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Enciclopedia Stronza XVIII: Miticissimo Plus Plus Plus, Tassa sui sifilitici, Epidermide

Miticissimo Plus Plus Plus: massimo premio della raccolta a premi del supermercato Eurisparmia, nessuno sa in cosa consista. Infatti, oltre richiedere 10000 bollini-banana, il premio viene assegnato solo se chi lo presenta a) ha i capelli ricci b) ha una sorella un po’ zoccola c) abita a Roccaverana in provincia di Chieti d) si chiama Pierluigi. Esiste una sola persona con queste catteristiche, un certo Pierluigi Zafferani. Zafferani però è un fedele cliente dell’Italspesa, la catena concorrente dell’Eurisparmia, e non ha mai iniziato la raccolta in questione. Inoltre Pierluigi sta perdendo rapidamente i capelli, e la comunità di raccoglitori di premi inizia a temere che il Miticissimo Plus Plus Plus non venga mai riscosso.

Tassa sui sifilitici: imposta promulgata dal sindaco di Masturzio Soprana (AG) nel 1967, per reperire fondi per riparare le strade. Al consiglio comunale stupito che chiedeva il perché infierire su dei poveri disgraziati (benché per ragioni “peccaminose”), il sindaco ribatteva che “chi colleziona francobolli ha sicuramente un mucchio di soldi da buttar via e allora può anche dare una mano a riparare le strade”. Nessun consigliere osò fargli notare la differenza tra “sifilitici” e “filatelici”, e la tassa sui sifilitici, benché non abbia contribuito a restaurare manco un vicolo, è tuttora in corso.

Epidermide: condottiero greco vissuto fra il VI e V secolo a.C, divenuto famoso per la tragica Disfatta delle Barbabietole. Epidermide fu incaricato dal re di Boleusi, città-stato greca dotata ai tempi di una certa influenza politico-economica, di muovere guerra contro una famiglia di contadini, composta dai quattro fratelli Motokròs, rei di coltivare campi di barbabietole appartenenti al sovrano senza versare tributi. Il generale si gettò all’assalto degli zotici a capo di un esercito di mille boleutici, ma subì una sonora sconfitta a causa di un imperdonabile errore tattico. Lo stratega adottò infatti la tecnica bellica della cosiddetta “Serpe micidiale”, che consiste nel far procedere i soldati in fila per uno contro il nemico. Inoltre, essendo Epidermide un uomo d’onore, volle che i propri soldati andassero all’attacco senza armi, come senza armi erano i nemici. I militari, uno dopo l’altro, giungevano disarmati di fronte ai quattro feroci fratelli che non si facevano scrupoli a prenderli a zappate in testa.
Massacrato l’esercito di Epidermide, i Motokròs uccisero infine il comandante a colpi di rape e mossero verso Boleusi, ormai indifesa. Qui misero il paese a ferro e fuoco, non lasciando integro un solo edificio. Da allora, la città-stato è scomparsa per sempre dalla storia.

Enciclopedia Stronza XVII: Speciale Fantasmi

E’ ben noto che XVII è anagramma di VIXI, in latino “ho vissuto” e quindi “sono morto”. Per il diciassettesimo tomo, i curatori dell”Enciclopedia Stronza colgono l’occasione e lo dedicano ai nostri simpatici ed ectoplasmici vicini fantasmi.

Fantasma del Sale: fantasma di Jacques Burreuse, noto chef francese di nizi ‘900, ucciso da un collega invidioso del suo successo. Il rivale narcotizzò Burreuse e lo chiuse in un pentolone, bollendolo a morte; lo servì poi stufato nel corso di una cena di gala, dimenticandosi però di aggiungere il sale. Come risultato, il piatto risultò insipidò non fu gradito agli ospiti. Da allora il fantasma di Jacques vaga per e cucine di Francia rovesciando il sale nelle pentole e padelle dei cuochi, rendendo i loro piatti immangiabili.

Fantasma delle Puzzette: fantasma di Gregorio Malfatti, che a causa di una mozzarella di bufala avariata fu colpito da un’orribile dissenteria proprio mentre, durante un black-out, era chiuso in un affollato ascensore. Per lo sforzo di trattenere i liquami il misero Gregorio esplose, e da allora infesta l’ascensore teatro della tragedia. Il Fantasma delle Puzzette si manifesta unicamente quando ci sono solo due persone: in tali frangenti emette un rumore di peto con relativo odore, e così entrambe le persone credono che l’altro sia il responsabile del misfatto. Non poche amicizie sono state guastate dal Fantasma delle Puzzette.

