceto, 3 cucchiai: bianco o rosso va bene lo stesso. Probabilmente con quello di riso è ancora meglio, ma io non ce l’ho.
- Zucchero, 4 cucchiai
- Salsa di soia, 2 cucchiai: fate in modo di averne una boccetta piena, vi servirà.
- Ketchup, 2 cucchiai: ketchup? sì, ketchup!
- Salsa worcester 1.5 cucchiai: salsa worcester? sì, salsa worcester. Vi dirò sottovoce che sono ragionevolmente convinto che senza di essa il piatto venga abbastanza uguale, ma non potrei giurarlo. Decidete voi se vale la pena rischiare.
(piccola digressione sul concetto di “cucchiaio”, che è una misurazione apparentemente piuttosto imprecisa: come faccio a sapere se il mio cucchiaio è grosso quanto il tuo? e si intende “raso” o riempito finché posso? Non preoccupatevi troppo, i cucchiai sono in fondo abbastanza simili e l’importante, in questo caso, sono le proporzioni: i cucchiai di roba in polvere devono quindi corrispondere a quelli di liquidi, che quindi sono poco sopra il livello del cucchiaio. Se preferite essere precisi, contate 20 ml per cucchiaio)
Il maiale vero e proprio:
- Maiale, 450 g: andrà tagliato a pezzettini. Se trovate un pezzo unico di lonza, secondo me è l’ideale, altrimenti vanno anche bene fette un po’ spesse di lonza o coppada tagliuzzare. Che non sia grasso, e in tal caso eliminate le parti grasse.
- Farina: servirà a infarinare il maiale, diciamo che ve ne servirà un pugno
- Olio di semi: di semi?!? Perché non quello di oliva? Perché nella cucina orientale non si usa. Ho fatto un’eccezione per i peperoni.
- Ananas, 4 fette: vengono dalla scatola di cui sopra, ricordate?
- salsa di soia: viene dalla boccetta di cui sopra, ricordate? Belin che memoria corta…
- 1 uovo
- sale
Il contorno di riso:
- riso basmati 150 g: altre varietà simili potrebbero andar bene, ma l’importante è che siano aromatiche e profumate e adatte come contorno.
- acqua
- sale
E dopo gli ingredienti l’attrezzatura:
- un padellone molto grosso, o, se l’avete, un wok. Io non ho il wok e mi accontento del padellone.
- una padella più piccola per i peperoni, col suo coperchio
- una pentola bassa e larga per il riso, anch’essa col suo coperchio
- due ciotole, una per il maiale e una per la salsa (potrebbe bastare anche un piatto fondo se un po’ grosso)
- due fornelli
- un cucchiaio di legno
- una spatola, di legno o di plastica
- un frullatore (opzionale) per la cipolla, altrimenti tagliere e coltello
- un bel coltellaccio per tagliare il maiale
- un cucchiaio per misurare le dosi e mescolare la salsa
- una tv per guardare MTV e inveire contro i giovani d’oggi
- il vostro grembiule
Cucinare
Fase 1: Popeye
Ovvero, marinare. Marinare è una parola piuttosto buffa. Si discuteva di questa parola nel film Kissing Jessica Stein, di cui ricordo solo questo e il fatto che una delle protagoniste aveva la faccia cricetosa. Comunque, prendete il porco e tagliatelo a cubetti, piccoli tanto quanto regge la vostra pazienza. Un centimetro cubo o giù di lì andrà benissimo.
Agguantate una delle ciotole, e mescolateci dentro un uovo e abbastanza salsa di soia da ricoprire il maiale. Mescolate e metteteci il maiale a pezzettini. Mescolate ancora. Ci deve stare tre quarti d’ora, quindi nel frattempo faremo dell’altro.
Fase 2: Pizza Pepperoni
Premessa: a me i peperoni non piacciono molto al dente, li preferisco ben cotti. Quindi la mia strategia consiste nel cuocerli prima e aggiungerli insieme al resto della preparazione già pronti. Se voi li preferite più crudi, saltate pure questa sezione e mettete peperoni e cipolla direttamente nel Mescolone Globale di cui si parla sotto.
Siete ancora qui? Bravi ragazzi. Quegli altri, quelli che non preparano i peperoni a parte, sono malvagi. Noi li odiamo, probabilmente sono un po’ aglioti. Comunque, lavate i peperoni e tagliateli a pezzetti di circa un centimetro quadrato, togliendo tutti i semi. Sbucciate e tagliate finemente la cipolla (andrà bene anche il frullatore, una volta tanto) e spadellate il tutto a fuoco medio-basso con olio d’oliva cubì. Aggiungete acqua quando si asciuga, coprite con un coperchio e lasciate cuocere una mezzoretta. Nel frattempo, prepariamo la salsa.
