Sono uno dei pilastri della società italiana, si trovano in città grandi e piccolo e sono immutabili ai tempi che cambiano: sto parlando dei giovinastri.
Ai miei tempi il loro luogo di aggregazione prediletto era costituito dalle sale giochi, ove potevano stazionare, cazzeggiare, fumare di nascosto dai genitori e dagli insegnanti, infastidire l’occasionale ragazzetto sfigato e a volte persino giuocare ai videogames. Ora, alas, le sale giochi non esistono quasi più, soppiantate dalle consolle domestiche.
E allora, dove si riunisce la teppa giovanile del tardo 2006? Dev’essere un luogo al chiuso (i giovinastri hanno la salute delicata), con tanta gente che passa e con qualcosa con un minimo di attrattiva per i ragazzi. Mi pare che in città questo ruolo possa essere assunto dai centro commerciali, mentre in provincia, forse, dai soliti bar o magari dagli oratori. Ma non c’è di meglio? Poveri bulletti, che vita grama!