Fantasma della Saponetta: fantasma di Terrence O’ Connor, galeotto irlandese assassinato dai suoi due compagni di cella perché non si lavava mai: il poveretto fu insaponato fino allo scorticamento. Da quel tetro giorno, Terrence vaga come spettro nelle prigioni, facendo scivolare a terra le saponette ai carcerati nelle docce comuni, con esiti prevedibili.

Fantasma del Monopoli: il Fantasma del Monopoli è lo spettro dell’aviatore tedesco Rudolph Kaspoff, che morì paracadutandosi in un campo di cactus della Baviera meridionale. Da allora egli vaga per le case alla ricerca di partite di Monopoli in corso, e quando ne trova una in cui un giocatore fa uso del cactus come pedina scatta la sua vendetta. Lo sventurato monopolista infatti continuerà a finire su Tassa Patrimoniale, Bastioni Gran Sasso, “In prigione!” e Stazione Est. L’unico modo per liberarsi del Fantasma del Monopoli è tirare un doppio uno per tre volte di seguito.

Fantasma Morto: il Fantasma Morto è lo spirito di Cristophe Malloui, contadino belga morto di meningite sul finire del XIX secolo mentre controllava allo specchio il suo stato di salute. Lo spettro, trovatosi di colpo di fronte alla sua agghiacciante immagine riflessa, perì a sua volta per lo spavento. Da allora, in quanto defunto, non fa assolutamente niente. Poiché è quindi impossibile smentirne la presenza, è il preferito dai medium di tutto il mondo.

Fantasma dalle Mani Insanguinate: spirito di Ettore Frusciante, giornalista morto di stenti a causa del dilagare dei giornali gratuiti come Metro, Leggo e City e del conseguente fallimento della sua testata. Da allora, il fantasma di Ettore infesta le metropolitane, sbirciando dalle spalle dei passeggeri che leggono giornali gratuiti. Questi ovviamente non possono vedere chi sia l’impiccione, e rimangono così con la fastidiosa sensazione per la durata di tutto il tragitto.
Per la cronaca, lo spettro non ha affatto le mani insanguinate: il nome gli fu affibbiato da un cronista di City in cerca di un titolo spettacolare per il suo articolo sulla vicenda.

Fantasma delle Monetine: fantasma di Anna Velante, impiegata milanese. La signora Velante, caffeinomane, morì di infarto quando scoprì con rabbia che la macchinetta del caffè del suo ufficio non accettava monetine da uno o due centesimi, e che quindi non avrebbe potuto sorbire la sua amata bevanda nera. Da allora gira per case ed uffici cambiando tutte le monete che trova in un’orrenda cascata di spiccioli da 1 o 2 centesimi. Se il vostro borsellino vi appare all’improvviso pesante, è probabile che il Fantasma delle Monetine sia passato da voi.

Enciclopedia Stronza XVI: Lloughannapistin, Bartolese, Squalo della Groenlandia

Lloughannapistin: cittadina irlandese non lontana dalla costa occidentale, colpita nel corso del ventesimo secolo da una sfortunata congiuntura socio-economico-giuridica che l’ha resa un luogo invivibile.
Lloughannapistin è situata in una gola difficilmente accessibile, e a causa di questa caratterizzazione geografica è sempre stato un paese chiuso e fortemente ancorato alle tradizioni. Qualsiasi lloughannapistinese infatti non solo non andrebbe mai via dalla propria città natale, ma nemmeno si sognerebbe di fare un lavoro diverso da quello del proprio padre. Il figlio di un arrotino rimarrà tale, così come il discendente di un avvocato potrà svolgere solo professione di avvocatura. La chiusura ai forestieri inoltre è tale che chiunque non sia nato nella cittadina non può venire a risiedervi. Non esistono delle vere leggi a proposito, ma i pochi tentativi di immigrazione sono stati vanificati a colpi di patate marce.
In questo modo, Lloughannapistin è vissuta pacificamente per secoli, fino alla grande epidemia del 1923, quando una misteriosa malattia (chiamata febbre fetente) ha decimato la popolazione, colpendo in modo particolare i lavoratori. Fra i pochi professionisti sopravvissuti, sono rimasti quasi solo coltivatori e venditori di miglio (cereale che, probabilmente, forniva una sorta di immunità alla febbre fetente). Da oltre 80 anni, quindi, l’unico cibo
reperibile è il miglio, e la fornitura di servizi di qualsiasi tipo è assente. Ne è conseguita una forte inflazione interna: al mercato nero, un rocchetto di spago può venire a costare diciotto tonnellate di miglio.