Fase 3: salsa e merengue
Mentre il maiale marina e i peperoni cuociono (ogni tanto dateci una girata e verificate che non si asciughino troppo, mi raccomando), passiamo alla salsa. Per me questa salsa è una magia, perché la lista di ingredienti è davvero disgustosa, ma la loro combinazione funziona perfettamente. Non c’è molto da dire: mescolateli tutti e amalgamateli in un recipiente. L’unico piccolo accorgimento che posso suggerire è di mettere la fecola poco alla volta acciocché non faccia grumi. Ci metterete poco, e i peperoni e la marinatura non saranno ancora pronti. Passiamo al riso.
Fase 4: grasse risate
Il riso di contorno non si fa come la pasta, ma piuttosto come una versione semplificata del risotto. Mettete il riso nella pentola bassa e larga, copritelo di acqua salata e cuocete a fuoco basso col coperchio. Se l’acqua si consuma, aggiungetene e ogni tanto mescolate. Ci vorranno circa dieci minuti, magari un pochino di più a seconda della qualità di riso. Quando è pronto, spegnete il gas e lasciate coperto. Se foste in ritardo col resto, prima di servire aggiungete ancora un filo d’acqua e scaldate.
Mi raccomando, non dimenticatevi di questa fase. Sarebbe uno smacco enorme presentare il vostro piatto senza contorno. Per fortuna non mi è mai capitato.
Fase 5: il Mescolone Globale
Avevamo lasciato il porcellino a marinare. Scolatelo e infarinatelo allegramente, per quanto si possa essere allegri coi video di MTV che passano in televisione. Prendete il padellone e metteteci uno strato sottile ma diffuso di olio di semi, scaldandolo a fuoco vivo. Col cuore in gola per l’emozione, aggiungete sua maestà il maiale e fatelo rosolare, girandolo continuamente con la spatola. State attenti che il maiale è stato infarinato, e se vi fermate brucia subito. Un po’ di olio di gomito, su! Hop hop hop, forza con quella spatola! Dopo un minuto o due, quando non vedete più rosa da nessuna parte (a parte la vostra camicia), spegnete il fuoco, togliete il maiale e rimettetelo dove stava prima. Ma come? Dopo tutta ‘sta fatica devo toglierlo? Sì. Dura la vita. Riaccendete il fuoco lasciandolo medio-basso, e traferite i peperoni dall’altra padella in quella grossa, e poi aggiungeteci l’ananas tagliato a pezzettini (li potete tagliare direttamente mentre li mettete in padella) e successivamente la salsa. Amalgamate, e poi con gioia potete rimettere la carne. Salate, ma non troppo, e mescolate, mescolate, mescolate: se vedete che si asciuga troppo, ancora acqua. E mescolate, mescolate, il segreto del piatto sta nell’amalgamento degli ingredienti. Qualche minuto per terminare la cottura del maiale, e potete servire.
Mangiare,bere, varianti e impatto anale
Innanzitutti spegnete la tv, è un’ora che stiamo cucinando e un’ora di MTV friggerebbe il cervello a chiunque. E servite: se siete dei bravi ospiti, servirete con due piatti di portata appositi il maiale e il riso. Se, come me, siete dei poveracci, porterete le pentole in tavola. Sconsiglio di usare le bacchette, a meno che non vogliate mettere in difficoltà i vostri ospiti. In tal caso, tanto di cappello e fate pure.
Le bevande possono andare in due direzioni: birra, se volete fare un po’ come al ristorante cinese, o, meglio, un bianco aromatico, tipo un Gewurtztraminer. Se non bevete alcolici, acqua, le bevande tipo Coca o Sprite proprio sono una buona idea; piuttosto, sorbite del tè. Ma per una volta bevete un bicchierino di vino, ci sta.
Per quanto riguarda le varianti, la principale che mi sento di suggerire è di provare col pollo al posto del maiale. Credo che sia sostanzialmente identico, anzi, penso che la prossima volta ci proverò io stesso. La lista degli ingredienti può essere variata qua e là: ci si può dare un che di piccante con un po’ di peperoncino o salsa piccante, si può fare la malvagità e metterci l’aglio, si possono anche sostituire i peperoni coi pomodori (molti ristoranti cinesi fanno così). Però andateci cauti, il piatto funziona bene per l’equilibrio dei sapori: è facile rovinare tutto.
