Nel tragitto che compio quotidianamente in motoretta a Genova per andare al lavoro, mi imbatto a Sturla in un incrocio regolato da un semaforo con un’ostica svolta a sinistra, per andare in via Isonzo (particolare ad uso esclusivo di chi conosce la zona. Uhm, credo nessuno, tra i miei lettori abituali. Particolare inutile, allora) . Il verde del semaforo birichino dura molto poco a fronte ad un rosso lunghissimo, e, essendoci molto traffico in direzione opposta, capita quasi sempre che ci sia qualche rincoglionito che si trova bloccato in mezzo all’incrocio, ostacolando il passaggio durante la fuggevole durata del verde. Io, da bravo motorettista genovese, non ho problemi a sgusciare in mezzo ai detti imbecilli, ma appena passato mi coglie un moto di solidarietà. Mi viene infatti spontaneo mettermi nei panni di coloro che, seduti nei loro ingombranti mezzi a quattro ruote, perdono il momento d’oro del passaggio a causa di quei minchioni, e son costretti ad attendere un turno supplementare. Mentre mi allontano, quindi, mi si stringe sempre il cuore, perché so che se io fossi in quella situazione mi ritroverei a sbavare dalla rabbia, e mi dico regolarmente: “Adesso mi ritroverò a pensare a questi signori imbottigliati per chissà quanto tempo”. Tre secondi dopo penso già ad altro.
Questa assurda introduzione, tediosa per chiunque non debba svoltare a sinistra a Sturla, conduce al tema del flusso di coscienza. Pur non avendo la minima intenzione di imitare Joyce come tanti scrittorucoli, è un concetto che mi ha sempre affascinato. In particolare mi son reso conto che, quando lascio fluire i miei pensieri in libertà, non riesco mai a soffermarmi su un singolo particolare a lungo, anche se mi ero precedentemente imposto di non deviare da esso, o ero convinto che non l’avrei fatto. Inevitabilmente, per quanto forte sia il mio convincimento, dopo meno di un minuto il mio cervello viene stimolato da qualcos’altro. Mi sento un po’ Homer Simpson… A mia parziale discolpa posso dire che si tratta di esperimenti in qualche modo artificiali: quando sono dedicato a un compito preciso so focalizzare, e similmente è probabile che se entro domani dovessi saldare un debito agli usurai e non ne fossi in grado, non riuscirei a divagare.
Riassumendo, quindi, le banche ti prestano un ombrello quando c’è il sole e lo vogliono indietro quando piove. Uh, non stavo parlando di questo?
17 Comments »
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ma Spliff cosa c’entra?
Comment di golosino • 15 Marzo 2007 12:46
E’ la prima cosa che mi è venuta in mente quando ho dovuto pensare a un titolo, e mi è parso appropriato lasciarla. Quale sia il meccanismo che mi ha portato all’immortale canzonetta di Spliff, l’ho dimenticato subito.
Comment di xx • 15 Marzo 2007 16:49
Cazzarola, per una volta che volevo fare un commento anch’io me l’ha rubato quel nano di Golosino!
Comment di inde • 15 Marzo 2007 17:40
E mi ero anche dimenticato di quanto facesse schifo il mio avatar: basta, d’ora in poi lascero’ che sia solo Carlo Rossi a commentare il tuo blog dalla fredda terra degli elvezi!
Comment di inde • 15 Marzo 2007 17:41
Ma dai, c’hai lo sfondo rosa! Io non so cosa darei per avere un bello sfondo come il tuo! (il che mi ricorda che in effetti dovrei cambiare l’avatar anche a me…)
Comment di xx • 15 Marzo 2007 17:50
Però se ti ricordi di aver pensato agli automobilisti vuol dire che dopo un po’ ci hai ripensato. Non puoi essere cosciente di cosa ti sei dimenticato o no?
Volevo dire altro ma mi sono dimenticato.
Comment di Cementino • 15 Marzo 2007 20:23
Non proprio. Il giorno dopo, quando mi ritrovo nella stessa situazione, mi ritorna in mente il fatto che il giorno prima ci pensavo e poco dopo me ne son dimenticato. E ho memoria dell’intiero processo.
Comment di xx • 16 Marzo 2007 12:12
Via Isonzo fra l’altro è particolarmente sfigata.
Se vuoi accedervi da corso Europa mentre vai verso Ponente, devi girare a destra, fare unversionne dal benzinaio e andare dritto invece che girare direttamente a sinistra. Un casino.
Comment di Carlo • 16 Marzo 2007 16:12
Ok, a questo punto si rende necessaria una raccolta di firme per chiedere la semplificazione dell’incrocio di Via Isonzo con Corso Europa (e / o lo sterminio degli imbecilli che a detto incrocio, come agli altri, non sono in grado di levarsi dai piedi).
Si porta altresi’ all’attenzione di tutto il blog che il tenutario (lode! ringraziamenti! onore!) mi ha reinstallato il mio avatar che dai tempi aviti del forhum non rivedevo piu’ in rete (o meglio, abitava solo su skype, e accanto a lui tengo la mia brava frasetta che farebbe tanto arrabbiare Cementino… Vediamo se ceme nota nulla….?)
Comment di Botty • 16 Marzo 2007 16:26
Tengo però a precisare che l’incrocio di cui parlo non è tra Corso Europa e via Isonzo, ma in quella piazzetta di cui ignoro il nome (potrebbe essere piazza Sturla) da cui si raggiunge via Isonzo passando davanti al liceo Martin Luther King.
Wow, l’interesse per l’utente medio sta salendo alle stelle!
Carlo: sì, è così. E’ anche l’unico modo per fare inversione di marcia andando in Corso Europa verso ponente a meno di non andare fino a San Martino.
Comment di xx • 16 Marzo 2007 16:32
sì, piazza sturla si chiama
Comment di Carlo • 16 Marzo 2007 17:11
Ma qui non si chiamava attento lettore? (L’utente medio, non la piazza…)
Comment di Botty • 16 Marzo 2007 17:29
Il lettore medio è attento, a differenza di altri posti dove è stupido. Ovvio, poi ci sono le eccezioni, una delle quali attira facilmente l’attenzione. ;)
Comment di xx • 16 Marzo 2007 17:42
hah, altro che i nostri buoni, vecchi stupidi utenti medi, che ridono per rutti e scorregge e qualsiasi battuta che abbia la parola “birra” dentro…
Comment di golosino • 16 Marzo 2007 18:15
MA come hai fatto a scrivere questo post se pensi agli automobilisti solo quando sei all’incrocio? Il semaforo è così lungo e la tua motoretta è attrezzata wireless? Mah…
Ah, dimenticavo: “birra”.
Comment di Chicca • 16 Marzo 2007 18:30
ROTFL!
Scusate, non sono riuscito a trattenermi.
Comment di Fede • 16 Marzo 2007 19:17
Update: stamane c’erano i vigili a regolare il traffico nell’incrocio malefico. Il sindaco (presidente, capo, colonnello, papa) di Sturla mi legge, non c’è altra spiegazione.
Comment di xx • 19 Marzo 2007 17:27