Bartolese: tecnica di coltivazione in uso nel Friuli rinascimentale. Durante la prima domenica di marzo, una vergine vestita di veli (detta la Bartola) veniva bersagliata dai villici con zolle di terra e semi di grano mentre danzava nei campi da coltivare. Il bartolese non si usa più perché ovviamente non funziona.

Squalo della Groenlandia: lo squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus) è un pesce noto per le sue vicissitudini oculari. Tutti gli squali cacciano a vista, ma i membri di questa specie sono quasi ciechi poiché infestati da codepodi (una sottoclasse di crostacei), parassiti che si nutrono della pelle dei loro occhi. Gli squali ne hanno un beneficio poiché i codepodi sono bioluminosi, e i loro contorcimenti attirano le prede degli squali. In questo modo, la specie ha bisogno di avere gli occhi per nutrire i propri parassiti, i quali lo rendono cieco e a questo punto diventano indispensabili per permettere ad uno squalo inetto di cacciare. Un’ulteriore dimostrazione della complessità e della perfezione del Disegno Intelligente.

Enciclopedia Stronza XV: Tascaguanto, Jerry Porter, Dendrobenzopireto

Tascaguanto: capo di abbigliamento lanciato nella collezione primavera/estate 1990 dalla stilista Rosanna Cambietti. Pubblicizzato al grido di “il nuovo accessorio per l’estate”, il tascaguanto era una specie di involucro di lana da mettersi sulle natiche, al di sopra della gonna o dei pantaloni, nel quale infilare le mani per riscaldarle. Data la conformazione dell’accessorio, in breve questo divenne noto come “guantochiappa”. Rimane oscura la motivazione che spinse la Cambietti a proporre nella collezione estiva un capo di lana studiato per riscaldare: alcuni sostengono che si trattava di una donna molto freddolosa, ma i più ritengono semplicemente che al momento della chiusura della collezione fosse ubriaca.
Nonostante tutto, il “guantochiappa” fu un enorme successo e nel 1990 era molto comune vedere gente camminare goffamente per strada con le mani sul proprio posteriore. Il tascaguanto tramontò quando, a febbraio 1991, scoppiò la moda di dar fuoco ai propri peti, procedura palesemente ostacolata dall’accessorio firmato Cambietti.

Jerry Porter e la Pietra dei Segreti: squallida imitazione di Harry Potter creata nel 2004 da Jimmy Esposito, italo-americano di Brooklyn. J.K. Rowling, quando è venuta a saperlo, ha fatto un cenno ai suoi servitori e il povero Esposito si trova ora sminuzzato nei pupazzetti di Ron Weasley.

Dendrobenzopireto: nome scientifico di una droga sintetica, volgarmente conosciuta come Inferno, scoperta nel 1976 dallo scienziato ungherese Anatoly Tripelmalt, nel corso di alcuni esperimenti sulla cicatrizzazione delle ferite da graffettatrice. Il dendrobenzopireto ha, come unico effetto consistente, quello di provocare uno stato allucinatorio che dà al soggetto la sensazione di avere delle enormi e dolorose emorroidi. In compenso, l’Inferno provoca facilmente assuefazione e ha una serie di spiacevoli effetti collaterali: tremito, convulsioni, vertigini, paralisi temporanea, arresto cardiaco e, su lungo periodo, emorroidi. Fino a pochi anni fa, a causa dei suoi scarsi vantaggi a fronte dei rischi elevati, l’Inferno è rimasto pressoché inutilizzato, non arrivando così a costituire un pericolo per l’ordine pubblico. Tuttavia, a partire dal 2003, anno in cui il Ministero della Salute ha inserito il Dendrobenzopireto nella lista delle sostanze strupefacenti fuori legge, questa droga ha conosciuto in Ungheria un’improvvisa popolarità, soprattutto fra i giovani, divenendo il perfetto coronamento delle notti brave in discoteca. Nel giro di 3 anni, il consumo è aumentato vertiginosamente e, secondo una stima dello stesso Ministero della Salute, il 53% dei ragazzi al di sotto dei 18 anni ha provato almeno una volta l’ Inferno, e il 12% ne fa un uso abituale.
Questo ha avuto notevoli ripercussioni sul sistema sanitario nazionale.