E infine, il temutissimo impatto anale. Il maiale in agrodolce è un piatto pesante, non lo nascondo. Cipolle, peperoni, maiale, il tutto pasticciatissimo e anche semi-fritto. Non esagerate con le porzioni, o rassegnatevi ad avere una panza così, dormire male e avere gli incubi. In compenso, se non siete allergici a qualcuno degli ingredienti, il vostro intestino non farà una piega.
E così vi siete fatti il vostro maiale in agrodolce in casa. Se lo ordinavate al cinese sottocasa, spendevate 4 euri ed era uguale, magari anche più buono, e in quell’ora potevate fare qualcosa di meglio che guardare MTV mentre cucinavate. Non vi sentite un po’ scemi?
17 Comments »
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Mi piace il francesismo del “suo coperchio” ripetuto per ben due volte.
Detto questo, mi piacerebbe cimentarmi, ma non ho una televisione, men che meno più di una di cui una in cucina. Quindi mi cimenterò nell’ordinare take away per telefono al ristorante cinese sotto casa in Lingua Orrenda, che è comunque un’impresa degna di nota.
Comment di Cementino • 5 Ottobre 2010 09:41
“Il suo coperchio” non è un francesismo: indica appunto che per quelle padelle/pentole va usato un coperchio adatto. Nelle pentole spesso viene venduto insieme, nelle padelle è più raro.
Se non hai la tv, puoi guardare MTV via internet.
Comment di xx • 5 Ottobre 2010 09:45
Eh, ho capito, ma per gli altri ingredienti specifichi sempre se si possono sostituire o meno, per la TV invece non lo hai specificato quindi ho ragione io.
Questo ragionamento fa tanto post su niusgrup del 1999, tipo discussione “i fumetti sono arte o no” su it.nerdcoibrufoli.fumetti
Il suo coperchio: quindi non è come quando al ristorante ordini un confit de canard dans son sugo? Se uso un set di coperchi per multiple padelle e pentole, come spesso accade, la ricetta viene lo stesso? Sii preciso, diamine!
Comment di Cementino • 5 Ottobre 2010 09:53
…troppo laborioso e troppo cinese per la famiglia….cucinalo tu e portamene un gamellino…
Comment di tua sorella • 5 Ottobre 2010 10:44
Ulteriori piccoli accorgimenti in caso di ospiti
1) non offrite patatine naziste scadute come antipasto
2) non saltate la fase 4 e ricordatevi del riso (per fortuna al Nostro non è mai capitato di scordarselo, ma potrebbe succedere)
3) se, nonostante ciò, avete scordato il riso sarà troppo tardi per comprare il pane, quindi -testardi che siete- non scordate il riso
4) ricordate agli ospiti di portarsi la tovaglietta da casa altrimenti insisteranno per usare uno dei vostri tovaglioli di cotone e ciò vi irriterà
5) il maiale in agrodolce del cinese sotto casa non sarà MAI buono come quello del Nostro
Comment di barbara • 5 Ottobre 2010 11:11
Ceme: e allora non guardare MTV, ma se il maiale non viene bene non prendertela con me!
Su it.arti.fumetti, i due thread storici da leggere e segarsi mentalmente sono “Fumetti e letteratura” e “Sadman appartiene al DC Universe?” Zzzzzz….
Se usi coperchi non identici viene lo stesso, basta che copri adeguatamente. Io la facevo facile.
Miasorella: la prossima volta lo cucino per tutta la famigghia!
Barbara:
1) chi potrebbe essere così sciocco da offrire patatine naziste? E per di più scadute?!?
2) è impossibile dimenticarsi il riso
3) e che diamine, a che serve il pane quando hai il riso?!?
4) giusto (che poi devo ancora capire dove sono finite le sessantasette tovagliette di cotone che avevo…)
5) prendete appunti! Questa donna parla con lingua diritta!
Comment di xx • 5 Ottobre 2010 12:17
a proposito di “cucchiaio raso”: sono tentato di citare una striscia di Blondie e Dagoberto in materia…
Comment di paolo • 5 Ottobre 2010 19:05
Non mi è chiaro l’uso di piuttosto dopo proprio sono una buona idea…
Comunque lodi e lodi alla tua ricetta, sono veramente orgoglione di te. Unico neo l’uso dell’olio di semi. Secondo me l’olio d’oliva non toglierebbe l’aria orientale al piatto (e che cazzo, stai mescolando ananas, ketchup e worcester, per quanto olio mediterraneo tu aggiunga non potrai mai deorientalizzarlo!). A pensarci bene c’è un altro neo, l’uso dell’ananas a fette che mi sta un po’ sulle balle. Ti arrabbi se lo salto e mi limito al succo? Ah beh, poi c’è il fatto dei peperoni, che ovviamente io aggiungerei crudi al mescolone globale (avevi dubbi?). Se vogliamo dirla tutta non sono d’accordo nemmeno sul riso. Secondo me fatto tipo pasta e scolato è lo stesso e non si rischia di scuocerlo (solo ci si incazza tantissimo per la grande quantità di chicchi che passano attraverso lo scolapasta).
