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Enciclopedia Stronza VI: Rastafani, Battaglia di Cuneo, Alejandro Botafogo

Rastafani: seguaci del Rastafanesimo, religione in cui il tafano è considerato un animale sacro, simbolo del divino. I Rastafani si acconciano con trecce simili a quelle dei rasta ma ottenute con sterco di mulo, così da attirare più tafani possibile attorno a sé: infatti il Rastafani praticante non solo non fa mai del male ai simpatici insetti, ma anzi provvede a nutrirli del proprio sangue e ad accudirli con dedizione.
Luoghi sacri del Rastafanesimo sono i cosiddetti Tafanari, dei cubicoli realizzati ancora una volta in sterco di mulo, all’interno dei quali i tafani prosperano felici. Una volta al giorno, un giovane discepolo Rastafani si introduce completamente nudo nel Tafanario per farsi mordere dagli insetti che vivono all’interno. Questo discepolo di solito muore, ma come conseguenza del suo atto va in Paradiso, dove potrà essere morso dai tafani per l’eternità.

Battaglia di Cuneo: episodio della Prima Guerra Mondiale poco noto al di fuori della città piemontese. La sera del 14 ottobre 1916, un battaglione di alpini con sede a Modena doveva partire per andare a combattere contro gli Imperi Centrali in Friuli, e per festeggiare diede fondo alle riserve di grappa. Purtroppo, per effetto delle eccessive libagioni, gli alpini dormirono troppo e si svegliarono al tramonto successivo. Sapendo di dover seguire il sole per raggiungere la propria meta, partirono baldanzosi verso ovest invece che verso est. Raggiunta Cuneo, decisero arbitrariamente che la graziosa e vivace cittadina era una roccaforte dei mangiacrauti e la misero a ferro e fuoco, placandosi solo quando venne offerta loro una cesta di cioccolatini al rhum. Da questo episodio nasce il tipico detto cuneese: “Quand l’alpin l’è pien de grapp, piglia i buoi e curri e scapp.

Alejandro Botafogo: responsabile fino al 1992 dei sottotitoli della casa di distribuzione spagnola Achuga Supersonica. Ottenne la nomina nel 1952 in quanto cugino di secondo grado del ciabattino di fiducia del Generalìsimo Francisco Franco, e come tale destinato ad un posto sicuro. Divenne famoso poiché, nel corso degli anni, fece circolare all’insaputa dei suoi superiori una serie di pellicole straniere con sottotitoli scambiati fra di loro. Fu così che per un po’ nelle sale cinematografiche spagnole gli spettatori videro il documentario “Tecniche di stoccaggio delle aringhe in Alsazia-Lorena dal 1962 al 1979” di Alexander Grufolevskij con i sottotitoli del drammone romantico “Love Story” e il leggendario “Il posto delle fragole” di Ingmar Bergman con quelli di “Totò, Peppino e le fanatiche“.
Questo spiega perché la critica cinematografica spagnola prese una piega del tutto differente rispetto a quella in voga ai tempi nel resto del mondo, osannando il film d’azione “Rambo III” come una delle pellicole più significative degli ultimi vent’anni, in quanto espressione della fragilità umana di fronte all’infinito e all’eterno.

Due febbraio

GroundhogIn piedi, campeggiatori, camperisti e campanari! Mettetevi gli scarponi! Oggi fa freddo! Qui fa freddo ogni giorno! Fa freddo! Non siamo mica a Miami Beach, sai? Sì, infatti, tanto è vero che in tarda mattinata dovete aspettarvi un viaggio difficile, perché… c’è una bufera in arrivo! Una bufera in arrivo? Già! Aspetta un momento che leggo le previsioni…
Dunque… il servizio meteorologico nazionale prevede… Una grossa bufera in arrivo! E’ vero! Ad ogni modo c’è un altro motivo che rende questa giornata particolarmente… particolarmente fredda… sì, fredda ma emozionante! La grande domanda sulle labbra di tutti… Sulle labbra screpolate… E va bene: quando Phil la marmotta verrà fuori, vedrà la sua ombra? Punxsutawney Phil! In gamba, marmottini e marmottoni, oggi è: il giorno della marmotta!

Paesi stranieri che sono stato

(appendice di “Razzismo“)

Diàmine, quanto poco ho viaggiato! Riesco a riassumere tutte le nazioni in cui son stato in un solo post, pure corto.

Sono stato in Inghilterra, due volte, entrambe coi viaggi studio: a Nottingham e poi nei dintorni di Londra. Non ho un bellissimo ricordo di quest’ultima città, anche se l’ho gitata parecchio, probabilmente perché ero troppo giovane per apprezzare musei e architetture. Però ho potuto comprare le cassette degli Iron Maiden in versione originale. La cosa che più mi è rimasta impressa dell’Inghilterra è quanto cazzo si mangiasse male.

Sono stato in Irlanda, sempre con un viaggio studio, quando avevo 17 anni. Mi son divertito molto di più che in Inghilterra perché avevo una compagnia migliore e perché in effetti l’Irlanda è proprio bella, ma la mia permanenza è stata adombrata dal fatto che ai minorenni non davano la birra.

Sono stato parecchie volte in Francia, con sorti alterne di sollazzo. Ma del mio contorto rapporto con la Francia parlerò un’altra volta.

Sono stato due volte in Spagna, una volta facendo il turista balneare (ero appena laureato e non credo di essere mai stato così tanto rilassato in vita mia) e una volta girando diverse città in una specie di gita scolastica per professori (è una storia lunga e non la narrerò a meno di richieste esplicite in questo senso). In entrambi i casi mi son goduto il viaggio, anche se in termini completamente differenti. Barcellona però, ad istinto, mi è risultato antipatica.

Sono stato in Turchia nel lontano 1986, e gli adulti dicevano che era come l’Italia negli anni ’50. Io negli anni ’50 ero nella mia reincarnazione precedente ed ero un calzolaio di Berlino Est. Lavoro di merda, e per di più il visto per la Turchia non me lo davano. Comunque, non mi è rimasta un’impressione forte della Turchia, e sicuramente vent’anni dopo è tutto cambiato.

Sono stato negli Stati Uniti una volta sola, nell’autunno 2003. E’ impossibile non rimanere affascinati dall’America in quanto tale e poi c’è poco da fare, New York è veramente la capitale del mondo.

Sono stato in Svizzera più volte, tra Zurigo, Ginevra e Sankt Moritz. La Svizzera mi diverte, come ho già scritto, e ne provo un’attrazione un po’ morbosa, ma non credo di capirla a fondo. Ciononostante, torno sempre volentieri in Elvezia (approfitto per salutare l’Università di Zurigo che pare ami molto questo sito).

Sono stato tre volte in Grecia, sempre in vacanza in estate, sempre ad Agosto, in tre isole differenti, e una volta ho pure fatto un giretto nell’orrenda Atene. La mia visione di questa nazione è stata perciò troppo parziale e distorta per essere sensata. Ma i greci mi son simpatici, e un mare bello come quello di Paros non l’ho mai trovato altrove.

Progetti per il futuro: Germania, Svezia, Giappone, un’isola tropicale. E Kamchatka, suvvia, giusto per proseguire con la mia lista. A proposito, tripode. Flogisto. Paradigmatico.

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