Enciclopedia Stronza XIV: AAA, Dodecapedro, Bang bang gang bang

AAA: Acronimo per Azienza Autotrasporti di Assaputra. Assaputra è una popolosa città dell’India, nella regione depressa del Punjab. La fitta rete cittadina di autobus di questo agglomerato urbano gode di una caratteristica particolare: per ordinanza comunale, ogni singolo autobus (inteso come mezzo) ha un suo percorso particolare ed unico. Gli assaputresi non possono quindi dire, per esempio, “prendo UN 54 barrato” ma piuttosto “prendo IL 54 barrato”. Nelle linee più brevi il percorso viene coperto più volte al giorno (il 15 fa avanti e indietro in via Garibaldi 246 volte al giorno), ma il 617 percorre tutte le strade della città e passa solo una volta ogni tre mesi. Inoltre, visto che ogni mezzo deve avere un percorso differente, la quasi totalità degli autobus non percorre le arterie principali ma ad un certo punto si ficca in qualche viuzza poco frequentata solo per garantire l’unicità del proprio percorso. Gli orari ufficiali in formato cartaceo occupano un’intera stanza, mentre in formato elettronico sono distribuiti con un apposito hard disk.
Siccome gli assaputresi sono poveri e non possono permettersi automobili o motorette, sono costretti ad usare i mezzi pubblici per raggiungere il proprio luogo di lavoro. Secondo alcuni, è questo il motivo che ha reso il tasso di suicidi ad Assaputra otto volte e mezzo più alto di quello di qualunque altra città indiana.

Dodecapedro: figura geometrica teorizzata nel 1978 dal matematico messicano Pedro Gallardo. Il dodecapedro ha 12 facce come il dodecaedro, ma si distingue da questo per il fatto che su ognuna di esse si trovano disegnate faccine sorridenti con in testa un sombrero, che è anche il simbolo matematico della figura geometrica. Sebbene non ne sia ancora stata compresa l’effettiva utilità, il dodecapedro è stato universalmente accettato dalla comunità scientifica internazionale.

Bang bang gang bang – Un’orgia di cadaveri: pellicola sexy-pulp del regista Gil Burtholes, pseudonimo dell’italiano Gillo Bartoli. La trama segue le gesta del killer Butirro, incaricato di assassinare un famoso regista di film hard. Dopo lunghe indagini fra night club e bordelli, lasciandosi qualche morto alle spalle, Butirro scova la sua preda proprio mentre è intenta a girare una scena di orgia per il suo prossimo successo. Fingendosi attore, il sicario si unisce alla gang bang facendo fuori ad uno ad uno i partecipanti, in un turbine di sesso e sangue, fino a trovarsi faccia a faccia con il regista, che si scopre essere suo padre: egli rivela infatti di avere messo incinta, nel corso di un provino, un’attrice porno di nome Consuelo, ovvero la mamma di Butirro. La scena madre del film spicca per il suo sperimentalismo, mescolando lo stilema pulp tarantiniano con veri e propri inserti hardcore.
Uscito nelle sale nostrane nel novembre 2002, il film fu fortemente penalizzato dalle scelte della distribuzione, che decise di pubblicizzarlo come pellicola per ragazzi. Purtroppo, essendo allo stesso tempo stato vietato ai minori di 18 anni, “Bang bang gang bang – Un’orgia di cadaveri” fu un insuccesso clamoroso.

Enciclopedia Stronza XIII: Speciale scimmie

Scimmia minchiona: la scimmia minchiona vive sugli alberi, si percuote le balle e tira la cacca ai passanti.

Scimmia minestrone: la scimmia minestrone vive sugli alberi, cucina il minestrone e tira la cacca ai passanti.

Scimmia haiku: la scimmia haiku vive sugli alberi, compone haiku e tira la cacca ai passanti.

Scimmia dormigliona: la scimmia dormigliona vive sugli alberi, cade a terra addormentata e si caga addosso.

Scimmia golosona: la scimmia golosona vive sugli alberi, si nutre di banane fritte e tira la cacca ai passanti.

Scimmia ragno: la scimmia ragno vive sugli alberi, è stata morsa da un ragno radioattivo, e tira la cacca ai passanti.

Scimmia fashion: la scimmia fashion vive sugli alberi, fa shopping quando ci sono i saldi e tira la cacca ai passanti.

Scimmia tiracacca: la scimmia tiracacca vive sugli alberi, tira la cacca ai passanti e tira la cacca ai passanti.

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