Si vende il maiale già dadato?
Comment di seriro • 5 Ottobre 2010 23:14
a seriro non sfugge nulla… Questa osservazione mi ricorda una fatta, credo, da Stefano Bartezzaghi (il figlio del Bartezzaghi) sull’uso di “piuttosto” con il significato di “oppure”
Comment di paolo • 6 Ottobre 2010 09:45
No, mi son solo perso una negazione. Doveva essere:
Se non bevete alcolici, acqua, le bevande tipo Coca o Sprite non proprio sono una buona idea; piuttosto, sorbite del tè.
Comment di xx • 6 Ottobre 2010 09:46
E` ammesso scordarsi il riso in un solo caso: se e soltanto se una delle vostre ospiti indossa un conturbante vestitino rosso!
Comment di Botty • 7 Ottobre 2010 10:48
Paolo 7: e cita!
Seriro: per l’olio d’oliva forse hai ragione, ma non ne sarei così sicuro. Per quanto mi riguarda, la frittura va fatta in olio di semi.
I pezzi di ananas secondo me ci vanno, la loro mancanza toglie roba solida e dolce; se ti stanno sulle palle usa quello fresco, o prova con qualche altro frutto un po’ acidulo (magari le mele). Pei peperoni, non avevo dubbi. E il riso scolato no, non è lo stesso.
Infine, il maiale già dadato in Italia non si vende. Non so dalle tue parti.
Botty 11: parole sante!
Comment di xx • 7 Ottobre 2010 11:04
botty11 ancora: nel caso da te menzionato si puo’ dimenticare qualunque cosa, anche di preparare il maiale tout court!
xx12 (l’hai voluta tu!):
Quadro 1 (in cucina):
Blondie: proprio non vuoi che ti aiuti a preparare la cena?
Dagoberto (con un grembiule indosso): Certo che no! Voi donne credete di essere le sole a cavarsela in cucina!
Q2 (in soggiorno, Blondie legge tranquilla il giornale in poltrona):
Dagoberto: Solo una domanda: quanto aceto ci vuole?
Blondie (senza alzare gli occhi dal giornale): Un cucchiaino da te’…
Q3 (in cucina):
Dagoberto: Le donne non sono mai precise con le dosi!
Q4 (in soggiorno):
Dagoberto: Raso o colmo? (Blondie fa un salto dalla poltrona)
Comment di paolo • 7 Ottobre 2010 13:08
Xx: se parliamo di frittura seria siamo d’accordo (un sacco d’olio e il cibo immerso dentro) ma in questo caso è più tendente al soffritto, dove l’olio d’oliva regna incontrastato. Per l’ananas mi sento di rifiutare anche quello fresco, l’idea delle mele mi piace anche se non le compro. Che ne dici de du pere? (sto parlando di frutta).
Ieri ho fatto la fajita con i peperoni direttamente nel mescolone finale, non ti sarebbe piaciuta. Piuttosto ti passerò la ricetta.
Ok il riso scolato non è lo stesso, ma allora perché non fare un risottino direttamente? (so che la risposta è che non ti riesce).
Credo che dalle mie parti sì che lo vendono, siamo avanti.
Comment di seriretto • 7 Ottobre 2010 13:10
Paolo: eh, lascia perdere… ;)
Comment di Botty • 7 Ottobre 2010 13:42
se però mi dice Fase uno = Popeye, secondo me non quadra.
La Popeye tuttalpiù la si farà alla fine, no?
Comment di golosino • 7 Ottobre 2010 18:28
Paolo: è terribile!
Serir: pere? Mhhh…no, mi sa che si sfaldano e fanno un pappone.
Sia messo agli atti pubblici che Serir mi ha inviato la sua ricetta delle fajitas e, seppur con qualche modificazione, la metterò in pratica e magari la pubblicherò da queste parti, appropriandomi dei suoi contenuti.
Golo: nulla ti impedisce di farla prima e dopo!
Comment di xx • 8 Ottobre 2010 08:56